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IL RINNOVAMENTO CULTURALE PROMOSSO DALL'ILLUMINISMO SORTI', TRA GLI ALTRI, ESITI TEORICI PARTICOLARMENTE SIGNIFICATIVI IN AMBITO RELIGIOSO, POLITICO ED ECONOMICO.
Il periodo che va dal primo trentennio del Settecento fino alla rivoluzione francese è solitamente definito Illuminismo ed implica molteplici rinnovamenti che avvengono in Francia e che trasformano Parigi in un centro culturale di livello mondiale, diffondendosi poi su gran parte del continente e persino oltre oceano.
L'esaltazione della ragione umana e dei suoi 'lumi' è il carattere essenziale di tutto questo periodo, che può essere considerato una sintesi di concretezza empiristica e di logica razionalistica.
La cultura, in particolare quella scientifica, ebbe un vero e proprio boom di esplosione, testimoniato dall'interesse per esperimenti di vario tipo, che divennero una vera attrazione per i salotti mondani; la teoria eliocentrica di Copernico e Galileo e la scoperta di popolazioni con una storia antecedente al 4004 a.C. misero in crisi la credibilità della stessa Bibbia e quindi un sistema che sopravviveva da secoli.
Contemporaneamente a ciò, l'uomo cominciò ad occuparsi di storia naturale, introducendo la geologia e lo studio dei fossili.
Un'importante vittoria della diffusione culturale fu senza dubbio l'alfabetizzazione di un maggior numero di cittadini e la creazione di una stampa periodica, che permise alla popolazione di tenersi informata sulle nuove scoperte scientifiche e sull'attualità del proprio paese. Questo sicuramente grazie alla maggior apertura del tempo, che aveva visto l'abolizione della censura e poneva in primo piano la libertà di parola. La totale fine dell'intolleranza si ebbe poi con la morte di Luigi XIV, che permise una produzione critica nei confronti delle dottrine e delle istituzioni politiche e religiose comunemente accettate, che non vennero più 'subite' passivamente, ma si vollero indagare con lo stesso metodo e lo stesso rigore tipici della scienza.
Simbolo di questo profondo rinnovamento è l'Enciclopedia, o Dizionario ragionato delle scienze, arti e mestieri, che diventa il testo più efficace della rivoluzione illuministica e che apre la strada a profonde innovazioni in ogni ambito.
Le menti 'addormentate', che fino ad allora non avevano potuto esprimersi, si trovano a poter esternare liberamente il proprio pensiero e nascono quindi gruppi di filosofi in grado di orientare un'opinione pubblica a loro favorevole, di diventare sempre più influenti e di aprire la strada a polemiche di tipo sia religioso, che economico e politico.
Nasce infatti una serrata critica verso la Chiesa, considerata come forza "oscurantista" di ogni innovazione, poiché aveva sempre sottomesso gli uomini alla superstizione e all'esistenza di forze demoniache, pronte ad intervenire in caso di non obbedienza, e si accentuò l'ispirazione laica (contro il fanatismo, le guerre di religione, l'intolleranza , la superstizione, la persecuzione del libero pensiero).
Ciò non vuol dire che i philosopes illuministi fossero in blocco atei, anche se alcuni professarono l' ateismo e furono materialisti, al contrario essi volevano pervenire ad un tipo di religione razionale e pura. Non a caso nacque infatti il deismo, secondo cui tutti gli uomini possono arrivare a Dio tramite l'uso della ragione, una specie di religione naturale, in cui l'uomo interroghi la propria coscienza senza intermediazione di riti, sacerdoti ecc. e si pone l'accento sulla fede in Dio, infinitamente buono. Si diffuse inoltre il mito del buon selvaggio, non corrotto e il solo capace di arrivare ad una concezione di Dio pura e realmente cattolica.
Diderot e Voltaire presero di mira dogmi, superstizioni e intolleranze della Chiesa e colpirono in maniera satirica le ingiustizie e le incongruenze del passato. Anche Montesquieu attaccò il mondo cattolico con le lettere persiane, in cui descriveva vita e costumi di una società cattolica assolutista, presentandola in un 'ottica grottesca.
Io credo che sia necessario anche al giorno d'oggi cercare di pervenire ad una religione più vera, aperta al dialogo e al concetto di morale kantiana, secondo cui si devono rispettare regole divine non per costrizione, ma secondo la propria morale, che è l'unica a renderci liberi e veramente religiosi. E' del resto di Kant il motto che può essere preso come emblema del movimento: 'Abbi il coraggio di servirti della tua stessa ragione'.
Ritengo inoltre che sia di fondamentale importanza e di estrema attualità puntualizzare il concetto di tolleranza in senso lato per la realizzazione di una reale integrazione razziale e di una civile convivenza in una società multietnica, quale si va sempre più delineando quella moderna.
Un altro ambito in cui abbiamo innovazioni non indifferenti è senza dubbio quello politico, dove si rivendica in primo luogo la libertà di esprimere il proprio pensiero e i principi illuministici danno vita a due indirizzi: il liberalismo e la democrazia, entrambi tendenti a smantellare l'assolutismo regio.
Il maggior esponente della prima corrente politica soprascritta è Montesquieu, figura rappresentativa della nobiltà di toga, che con la stesura dello "Spirito delle leggi" si ispira esplicitamente all'assetto dell'Inghilterra dopo la Gloriosa Rivoluzione.
E' infatti per lui di fondamentale importanza un governo monarchico di tipo costituzionale, in cui vi sia un'effettiva divisione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, che si controllino a vicenda e, a garanzia della libertà del cittadino, evitino squilibri di forze, principio cui si sono ispirate tutte le moderne democrazie e contemplato nelle attuali costituzioni, a partire dalla nostra.
La sua critica è rivolta al dispotismo, considerato il peggior sistema di governo esistente, in quanto riduce il popolo alla schiavitù, e al modello repubblicano, perché efficace soltanto in paesi di dimensioni geografiche ristrette, come le poleis greche.
In Francia vi è però anche il pensiero di Rosseau, che sostiene l'uguaglianza per natura di tutti gli uomini, sia per quanto riguarda il diritto alla vita, sia per i beni materiali che per la diffusione delle idee, e il sovrano, il cui potere deriva dal popolo, deve per primo rispettare questi principi.
Egli rifiuta comunque esplicitamente la monarchia e considera la formazione di una società basata su una democrazia diretta l'unico modo per raggiungere una libertà comune.
Nascono infine modelli di società comunistica, ispirati al concetto di socialismo utopistico, come ad esempio la "città del sole" di Campanella.
L' espressione più tipica dell' Illuminismo in campo politico è comunque il dispotismo illuminato, che finì però per snaturarne la vera portata e ne segnò nello stesso tempo il limite, in quanto permise ai sovrani, che pur sotto lo stimolo delle nuove idee andarono incontro alle esigenze di libertà e uguaglianza e migliorarono l'organizzazione dei loro Stati, di mantenere quasi intatto il loro potere, sostanzialmente non intaccato da riforme concesse dall'alto ('tutto per il popolo, niente per mezzo del popolo').
A chiedere riforme ispirate al concetto di libertà non sono soltanto i letterati e i filosofi, ma anche gli studiosi di economia, che discutono sui possibili metodi per produrre una ricchezza generale, eliminando la povertà e creando una "ricchezza delle nazioni".
La discussione teorica che mette a nudo i limiti delle economie mercantiliste è il "dibattito sul commercio dei grani", in quanto l'imposizione dei prezzi base aveva creato e favoriva la diffusione a macchia d'olio del mercato nero.
Proprio per questo Adam Smith pensa che sia necessaria innanzitutto un'abolizione dei dazi doganali e dei controlli, creando quello che è passato alla storia col nome di liberismo economico. La sua idea è che, se ad esempio in un'area geografica, per qualsiasi motivo, si riscontra scarsezza di grano e quindi il prezzo sale, lasciando libero di entrarvi il grano proveniente da altre aree, essendovene a quel punto maggiore disponibilità il prezzo, secondo la legge della domanda e dell'offerta, dovrebbe automaticamente abbassarsi. Un concetto innovativo è sicuramente la "mano invisibile", secondo cui l'individualismo economico porta ad un aumento del reddito nazionale e ad un arricchimento generale della nazione e quindi si trova perfettamente compatibile con i valori sociali.
Accanto al liberismo economico, troviamo la fisiocrazia, alla cui base stanno due idee convergenti: da una parte il concetto che vede i mali dell'umanità causati dall'ignoranza e dall'altra pone la vera ricchezza nell'agricoltura e nei suoi prodotti.
Il processo economico deve essere spontaneo per poter dare i suoi frutti e il motto dei fisiocratici diventa di conseguenza "laisser faire, laisser passer".
A conclusione, è doveroso ricordare che la lotta per l'affermazione dei principi dell'Illuminismo, sia in ambito etico, che in quello politico ed economico, produrrà due rivoluzioni che muteranno totalmente l'assetto dei vari paesi, a partire da quelli direttamente interessati: la rivoluzione francese e quella americana; gli Stati Uniti del resto furono il primo paese in cui gli ideali illuministici trovarono concreta affermazione.
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