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La ripresa offensiva dell'Asse e l'attacco tedesco all'Unione Sovietica (1941)
Il 1941 sembrò iniziare per l'Italia sotto cattivi auspici. Le forze britanniche con una decisiva avanzata dall'Egitto riuscivano a penetrare in Libia e a conquistare gran parte della Cirenaica (dicembre 1940-gennaio 1941), mentre altri reparti inglesi in Africa orientale, passati alla controffensiva, occupavano la Somalia, l'Eritrea e l'Etiopia e riportavano sul trono abissino il negus Hailé Selassié (gennaio 1941), costringendo alla resa l'ultimo presidio italiano al comando del duca d'Aosta Amedeo di Savoia (1898-1942), arroccatosi ad estrema difesa sull'Amba-Alagi (17 aprile 1941).
Nel frattempo, su proposta di Roosevelt per la terza volta eletto presidente, il Congresso americano prese una decisione di eccezionale imporianza per le sorti del conflitto approvando l'l1 marzo 1941 la cosiddetta <<legge auliti e prestiti>>, con la quale si autorizzava il governo a vendere, prestare o affittare materiale bellico prodotti agricoli e di ogni altro genere a quei paesi, la cui difesa fosse stata vitale per gli interessi degli Stati Uniti: Un provvedimento concreto per aiutare gli Stati europei e in più in particolare la Gran Bretagna nella lotta antinazista, senza tuttavia entrare nel conflitto considerato come un «affare» tutto europeo da una consistente parte dell'opinione pubblica americana.
Di quì tutta una serie di trattati che comportarono la cessione di enormi quantità di materiali per un corrispettivo di circa 50 miliardi di dollari, dei quali il 42% passò all'Inghilterra e il 28% all'Unione Sovietica, senza per questo gravare i beneficiari con l'assillo del pagamento, che aveva esercitato tanta negativa influenza sulle relazioni internazionali al termine del primo conflitto mondiale.
La situazione risultò tuttavia rovesciata nel corso della primavera sia nell'Africa settentrionale ove in seguito all'intervento derminante di un potente corpo corazzato (Africa Korps) al comando del generale Erwin Rommel (1891-1944)gli Inglesi erano costretti ad abbandonare le posizioni raggiunte e a ritirarsi in Egitto; sia nella penisola balcanica, ove i Tedeschi dopo avere invaso la Juoslavia avevano agevolmente raggiunto la Grecia e l'isola di Creta, risolvendo così la critica situazione nella quale si trovava il corpo di spedizione italiano.
A quel punto però il fronte principale tornò ancora una volta ad essere quello settentrionale. Hitler infatti, preoccupato per le trattative segrete avviate dall'Unione Sovietica con l'Inghilterra, dava inizio il 22 giugno 1941,all'OperazioneBarbarossa, ordinando alle sue divisioni di attaccare l'Urss, nella convinzione di poter eliminare facilmente l'avversario per poi concentrare con rinnovata energia tutte le proprie forze contro l'Inghilterra grazie anche ai rifornimenti cerealicoli dell'Ucrania e petroliferi del Caucaso.
L'avanzata nell'immenso territorio sovietico da parte delle colonne motorizzate germaniche, appoggiate da un corpo di spedizione italiana di 200.000 uomini (Csir, poi Armir), fu anche questa volta profonda, rapida, travolgente: nel giro di breve tempo l'esercito invasore potè impadronirsi di territori sterminati e di un immenso bottino, riuscendo a stringere da vicino Mosca e Leningrado.
Tuttavia, come già al tempo dell'invasione napoleonica, il grosso dell'esercito sovietico aveva saputo sottrarsi alla pressione avversaria lasciando dietro di sé il deserto un vigoroso movimento di <<resistenza>> destinato ad organizzare la lotta partigiana alle spalle dell'invasore. A metà ottobre, con il sopraggiungere dell'inverno piuttosto in anticipo sul previsto l'avanzata restò bloccata senza che potesse essere attuato l'ambizioso progetto di occupare Mosca.La guerra lampo tedesca era pertanto da considerarsi fallita, proprio mentre l'intero Paese si preparava alla riscossa, riorganizzando l'esercito sotto l'abile guida del generale Gerogij Zuokov (1896-1974).
Nel frattempo mezza Europa dominata dalla Germania e sottoposta ad un sistematico sfruttamento economico e alla più spietata persecuzione poliziesca. Infatti, mentre quasi tutte le risorse agricole e industriali dei territori occupati erano sotto il rigido controllo delle autorità germàniche, veniva ovunque posta in atto una crudele politica repressiva con la servile condiscenza dei vari movimenti fascisti nazionali, spesso artificiosamente costituiti (come quello della Norvegia, sotto la guida di Vidkun Quisling), e con l'eliminazione fisica di tutti gli avversari presunti o reali
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