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La seconda rivoluzione industriale e il taylorismo sono causa di alienazione
Per molti secoli le campagne europee, nonostante le importanti trasformazioni delle tecniche,erano cambiate di poco. Tecniche e produttività erano rimasti tradizionali e il contadino era un uomo povero, "aggrappato" alla sua proprietà che gli forniva il suo fabbisogno essenziale.
Nell'ultimo quarto di secolo la struttura tradizionale delle campagne inizia a modificarsi.
Cause delle trasformazioni è lo sviluppo dei mezzi di trasporto come la ferrovia, il cui costo non era eccessivo e soprattutto non incideva sul prezzo dei prodotti agricoli. Ne conseguì un maggiore sfruttamento della terra in relazione alle richieste del mercato che era sempre più in espansione. Nel frattempo nei paesi più industrializzati e avanzati l'industria meccanica produce nuove macchine destinate alla lavorazione dei campi.
Paradossalmente fu proprio l'aumento di produttività nel settore agricolo a comportare il sempre minor numero di manodopera necessaria: gli uomini vengono sostituiti dalle macchine e un po alla volta si spostano dalle campagne alle città o anche oltre l'Oceano o nelle Americhe.
Due furono le conseguenze principali e fondamentali che derivarono dalle trasformazioni delle campagne:
perdita di potere e prestigio dei proprietari terrieri e aristocratici
crescente organizzazione cooperativa, sindacale e politica dei contadini
Ma nonostante i lati negativi come la perdita di lavoro e di manodopera, la situazione presenta aspetti positivi quali migliori condizioni di vita nelle case, rese più solide e stabili, e anche maggiore attenzione verso l'alimentazione.
Ha inizio cosi, a partire dall'ultimo ventennio del XIX secolo, la seconda rivoluzione industriale che cominciò a trasformare radicalmente la vita quotidiana e il modo di lavorare e quindi la dinamica dei rapporti sociali.
Innovazioni principali furono l'uso dell'elettricità, la nascita dell'industria chimica e l'invenzione del motore a scoppio. Decisive furono anche le invenzioni della turbina, della dinamo e dei materiali isolanti.
Le nuove forme di energia cambiarono la natura delle fabbriche e l'organizzazione del lavoro determinando quindi ripercussioni sociali.
Se inizialmente le macchine nelle fabbriche erano montate vicino ai motori a vapore, grazie ai quali era possibile la produzione, ora il motore elettrico soppianta quello a vapore e trasforma la produzione industriale.
I macchinari divengono piu sofisticati e precisi. Nasce la macchina-utensile capace di sfornare parti meccaniche identiche fra loro e quindi intercambiabili: l'attività dell'uomo non è più indispensabile perchè l'abilità professionale viene sostituita dalla macchina.
Ma fu l'ingegnere Frederik W. Taylor che, per ottenere la massima produttività, attuò un metodo secondo cui le mansioni vanno frammentate in singoli gesti ripetuti indefinitamente in tempi e modi prestabiliti da un operaio. Il metodo del taylorimo fu applicato per la prima volta in alcune industrie di automobili come la Ford.
Nasce cosi la catena di montaggio: un lavoro difficile, come costruire un'auto, veniva ora diviso in tanti piccoli lavori semplici che anche un analfabeta sapeva svolgere. L'elettricità modifica molti aspetti della vita quotidiana e delle relazioni sociali. Fra le numerose innovazioni vi è la costituzione dell'illuminazione elettrica su larga scala resa possibile dalla lampadina ad incandescenza. La luce elettrica sostituì progressivamente le lampade ad olio e le lampade a gas.
Ciò permise di poter illuminare le strade e i luoghi da lavoro e quindi di utilizzare le ore dopo il lavoro per altre attività sociali o culturali.
L'elettricità, inoltre, inaugura l'era delle telecomunicazioni a distanza: una delle novità fu la trasmissione di voce a distanza, sia tramite il telefono sia tramite radio, che permise la trasmissione di notizie ad un pubblico illimitato.
Fra le numerose invenzioni troviamo anche la realizzazione di un motore a combustione interna: il motore a scoppio che permise alle macchine, che a stento superavano i trenta km/h, di aumentare la propria velocità. Infine i fratelli Wright costruiscono un piccolo aeroplano che riuscì a percorrere una breve distanza a tre metri dal suolo, ma è solo col passare del tempo che le numeroso invenzioni verranno portate a termine e perfezionate.
Analizziamo ora come le scoperte e le teorie descritte hanno contribuito alla graduale polverizzazione delle certezze dell'uomo.
Abituato ad una vita statica e ad un'esistenza cristallizzata, egli è ora catapultato in un mondo frenetico, dinamico e fatto di luci, in cui la macchina ha sostituito pienamente la manodopera, in cui ha visto crollare le certezze che offriva la fisica classica, ha capito che non è padrone di se' ma deve "fare i conti" con l'inconscio; comprende che il tempo è un flusso continuo che trascina tutto con se', tutto è mutevole, cambia e matura, perde la sua importanza con la consapevolezza di non essere più al centro di tutto ma di non essere altro che un atomo impazzito che gira su un granello infinitesimale dell'intero universo.
Nascono nuove tendenze artistiche e letterarie che, alla luce di letture psicoanalitiche rivelano l'avvenuta polverizzazione delle certezze.
Nasce il movimento artistico del futurismo che cerca di rappresentare e fissare il movimento e la dinamicità che circonda l'uomo.
In letteratura vengono assimilate le teorie filosofiche.
In Italia, Svevo e Pirandello saranno i due massimi esponenti che, dopo aver letto le teorie di Bergson, Freud e Schopenhauer pubblicano libri i cui protagonisti sono emblema dell'uomo a cui sono ormai crollate le certezze, il cui "io" sembra essersi frammentato in una, nessuna o centomila parti e che, soprattutto, sembra essersi gravemente ammalato.
In Inghilterra, con Virginia Woolf, e in Irlanda, con James Joyce, nascono nuove tecniche quali la scomparsa del narratore onnisciente e il monologo interiore, per esprimere il flusso di coscienza, i ricordi, le emozioni e le impressioni che emergono e tornano alla mente.
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