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I REGNI ROMANO BARBARICI E L'IMPERO BIZANTINO
In tutto l'impero la società rimase divisa in due parti fondamentali: la classe dirigente era barbarica per quanto riguarda l'esercito e la politica ma romana per l'amministrazione statale e della vita cittadina. Tutte le conoscenze erano infatti ancora dei cittadini romani. I conquistatori non pretesero altro che 1/3 dei raccolti. Per la popolazione cambiò quindi poco niente. Si formarono 6 regni romano-barbarici:
in africa settentrionale quello dei Vandali
nella Gallia centro-nord quello dei franchi
nella Gallia del sud e in Spagna quello dei Visigoti
nella valle del Rodano quello dei Burgundi
nella Spagna occidentale quello degli Svevi
in Italia quello degli Ostrogoti
in Britannia i britanni furono costretti a fuggire in Gallia nord occidentale poiché gli angli e i sassoni iniziarono la conquista della Britannia.
I FRANCHI
I franchi comandati dal re Clodoveo sottomisero tutte le popolazioni barbariche e romane che si erano organizzate con l'ultimo governatore romano, Siagrio e unificarono la regione. Clodoveo si convertì al cattolicesimo instaurando buoni rapporti con i vinti e con la chiesa. I franchi erano già stati introdotti da giuliano l'Apostata per guardare le frontiere. Qui la società si amalgamò velocemente con matrimoni misti, romani come comandanti militari mentre i franchi inviavano i figli nelle scuole romane. I Franchi preferirono quindi stanziarsi lungo le città fortificate quali Parigi e Treviri. I successori di Clodoveo si spartirono il regno che si frammentò nella confederazione franca. I franchi si difesero bene contro i barbari che premevano i confini.
ORIENTE
Dopo la sconfitta di Attila, gli imperatori d'oriente si erano liberati di una buona parte dei barbari infiltrati. Tuttavia l'elemento barbarico si era infiltrato anche a corte e nell'esercito. L'aristocrazia cittadina chiese quindi aiuto agli Isauri. Il re degli Isauri era cittadino romano e così venne a Costantinopoli con il suo seguito militare che scacciò i goti e Tarasicodissa salì al trono col nome di Zenone. Qui la vita cittadina era molto attiva e gli scambi con Persia, India e Cina erano fiorenti. Nel palazzo imperiale si governava tutto l'impero. Era una città nella città. Il potere era assoluto e l'imperatore poteva eleggere il patriarca di Costantinopoli. L'imperatore aveva quindi potere sia politico sia religioso e ciò si dice cesaropapismo. In oriente l'organizzazione e l'efficienza dei servizi era ancora su modella romano con scuole e leggi. L'oriente era ben organizzato, fiorente in economia, abile diplomaticamente, superiore tecnologicamente e militarmente con nuove armi come il fuoco greco. Lo stato era romano, la lingua greca e la religione cristiana.
ITALIA
L'Italia dopo Romolo Augustolo restò nelle mani di Odoacre. Da Costantinopoli venne allora l'idea di liberarsi del maggiore pericolo, gli ostrogoti stanziati subito sopra il confine mandandoli in Italia dove con una guerra entrambi i popoli si sarebbero indeboliti. Nel 488 Teodorico scese in Italia e dopo aver battuto ripetutamente Odoacre lo costrinse a Ravenna dove nel 494 fu ucciso a tradimento durante la resa. Teodorico tentò di collaborare con i romani. Tribunali misti regolavano la regolarità dei processi. L'unico problema stava nel fatto che i goti erano ariani e gli italiani cattolici. Teodorico stipulò un patto di reciproca difesa con Clodoveo re dei Franchi. Teodorico voleva espellere dal regno tutti i romani e l'occasione venne quando l'impero d'oriente decise di riconquistare l'Italia. Portò così dalla sua parte numerosi senatori e scoperta la cosa, Teodorico arrestò il papa e giustiziò numerosissimi romani. Nel 526 Teodorico morì e gli successe Atalarico figlio di Amalasunta. Quando egli morì prematuramente, Amalasunta sposò Teodato che la fece uccidere.
GIUSTINIANO
A Costantinopoli salì al potere Giustiniano. Egli si circondò di validi collaboratori fra cui la moglie Teodora. Sotto il suo governo, una commissione di giuristi raccolse tutte le leggi in vigore nel Corpus Iuris Civilis. Intraprese poi grandi lavori pubblici in attesa di riconquistare l'impero d'occidente. Nel 532 una flotta al comando di Belisario sbarcò in nord africa e conquistò il regno dei Vandali. Poi le armate di Belisario conquistarono una parte di Spagna. In Italia intanto Teodato fu assassinato da Vitige che si proclamò re. Nel 535 Belisario sbarcò in Italia e conquistò Roma e Ravenna e fece prigioniero Vitige. I goti si riorganizzarono con Totila e la guerra si protrasse per 13 anni con distruzioni enormi. Totila arruolò grandi masse di contadini. Belisario fu sostituito con Narsete che nel 552 sconfisse Totila a Gualdo Tadino e nel 553 sconfisse ai Monti Lattari il successore Teia. Giustiniano pubblicò la prammatica sanzione che sanciva che il governatore risiedesse a Ravenna, le terre e gli schiavi tornavano agli antichi padroni. Si inasprirono le tasse.
Nel 565 Giustiniano morì. Le finanze erano esauste e le forze militari insufficienti per i nuovi confini. Il re persiano Cosroe pensò quindi di dare il colpo definitivo ai Bizantini e occuparono Siria ed Egitto. Gerusalemme fu saccheggiata e si impadronirono della Vera Croce. Tutte le truppe furono richiamate e i confini indifesi furono scardinati da grandi masse di popolazioni slave che dilagarono nei Balcani. Le popolazioni greche e romane si rifugiarono lungo la costa. In oriente venne eletto imperatore Eraclio che riorganizzò l'esercito, arginò i persiani e ne assediò la capitale. Egli fece bruciare il tempio sacro di Zoroastro e nel 626 mentre era all'assedio, i persiano presero d'assedio per mare e terra Costantinopoli ma la città fortificata poderosamente, resistette. Nel 628 a Ninive i persiani furono completamente sconfitti da Eraclio, che impose la riconsegna della Vera Croce. I due imperi si erano indeboliti a tal punto da non potersi più difendere dagli arabi. Eraclio aveva distribuito ai contadini grandi masse di terra da coltivare. Loro in cambio dovevano fare il servizio militare. I proprietari terrieri non potevano rilevare i loro terreni. Il territorio fu diviso in temi governati da uno stratego.
Gli slavi e i Bulgari iniziarono a espandersi verso occidente, in Grecia. Fu così più facile cristianizzare queste genti.
I LONGOBARDI
Subito dopo la fine della guerra gotica in Italia si avventurarono i Longobardi sotto la guida del re Alboino. Non avendo un esercito di frontiera e essendoci appena stata la peste, i bizantini si trincerarono nelle città. Dopo un lungo assedio i longobardi si impadronirono di Pavia che divenne capitale. Da li si insediarono a Spoleto e a Benevento. I bizantini e gli italici si barricarono in poche città e lungo la costa. Ne i longobardi ne i bizantini prevalsero e così si ritornò a un'Italia divisa. Sapendo di essere circondati da nemici, i longobardi trattarono i popoli conquistati come dominatori, negando ogni diritto.
I guerrieri longobardi erano organizzati in sippe o fare, le corrispettive delle gens romane. Il re era un guerriero. I guerrieri liberi o arimanni erano gli unici ad avere pieni diritti. Gli italici furono costretti a versare 1/3 del raccolto ai dominatori. I longobardi evitarono di mescolarsi ai vinti. Esistevano altri 2 tipi di persone: gli aldi, liberi ma con meno diritti degli arimanni e i servi che erano considerati cose. A partire dal 700 gli italici furono ammessi nell'esercito a pieni diritti ed erano chiamati esercitali. Dopo la morte di Alboino salì al trono Clefi che morì ucciso due anni dopo. Quando Bisanzio chiese aiuto ai franchi per scacciare i longobardi fu eletto re Autari. Egli estese i confini a danno dei bizantini e la condizione dei vinti iniziò a essere regolamentata e protetta. Fu sotto il suo regno, per il volere della regina Teodolinda che i longobardi ariani si convertirono al cattolicesimo. Autari fu assassinato e Teodolinda sposò il duca di Torino Agilulfo che giunse fino a Roma ove comprò a Gregorio Magno l'incolumità di Roma. I rapporti fra longobardi e chiesa migliorarono. Rotari emanò un editto che raccoglieva tutte le leggi valide sul territorio longobardo e d è detto Editto di Rotari. Questo fa passare dalla vendetta privata al guidrigildo cioè un rimborso in denaro di quanto è danneggiato. Le roccaforti bizantine erano troppo forti per essere conquistate dai longobardi. Nel 712 salì al trono Liutprando che conquistò Ravenna che fu subito persa. Giunse quindi a Roma dove donò nel 728 al papa la Rocca di Sutri. Astolfo nel 751 conquistò definitivamente Ravenna. Il re franco Pipino scese in Italia e costrinse Astolfo a una pace con cui donava alla chiesa ampi territori dell'Italia centrale. La chiesa crebbe così d'importanza essendo ben organizzata, distribuita capillarmente e avendo molti soldi.
LA CHIESA
Papa Gregorio Magno organizzò la difesa e l'approvvigionamento di Roma e del territorio, diventando capo politico a tutti gli effetti. Egli condusse con piena autonomia la politica estera e diplomatica con gli altri regni romano-barbarici. A partire dal 700 con l'avvento dell'islam ai confini bizantini, i sovrani orientali cercarono di imporre l' iconoclastia ma la chiesa occidentale rifiutò. Papa Gregorio I partecipò alla conversione dell'Irlanda , della Scozia e dell' Inghilterra inviandovi Agostino di Canterbury che divenne primate d'Inghilterra.
Fondatore del monachesimo fu Antonio che passò 70 anni di meditazione nel deserto. I monaci si dedicavano alla glorificazione della divinità e alla contemplazione, con digiuno, preghiere e meditazione. Nacque l'eremitismo. I pagani odiavano i monaci e gli eremiti. S.Simeone si fece costruire una colonna alla cui sommità passò la vita.Ciò avvenne in oriente.
In Occidente i monaci si riunivano in cenobi ove gruppi di fedeli e monaci si riunivano in preghiera e in meditazione. Benedetto nacque nel 500 e fondò il primo monastero a Montecassino. Qui dettò le regole del suo ordine e poi morì. Nacque così l'ordine benedettino , uno dei più importanti che predica preghiera e lavoro. Grazie alla formazione dei monasteri molti testi antichi si salvarono grazie al lavoro degli emanuensi. In Italia venne anche Colombano che aveva diffuso il cattolicesimo in britannia e che in Italia fondò il monastero di Bobbio.
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