|
Visite: 1442 | Gradito: | [ Medio appunti ] |
Leggi anche appunti:Nascita del direttorio - L' ETA' NAPOLEONICACon la chiusura del periodo giacobino, l'organizzazione statale della Francia, subì Ancien regimeANCIEN REGIME È il sistema politico esistente in Francia prima della rivoluzione La guerra in Europa dal giugno 1944 alla primavera del 1945La guerra in Europa dal giugno 1944 alla primavera del 1945 Si aprì così un altro |
1. IL DIRETTORIO: LIBERALISMO O REGIME DEI NOTABILI
Rovesciata la
dittatura di Robespierre si manifestò l'esigenza di
uno stato forte e moderno che doveva realizzare il progetto borghese di continuare una guerra di espansione. Con
2. LE GUERRE DEL DIRETTORIO
Il problema del Direttorio rimaneva la guerra; il ceto medio chiedeva espansione, e l'esercito rispondeva conquistando i territori d'Europa. Le guerre del Direttorio suscitarono le adesioni tra le popolazione alla Rivoluzione. Nel '96 il Direttorio progettò una grande offensiva contro gli Asburgo. Due forti eserciti al comando di Jourdan e Moreau penetrarono in Germania e puntarono su Vienna, mentre un terzo esercito affidato a Napoleone Bonaparte era impegnato in Italia.
3. L'ESERCITO ROCCAFORTE DELLA TRADIZIONE GIACOBINA
L'adesione al servizio militare obbligatoria, imposta dalla Montagna, aveva trasformato le bande mercenarie del passato in un esercito di popolo che si batteva per i valori della Repubblica e i propri. Da ciò nacque il concetto moderno di patria, infatti la guerra era sentita come una missione da compiere per liberare i popoli dalle loro catene.
4.
Nato ad Ajaccio nel 1769 da una famiglia di piccola nobiltà Napoleone Bonaparte era un ufficiale di artiglieria nell'89. La rivoluzione gli offrì l'occasione per farsi avanti, accostatosi ai Giacobini ebbe l'incarico di strappare Tolone ai federalisti ribelli ed ottenne a soli 25anni la carica di generale. Dopo la caduta di Robespierre abbandonò i perdenti Giacobini accostandosi ai nuovi potenti, frequentando salotti parigini dove conobbe la moglie Giuseppina Beauharnais. Diventato amico di un membro del governo, Barras, gli fu affidata la difesa armata del Direttorio ed ebbe poi il comando dell'armata in Italia.
5.
Bonaparte battè le truppe sabaude in Italia, costringendo Vittorio Amedeo III a cedere alla Francia Nizza e Savoia e ad aprire il paese ai Francesi per le successive lotte contro l'Austria. Liberatosi dei Savoia, Bonaparte affrontò gli Austriaci costringendoli ad abbandonare Milano e chiudendoli a Mantova. I piccoli stati dell'Italia settentrionale dovettero sottostare a pesanti tributi e cedere preziose opere d'arte. Nel 1797 il papa fu costretto ad accettare col trattato di Tolentino lo stato di neutralità. Così si chiude la prima fase della campagna d'Italia. Nel tentativo di una controffensiva gli austriaci persero nella Repubblica veneta, anche questa cadde dopo la devastazione del suo territorio a causa dei due eserciti combattenti.
6. LE REPUBBLICHE GIACOBINI IN ITALIA SINO AL TRATTATO DI CAMPOFORMIO(17/10/1797)
Le vittorie di
Bonaparte crearono grandi cambiamenti nell'Italia settecentesca,
scomparvero stati
secolari, tutto ciò nell'entusiasmo delle minoranze giacobine; spesso al
contrario facevano riscontro violente manifestazioni di opposizione. Le
autorità francesi si appoggiarono alla borghesia e i patrioti giacobini furono
isolati, così fu impossibile perseguire una politica sociale accettata anche dalle plebe e ciò causa la loro passività. Le
prime repubbliche nacquero sotto Bonaparte, che intendeva crearsi in
Italia un potere personale da
contrapporre a quello del Direttorio. Sotto Bonaparte sorse, nel 96
7. LE REPUBBLICHE SORELLE IN EUROPA
Il Direttorio, non
tenendo conto della dispersione delle forze militari sui fronti di guerra,
continuò la sua politica di espansione in Europa. I programmi della
rivoluzione interessavano le nazione con problemi
sociali e politici simili a quelli francesi. Abbiamo due modelli dell'espansione rivoluzionaria: il primo è rappresentato dagli stati nei quali i movimenti
patriottici avevano possibilità di mantenere il potere (Paesi Bassi, Svizzera,
Italia del Nord); il secondo è
quello degli stati nei quali solo la conquista francese poteva imporre la
rivoluzione( Italia del Sud, Spagna e Germania). I movimenti patriottici
del secondo gruppo si erano limitati alla gente colta. L'espansione francese
prese di mira le regioni capaci di diventare repubbliche sorelle(stati
subordinati). I Paesi Bassi divennero la repubblica Batava,
8.
Nel 1798 nascevano
9.
La repubblica napoletana sorse nel 1799 dopo la fuga di Ferdinando IV di Borbone in Sicilia, e fu sostenuta da intellettuali come Pagano, Caracciolo e Russo, destinati a morire al ritorno dei Borborne. Abbandonata dai francesi nel tentativo di fronteggiare l'arrivo Austro-Russo, la repubblica tentò da sola di resistere all'offensiva della Seconda coalizione. Incaricato dal re di riconquistare il regno il cardinale Ruffo era riuscito a mobilitare contro il nuovo regime migliaia di contadini (bande sanfediste o esercito della Santa Fede). Napoli dovette arrendersi nel giugno del 99. I patrioti napoletani promossero attraverso atti coraggiosi legislativi, il riscatto civile e sociale delle masse contadine sottraendole alla servitù della Chiesa e dell'aristocrazia; la loro azione risultò inefficacie, così i contadini cedettero ala propaganda del clero per cui i Giacobini patrioti fossero nemici ed accorsero ad arruolarsi nell'esercito della Santa Fede contro di loro. A differenza del giacobinismo francese che unì popolo e borghesia, quello italiano non riuscì a stabilire rapporti con il popolo ne ad impedire che questo fosse assorbito dal blocco reazionario.
10.
Il predominio nel
Mediterraneo era diventato un obbiettivo importante per la politica francese e
la conquista dell'Egitto poteva servire
come mezzo di pressione per indurre
11. IL COLPO DI STATO DEL 8 BRUMAIO (9 NOVEMBRE 1799)
Le disfatte militari rivelarono la debolezza del Direttorio e ne provocarono la fine. Un gruppo di politici pensò di ricorrere al colpo di Stato, essi sapevano che l'opinione francese confidava in Napoleone, il solo in grado di opporsi ad un ritorno monarchico. Bonaparte decise di abbandonare l'esercito ormai spacciato in Egitto e nel 99 tornò a Parigi. Il Direttorio fu licenziato e da ora inizia l'era del dominio napoleonico, 18 brumaio anno VIII. Una nuova Costituzione repubblicana dell'anno VIII, assegnò il potere esecutivo al Consolato, formato da tre consoli il cui primo fu Bonaparte. Quello legislativo alla ricca borghesia attraverso una sistema di organi rappresentativi (Tribunato, Senato) i cui membri erano scelti dai consoli stessi. I magistrati non furono più eletti dal popolo ma dal Primo console. Il popolo doveva solo obbedire e servire, con ciò si tornava al sistema dell'Antico Regime, ma si mantennero le conquiste civili della Rivoluzione, l'uguaglianza dei francesi di fronte la legge e il diritto di proprietà.
12. VITTORIE IN GUERRA ED EFFIMERE SPERANZE DI PACE (1800-02)
Tra il 1800-02 l'esercito francese conseguì
due importanti vittorie sugli
austriaci, a Marengo e a Hohenlinden. La nuova condizione
politica del continente venne redatta nel trattato
di Luneville nel 1801,
13. DAL CONSOLATO ALL'IMPERO
Il 16 Luglio 1801 Bonaparte concluse il concordato con
14.
Crollati le paci di
Luneville e Amiens, Napoleone per sete di potere si scontrò con gli stati
del Centro e Nord del continente. Fu sconfitto sul mare a Trafalgar ma vittorioso in terra contro l'Austria, entrò
a Vienna dove stipulò la pace di Presurgo(1805). Padrone
dell'Europa occidentale si prese anche
15. L'INIZIO DEL DRAMMA SPAGNOLO (1807
Tra il 1806-07 Napoleone al punto massimo del suo potere prese due decisioni che segnarono la sua fine: occupare la penisola iberica e il blocco economico contro l'Inghilterra. Dopo aver aiutato il re spagnolo a conquistare il Portogallo lo costrinse a cedere la corona al fratello Giuseppe. Gli spagnoli traditi insorsero contro i francesi. Il blocco economico suscitò malcontento e proteste e paradossalmente l'economia inglese continuò a progredire.
16.L'EUROPA RESISTE ALLA CONQUISTA. IL MATRIMONIO AUSTRIACO (1808-1810)
Nel 1808 i rapporti tra Napoleone e Papa Pio VII continuarono a peggiorare. Dopo aver occupato Roma Bonaparte fu scomunicato e Napoleone rispose con l'incarcerazione del papa. Una parte del clero passò all'aperta opposizione contro il regime e alcuni vescovi furono esiliati. Anche nel centro crebbe la protesta, la prima sommossa venne dalla Prussia dove il filosofo Fiche rivendicò i principi della Rivoluzione francese. Mentre due statisti Von Hardenberg e Von Stein e il re Federico Guglielmo III promossero una serie di riforme, quella agraria, riorganizzarono l'esercito, cancellarono le discriminazione sugli Ebrei. Nel 1809 l'Austria scatenò un'offensiva in Germania fu nuovamente battuta ma le vittorie erano molto più sofferte. Furono le difficoltà complessive a spingere Napoleone, preoccupato di non avere eredi a divorziare da Giuseppina e sposarsi con Maria Luisa d'Asburgo, ciò avrebbe risolto il problema dinastico e avrebbe unito Austria e Francia (1810).
17. IL SISTEMA CONTINENTALE
Geograficamente l'Impero napoleonico coincideva con quello romano d'occidente, Napoleone cercò di assicurare alla Francia la supremazia economica sul continente bloccando i traffici dell'Inghilterra la quale proseguiva una lotta implacabile, sostenendo i nemici di Napoleone nell'interno della Francia e fomentando la guerriglia nei regni vassalli. Il Blocco, come tutta la politica economica di Napoleone generò il malcontento in Europa.
18. NAPOLEONE E L'ITALIA: UNA NUOVA CARTA POLITICA
Alla vittoria di
Maregno seguì la ricostituzione
della Repubblica cisalpina; Napoleone nel 1801 fece convocare a Lione
un'assemblea di notabili che doveva
definire l'assetto del nuovo Stato italiano. Si accettò la presidenza di Bonaparte e la vicepresidenza del patrizio Francesco Melzi D'Eril.
Il presidente nominava i ministri che governavano e proponevano leggi. Dopo
l'incoronazione imperiale
19. NAPOLEONE E L'ITALIA
La politica napoleonica in Italia presentava diverse contraddizioni: se da un lato promuoveva, secondo i principi della rivoluzione francese, le riforme come l'autogoverno e il rinnovamento legislativo, dall'altro sottometteva i nuovi Stati con un apolitica di potere e militare. Ciò determinò il fallimento di Napoleone in Europa. La riorganizzazione dello Stato incise sulle condizioni sociali (es.abolizioni doganali, riforma fiscale) e da ciò sorsero atteggiamenti più collettivi. Nonostante i cambiamenti delle abitudini l'economia e la politica rimasero inalterate, sempre dominio aristocratico. Napoleone poi considerava l'Italia come un risorsa agraria francese, ciò danneggiò molto l'economia italiana. Troviamo anche un malcontento popolare, contro l'obbligo della coscrizione e il prelievo fiscale. A Napoli quando Gioacchino Murat successe Giuseppe Bonaparte furono promosse queste riforme, in questo periodo i piccoli e medi proprietari divennero più forti. La borghesia provinciale successe al feudalesimo e amministrò varie funzioni statali, vennero a crearsi nuove figure sociali, funzionari e impiegati civili.
20. LE OPPOSIZIONI A NAPOLEONE
Contro
21.
Oltre all'opposizione intellettuale Napoleone affrontò anche quella delle masse popolari, le quali parteciparono per la prima volta volontariamente alla lotta contro Napoleone. Così l'esercito francese si trovò a combattere non più contro mercenari ma contro il popolo, e si rivelò impreparato. In Spagna la guerra fu combattuta senza pietà da ambo le parti; non tutti gli spagnoli combatterono, essi furono chiamati afrancesados (borghesi) che tenevano per i francesi con la convinzione che con loro il paese si sarebbe sviluppato. Questi ottennero l'emanazione di una nuova costituzione, Cadice, che rappresenta un tentativo democratico alla lotta di liberazione. Nel 1812 gli Inglesi si installarono in Sicilia, emanarono un'altra costituzione che insieme alla Cadice sancì una nuova lotta ideologica contro Napoleone.
22.
L'alleanza dinastica tra Francia e Spagna aveva allarmato lo zar Alessandro I inoltre il boicottaggio delle merci britanniche danneggiavano i traffici russi così vi pose fine. Con la sua egemonia Napoleone preoccupava lo zar, così da convincersi per un inevitabile guerra. Napoleone decise di penetrare in Russia con affianco le truppe alleate (Italia, Polacchi e Tedeschi), egli si aspettava di concludere la guerra in poche settimane invece le truppe russe resisterono attirando i francesi all'interno del loro paese e bruciando tutto ciò dietro di loro in modo che i francesi trovarono solo terre bruciate. I Russi impedirono l'accesso a Mosca dei francesi i quali perdevano sempre più potenza, ma alla fin Napoleone ebbe la meglio, anche se successivamente alcuni anonimi bruciarono Mosca, iniziò così la guerriglia. Alla fine Napoleone fu costretto a ritirarsi avendo subito gravissime perdite.
23.
Napoleone diede
la colpa della disfatta russa al clima gelido.
24. I CENTO GIORNI (MARZO-MAGGIO 1815)
Nonostante la sconfitta Bonaparte non voleva abbandonare la scena. Il ritorno del monarca preoccupati del ritorno all'Antico regime. Questo clima di delusione riaccese in Napoleone una speranza: si imbarcò alla volta di Parigi con 1000 fedeli e l'esercito che doveva fermalo passò dalla sua parte, cosicché Luigi 18 fu costretto ad abbandonare Parigi. Iniziarono così i "Cento giorni" che conclusero drammaticamente la carriera di Napoleone. Si ricostruì la coalizione contro Napoleone, che cercava invano di allearsi, così dovette ricorrere alla guerra, ma prima volle ingraziarsi il bene dei francesi condendogli una carta costituzionale molto ampia. Nella piana di Waterloo si concluse la guerra a favore dei coalizzati, Napoleone si consegnò agli inglesi e fu relegato a Sant'Elena dove morì nel 1821.
Appunti su: napoleone vi affrontC3B2 gli Austriaci nel 1809, |
|
Appunti Astronomia cosmologia | |
Tesine Architettura | |
Lezioni Archeologia | |