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La rivoluzione inglese




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LA RIVOLUZIONE INGLESE


L'avvento degli Stuart e la dissidenza puritana

La dinastia Tudor si estinse nel 1603 con Elisabetta, morta senza eredi diretti. La corona inglese passò quindi al suo parente più prossimo, Giacomo VI, re di Scozia (e figlio di Maria Stuart, che Elisabetta aveva fatto condannare a morte nel 1587). Divenuto Giacomo I d'Inghilterra (1603-25), con lui si verificò un unione dinastica fra le corone d'Inghilterra e Scozia.

La chiesa anglicana (che da Enrico VIII era nelle mani del monarca), retta da una struttura verticale assai rigida (struttura verticistica), era uno dei principali strumenti dell'assolutismo monarchico: il re nominava i vescovi e questi a loro volta controllavano i parroci; le messe e tutti i riti sacri dovevano svolgersi secondo i dettati di una legge statale denominata "Atto di uniformità" e tutti i fedeli erano tenuti a usare come libro di culto soltanto quello prescritto dalla chiesa di stato, il Book of Common Prayer.

All'inizio del Seicento esisteva in Inghilterra un'importante opposizione religiosa:

una forte minoranza cattolica

gruppi di protestanti dissidenti PURITANI (calvinisti).

La minoranza cattolica e i dissidenti rifiutavano l'autorità vescovile e l'obbligo del Libro di preghiere


Carlo I e il parlamento

Nel 1625 Carlo I divenne il nuovo sovrano: con lui alle tensioni religiose si aggiunse il conflitto tra il re e il parlamento. Infatti nel 1628 il parlamento presentò al re una petizione dei diritti con la quale il parlamento negava al re il diritto di imporre tasse senza il suo consenso.

Nel 1629 Carlo I sciolse il parlamento e non lo convocò più per 11 anni. Tuttavia egli tentò di imporre alla Scozia la chiesa di stato e nel 1638 gli scozzesi si ribellarono e il re fu costretto a convocare il parlamento per ottenere sussidi per affrontare la rivolta degli scozzesi.

Il "breve parlamento" durò solo 3 settimane, tra aprile e maggio 1640.

Nel novembre 1640 il parlamento si ricostituì perché gli scozzesi avevano oltrepassato la frontiera con l'Inghilterra, ma il re si trovò di fronte ad un ostilità generale incontenibile. La ribellione del parlamento portò alla condanna a morte del primo ministro e all'arresto dell'arcivescovo di Canterbury. Le camere approvarono una legge che imponeva la convocazione del parlamento ogni 3 anni anche il mancanza di un atto del re.


L'Inghilterra divisa: la guerra civile

Nel 1642 il re fuggì da Londra e riunì un esercito contro i ribelli. Il conflitto tra re e parlamento non era solo politico, ma anche religioso e sociale, tra diverse classi sociali.


RE                    PARLAMENTO

- Chiesa anglicana                             - Puritani e dissidenti religiosi

- Vecchia aristocrazia - Piccola nobiltà e borghesia cittadina

- Regioni del Nord-Ovest                  - Regioni del Sud-Est

(agricoltura arretrata) (più avanzate economicamente)


L'esercito del parlamento ribelle fu affidato al comando di Oliver Cromwell.

La guerra civile si concluse con la sconfitta del re Carlo I nel 1646. Di conseguenza, il re fu fatto prigioniero e venne abolita la struttura episcopale della chiesa. Per quanto riguarda la soluzione della crisi politica ed istituzionale inglese, all'interno del parlamento erano diffuse delle posizioni moderate, favorevoli a un compromesso con la monarchia. Nell'esercito vittorioso, al contrario, avevano preso piede supposizioni più radicali, idee favorevoli alla libertà religiosa, a una piena sovranità popolare, al suffragio universale. I propugnatori di queste idee vennero definiti levellers (livellatori perché volevano estendere i diritti).

La seconda guerra civile e il processo a Carlo I

La notizia che Carlo I era riuscito a fuggire e stava raccogliendo un nuovo esercito pose fine ad ogni dibattito. Cominciava una seconda guerra civile, che si concluse nel 1648 con la cattura di Carlo I e la sua condanna a morte nel gennaio 1649, giorno in cui il monarca fu decapitato


L'Inghilterra durante la dittatura di Cromwell

Alla condanna del re seguì dunque la proclamazione della repubblica (Commonwealth) e l'abolizione della Camera dei lord. Nei fatti la repubblica si trasformò in una dittatura militare di Cromwell. Difatti, nel 1653 Cromwell assunse il titolo di "lord protettore" e sciolse il parlamento, che era formalmente quello eletto nel 1640 e fu chiamato perciò il "lungo parlamento" (1640-53).


Le conseguenze economiche e sociali della rivoluzione

Caratteri dittatura, non ci fu nessuna costituzione stabile, tuttavia ci furono novità sul piano economico e sociale:

Affermazione del capitalismo agrario, per mezzo del quale la proprietà privata si impose in ambito agricolo

Proclamazione dell'Atto di navigazione del 1651, che riservava esclusivamente alle navi inglesi il commercio fra la madrepatria e le colonie britanniche. Era un tipico provvedimento mercantilista, che colpiva nella pratica soprattutto gli olandesi. La guerra tra le 2 potenze mercantili fu inevitabile e si concluse nel 1654 con la sconfitta degli olandesi.


La restaurazione di Carlo II

Alla morte di Cromwell, l'Inghilterra si venne a trovare nella più grande incertezza politica, che si concluse con la restaurazione della monarchia, ottenuta richiamando dal suo esilio francese il re Carlo II, figlio di Carlo I.

Il ritorno del re comportò la restaurazione della chiesa anglicana e della Camera dei lord, ma non intaccò i poteri che il parlamento aveva rivendicato già dal 1628 e che erano stati attuati con la legislazione del 1640-1642 (convocazione del parlamento ogni 3 anni). L'Atto di navigazione venne confermato e reso più rigido, il che portò ad una seconda guerra con l'Olanda, che nel 1667 fu costretta a cedere all'Inghilterra le sue colonie nordamericane; in particolare l'Inghilterra acquisì l'isola di Manhattan, ribattezzata New York.



L'EUROPA NELLA SECONDA META' DEL SEICENTO


Gli Asburgo di Spagna verso l'estinzione

La Spagna si trova in una condizione di grave crisi politica ed economica. Immobilismo politico del re Filippo IV. Arretratezza dell'agricoltura, diffusione latifondo, crisi industria (per lo più tessile e del commercio).

Madrid si trasformò in una città parassitaria. Nel 1665 a Filippo IV successe Carlo II, che aveva solo 5 anni. Nel 1660 la pace tra Francia e Spagna era stata suggellata da un matrimonio politico (tra Maria Teresa, sorella di Carlo e il re di Francia Luigi XIV). In Spagna era ammessa la successione femminile in mancanza di eredi maschi e questo contratto matrimoniale impose a Maria Teresa di Spagna di rinunciare ai diritti sulla corona spagnola. Carlo II era malato e non poteva avere figli ed era l'ultimo Asburgo di Spagna. Problema di cosa sarebbe accaduto al momento della sua morte.


L'isolamento culturale, Venezia e lo stato sabaudo

L'Italia si trova in un momento di grave crisi economica e lo spirito della Controriforma la isolava culturalmente dal resto d'Europa. 2 fatti che simboleggiano ciò: processo e nel 1600 condanna al rogo del filosofo Giordano Bruno, processo a Galileo Galilei nel 1633.

Nell'epoca del dominio spagnolo solo la Repubblica di Venezia manteneva una certa autonomia rispetto alla Spagna e lottò contro i Turchi per mantenere i suoi possessi coloniali. Perse l'isola di Creta ma tolse ai Turchi il Peloponneso. I duchi di Savoia tentarono di espandersi in Lombardia e in Liguria ma finirono per ricadere nell'ambito degli interessi della Francia.

La vera novità politica in Italia nel secolo 600 fu che la Francia stava sostituendo la Spagna nell'egemonia sul paese. Nel 1684 Luigi XIV ottenne che la Repubblica di Genova abbandonasse l'alleanza con la Spagna.


La Germania dopo la pace di Westfalia

La Germania era uscita economicamente e politicamente distrutta dalla guerra dei trent'anni. Dal punto di vista politico era frammentata in molteplici entità e la crisi economica era aggravata da un sistema di barriere doganali con le quali i principi tedeschi intendevano difendere le loro proprietà.

La pace di Westfalia (1648) aveva conservato il sistema di governo incentrato sulla dieta imperiale. La dieta era un'assemblea che riuniva i principi elettori, i principati laici ed ecclesiastici e le città libere. La dieta aveva scarsi poteri su questa miriade di sovranità. Comincia ad emergere il ducato di Brandeburgo - Russia. Infatti Federico Guglielmo di Hohenzollern realizzò una politica assolutista con la creazione di una burocrazia efficiente e di un potente esercito. Dopo la guerra dei 30 anni Federico Guglielmo ingrandì il suo ducato con i territori della Pomerania orientale.


L'Inghilterra dalla restaurazione alla "gloriosa rivoluzione"

L'Inghilterra. Nel 1673 il Parlamento inglese approvò il Test Act, cioè la legge sulla professione di fede. Prevedeva che chi occupava cariche pubbliche doveva giurare di dissociarsi dal papa e dalla chiesa di Roma (cattolica). Era però avversata da Carlo II, favorevole ad una piena libertà religiosa.

Nel 1685 a Carlo II succedette Giacomo II Stuart (il fratello) che si proclamò cattolico e tentò di abolire il Test Act. Inoltre voleva creare un esercito permanente (mentre prima il Parlamento lo istituiva in caso di guerra). La chiesa anglicana non volle seguire la politica di restaurazione cattolica del re. Il Parlamento si rivolse così a Guglielmo d'Olange. Era marito della figlia di Giacomo II, di nome Maria Stuart. Guglielmo era luogotenente della repubblica Olandese. Accettò di intervenire militarmente in Inghilterra per salvare la religione anglicana. Nel 1688 Guglielmo sbarcò in Inghilterra con una spedizione, rovesciò la monarchia (Giacomo II fuggì in Francia) e l'Inghilterra elesse un nuovo parlamento. Nel 1689 Maria Stuart e Guglielmo d'Olange divennero i nuovi re inglesi.


La monarchia costituzionale inglese

Accettarono 3 principi centrali:

Rifiuto della sovranità assoluta del monarca;

Il parlamento è elevato allo stesso livello del re. Il re non può sciogliere il parlamento a sua scelta;

Garanzia libertà individuali: "habeas corpus" (la tutela dalle misure arbitrarie della polizia, ogni imputato doveva sapere i motivi del suo arresto), "libertà di stampa, di associazione, di religione" (con dei limiti imposti ai cattolici).


LA FRANCIA DEL RE SOLE


Luigi XIV e i ministri borghesi

Nel 1661 Luigi XIV assunse il potere dopo la morte di Mazzarino. I suoi ministri e consiglieri vennero scelti tra la borghesia, in modo da rendere inoffensive sia la nobiltà di spada che quella di toga.

Il principale collaboratore fu Jean-Baptiste Colbert un borghese figlio di un mercante che ricoprì diversi incarichi tra cui quello di ministro delle finanze. Luigi XIV si pose come obiettivo l'attuazione del programma assolutistico imporre alla Francia l'uniformità legislativa, amministrativa, fiscale e religiosa e l'attuazione di un pieno controllo sull'economia e sulla cultura.

Questo programma assolutistico si sintetizza nella frase di Luigi "L'etat c'est moi", lo stato sono io.


La politica fiscale

Colbert ridusse il debito pubblico e riordinò le finanze, tuttavia nella pratica il carico fiscale continuò a pesare soprattutto sui ceti più deboli e soprattutto i nobili re il clero continuavano a godere di privilegi fiscali.


Il colbertismo, una versione più accentrata del mercantilismo

Colbert adottò una politica economica protezionistica, innalzando i dazi doganali e imponendo dei divieti di importazione. Questo per evitare la fuga dei metalli preziosi dal paese. Concesse un sostegno stabile ai produttori nazionali e potenziò la flotta commerciale francese,  con la creazione di 5 compagnie monopolistiche, la più importante delle quali fu la "Compagnia delle Indie".


La politica religiosa

Nel 1685 Luigi XIV revocò l'editto di Nantes, e gli ugonotti furono costretti a fuggire in Svizzera, Olanda, Inghilterra e Germania. Il programma assolutista portò anche alla dura repressione del movimento dei giansenisti (si rifacevano al teologo Giansenio), che erano polemici con la chiesa di Roma intorno al problema della grazia. Luigi XIV difese la chiesa francese dalle ingerenze di Roma, conservando il diritto di scegliere i vescovi e la chiesa nazionale continuò a sostenere che gli editti del papa non avevano automatica applicazione nel paese.


Il trasferimento della corte a Versailles

Luigi XIV trasferì la corte e il governo da Parigi a Versailles, dove venne costruita un'immensa reggia. Versailles divenne un importante centro culturale, difatti tutti i maggiori artisti francesi erano al servizio del re. Divenne anche un polo di attrazione per la nobiltà di sangue, e le famiglie nobili si inserirono nella vita di corte, trasformandosi in cortigiani. In questo modo Luigi fatti come le fronde del 1650/53.


LA PREPONDERANZA FRANCESE


La politica di espansione militare

Luigi XIV difese una politica di prestigio e  di grandeur (grandezza).

Nel 1667 l'esercito francese invase il Belgio e al Franca contea, che erano possedimenti spagnoli: il pretesto dell'invasione furono alcune clausole del contratto matrimoniale con Maria Teresa di Spagna. Difatti il re non aveva ricevuto nessun risarcimento per la rinuncia di Maria Teresa ai diritti ereditari, però lei continuava a vantare dei diritti sui Paesi Bassi spagnoli.

I successi francesi preoccuparono la repubblica olandese, che preferiva avere ai propri confini meridionali l'innocua Spagna piuttosto che la Francia. L'Olanda perciò si coalizzò con Inghilterra e Svezia e Luigi XIV dovette scendere a patti, nel 1668 pace di Aquisgrana: la Francia dovette abbandonare la Franca contea, ma conservò alcune province fiamminghe nel Belgio.


La guerra con l'Olanda

L'Olanda divenne il principale ostacolo alla politica mercantile della Francia. Luigi XIV volle premunirsi con una vasta azione diplomatica e si alleò con l'Inghilterra e nel 1672 invase le Province unite (Olanda). Gli olandesi si salvarono grazie alla rottura delle dighe e all'allagamento delle terre, che resero difficili i movimenti dell'esercito invasore.

Nel 1678 venne stipulata la pace con l'Olanda, che salvò la propria integrità territoriale, mentre la Spagna cedette alla Francia la Franca contea e parte delle Fiandre spagnole.

La Francia rafforzò il confine sul Reno e nel ducato di Lorena, al confine con la Germania. Aggiunse l'intera Alsazia e la città di Strasburgo, ricoprendo il territorio di fortificazioni e piazzeforti.


La lega d'Augusta contro l'egemonismo di Luigi XIV

Nel 1686 vi fu la nascita di una lega contro l'espansionismo della Francia, la lega di Augusta, che comprendeva:

Imperatore asburgico Leopoldo I

Spagna

Svezia

Olanda

Inghilterra

Duca di Savoia Vittorio Amedeo II

La pretesta del nuovo conflitto fu il tentativo di Luigi XIV di nominare grande elettore di Colonia un arcivescovo filo-francese.

Nel 1688 l'esercito francese passò il Reno ed aprì un conflitto che durò fino al 1697, vedendo la Francia contro l'intera Europa. Nel 1697, dopo 9 anni, al guerra di concluse con la pace di Rijswijk

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