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IL NEOZOICO
L'ultima era geologica, che va da un milione ottocentomila anni fa sino ai giorni nostri, prende il nome di Neozoico, termine che deriva dal greco 'vita nuova'. La denominazione Quaternario fu invece proposta da Jules Desnoyers nel 1929, mentre quella di Era Antropozoica o Antropozoico deriva dal fatto che l'evento più significativo di questo periodo fu la comparsa ed evoluzione dell'uomo, successiva a 5 grandi glaciazioni.
Si divide in :
Pleistocene à sino a 11mila anni fa ( periodo glaciale )
Olocene à comparsa ed evoluzione dell'uomo
Il nome Pleistocene, detto
anche Glaciale o Diluviale, deriva dal greco 'il più recente'. In
questo periodo si formarono notevoli depositi morenici (depositi glaciali)
dovuti allo spostamento dei ghiacciai, a sedimenti alluvionali e depositi di
origine eolica, detti loess o löss, che in alcuni casi raggiunsero
Nome |
Anni a.C. |
Donau |
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Günz |
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Mindel |
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Riss |
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Würm |
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Ogni glaciazione si divide in due fasi:
ANAGLACIALEà espansione dei ghiacci
CATAGLACIALE ritiro dei ghiacci
Il clima fu caratterizzato
dalla diminuzione intermittente della temperatura, che causò grossi mutamenti
soprattutto nell'emisfero settentrionale. Queste cinque vastissime espansioni
glaciali furono separate da quattro
lunghi intervalli durante i quali i ghiacciai diminuirono di volume. I
ghiacciai arrivarono a coprire un terzo dei continenti, lasciando tracce nelle
zone delle Alpi e Prealpi (dove scavarono per esempio il lago Maggiore, il lago
di Como, il lago d'Iseo e il lago di Garda). Lo scioglimento dei grandi
ghiacciai del periodo Pleistocenico, sino a raggiungere le dimensioni attuali,
ha causato l'innalzamento del livello del mare di circa
Quali furono le cause?
Non sono ancora del tutto note, invece, le cause per le quali, durante il NEOZOICO, si alternarono 5 periodi freddi.
ASTRONOMICHE: cioè la variazione dell'inclinazione dell'asse terrestre, che comporta una diversa esposizione del pianeta ai raggi solari
FISICHE: la presenza di grandi quantità di vapore acqueo riversata dalle frequenti eruzioni vulcaniche, ha creato delle nubi che hanno schermato i raggi solari, provocando perciò un abbassamento della temperatura
GEOLOGICHE: l'orogenesi ha portato ad un aumento della continentalità (cioè più territori vengono a trovarsi a quote maggiori, dunque a temperature inferiori
Durante
le fasi interglaciali si svilupparono uccelli mastodontici con ali atrofizzate,
come il Moa, i cui resti fossili sono stati ritrovati in Nuova Zelanda, e
l'Aepyornis maximus: raggiungevano un'altezza di circa
È in questo periodo di climi rigidi che comparvero il mammut, il rinoceronte lanoso, il bisonte, l'orso delle caverne, la iena, la renna, il capriolo e lo stambecco. Il Mammut fu uno dei più tipici esponenti della fauna pleistocenica: era un proboscidato alto oltre quattro metri al garrese e, a differenza dell'elefante attuale, era coperto di folta pelliccia ed era dotato di un cranio breve ed appiattito posteriormente. Le zanne, enormi, potevano essere lunghe oltre quattro metri e mezzo, e la parte terminale era ricurva. Erano diffusi in tutti i continenti settentrionali. Di questi mammiferi colossali sappiamo molto perché, oltre agli scheletri, in Siberia ne sono stati ritrovati anche degli esemplari congelati, cosicché è stato possibile studiarne la pelle e le parti molli. Probabilmente migravano a sud in inverno, alla ricerca di pascoli; possedevano inoltre una riserva di grasso che accumulavano in una gobba sulle spalle. Molte informazioni sono state inoltre ricavate dai disegni tracciati dai nostri antenatisulle pareti delle loro caverne; è però quasi certo che furono proprio i nostri antenati a provocarne l'estinzione, dopo la fine dell'era glaciale, con la caccia spietata cui li sottoposero.
La betulla nana,
caratteristica delle tundre, riuscì ad impiantarsi nell'Europa centrale. Anche
la flora alpina, in seguito alle glaciazioni, nel corso dei millenni ha avuto
un dinamismo movimentato. Si è estinta dalle montagne d'origine per trovare
habitat più idonei in regioni vicine al mare, oppure è stata arricchita da
nuove specie che erano state costrette a migrare di fronte all'incalzare dei
ghiacci, accolte dalle nostre Alpi in particolari microclimi.Un rappresentante
della flora circumpolare costretta a migrare è
1) Abbassamento del livello medio del
mare, che superò anche
2) Durante le fasi interglaciali si formano depositi alluvionali
3) In seguito, il livello dei mari si innalzò isolando specie animali su isole dove seguirono evoluzioni autonome e specializzate per quell' ambiente
4) Dalla fine dell'ultima glaciazione il livello del mare è aumentato mediamente di
A questo punto è evidente che si debba dar spazio all'evento più importante del Quaternario, ossia l'evoluzione dell'uomo.
L'evoluzione e la preistoria dell'uomo sono argomenti dei quali si occupa l'antropologia, in particolare la paleoantropologia studia il processo evolutivo mentre la paleoantropologia analizza le prime forme di cultura materiale e del suo sviluppo
TEORIE EVOLUZIONISTICHE
creazionismo o fissismo ( sino al '600 ): gli esseri sono creati così, immutabili, frutto di una creazione divina
Lamarck: iniziò ad intuire come le specie tendano al perfezionamento e dunque all'adattamento in un dato ambiente
Darwin: nel 1859 affermava in modo razionale e con prove convincenti che tutte le forme di vita oggi esistenti non sono il prodotto della creazione, ma derivano, per evoluzione, da forme viventi più antiche.
La sua teoria si snoda in quattro punti fondamentali: 1) individui di una stessa specie non sono comunque identici 2) le variazioni sono mantenute nella prole 3) gli organismi producono più prole di quella che può sopravvivere fino al momento della riproduzione 4)s opravvivono solo i meglio adatti.
L'immaginario collettivo lega la teoria secondo cui l'uomo derivi dalle scimmie a un esseremezzo uomo e mezzo scimpanzè: la verità è che uomo e scimpanzè hanno soltanto dei lontanissimi antenati comuni. Al genere dell'australopitecus segue quello homo.
HOMO HABILIS "Che sa usare le mani"
L'apparizione
dell'homo habilis, circa 2 milioni di anni fa, costituisce quindi un momento
fondamentale nell'evoluzione, e si sviluppa in zone africane come il kenya,
l'etiopia, il sud africa e la tanzania. Dal punto di vista fisico presenta un
viso primitivo con muso e zigomi sporgenti, il mento non c'è ancora ma le mani
sono più articolate infatti ha la possibilità di una presa di precisione; è un
bipede e ha il piede proporzionale all'altezza. L'uomo era alto un metro e 30 e
pesava
E'
presente in Africa orientale, medio oriente e Asia (fu il primo a compiere
lunghe migrazioni) tra 1,7 milioni di anni fa e 300mila anni fa ed è
strettamente imparentato con l'homo habilis; il primo esemplare di erectus era
stato rinvenuto a Giava nel 1891 dall'olandese Eugene Dubois, che lo aveva
battezzato pithecanthropus ('uomo scimmia'). Nelle numerose
testimonianze rinvenute sono evidenziate alcune differenze che fanno
distinguere nell'Homo erectus almeno 6 o 7 sottospecie.Fisicamente aveva
un'arcata sovraorbitale prolungata, mascella sporgente, grandi molari (eraAncora
assente il mento), alto quasi
Si
sviluppa tra 250mila e 300mila anni fa a cavallo tra le ultime due glaciazioni
(Riss e Würm), in zone fredde d'Europa. Era alto non più di
Circa 40.000 anni fa comparve il primo rappresentante di una nuova sottospecie, detta Homo sapiens sapiens o Uomo di Cro-Magnon, sempre dal nome della località della Dordogna (Francia meridionale) in cui nel 1868 venne effettuato il primo ritrovamento di uno scheletro di questo tipo. L'uomo di Cro-Magnon aveva un'altezza rilevante, di poco inferiore a quella attuale, ed era caratterizzato da fronte alta, faccia piccola con orbite basse e approssimativamente rettangolari, ed uno scheletro più slanciato di quello dell'uomo di Neanderthal. Fino agli anni sessanta del novecento si pensava che fosse un suo discendente diretto, mentre oggi i Neanderthal appaiono al più come suoi lontani cugini; quest'uomo, di cui noi siamo diretti discendenti, si rivelò industrioso e intelligente, dato che cominciò a costruire abitazioni e a vivere in comunità. Per quanto ne sappiamo fu lui il primo a mettere piede in America, alla fine del Pleistocene, sfruttando un passaggio ghiacciato sopra lo stretto di Bering. Egli operò inoltre la cosiddetta « Rivoluzione Artistica », perché cominciò ad eseguire dipinti su blocchi di pietra, su piccoli oggetti, sulle pareti delle caverne (i cosiddetti graffiti). Le immagini rappresentavano segni geometrici, simboli sessuali e figure di animali spesso incomplete: al di là, dunque, dell'ambito delle necessità fisiche e contingenti, com'era stato invece fino a quel momento. È aperto il dibattito sui motivi che spinsero gli uomini di Cro-Magnon ad affrescare le pareti delle loro caverne. Sono state avanzate almeno tre ipotesi:
1) si trattò di una pura manifestazione di gusto artistico;
2) le figure erano utilizzate per celebrare dei culti magico- religiosi;
3) rappresentando gli animali, l'uomo primitivo attribuiva loro il potere magico di rendere più facile la caccia.
Il modello evolutivo "a cespuglio" traccia un quadro molto simile a quello di altre diffuse famiglie di animali, caratterizzato da una grande varietà di sviluppi evolutivi, non tutti però coronati da successo. Noi siamo semplicemente quelli che sono riusciti a prevaricare su tutti gli altri e, alla fine, ad averla vinta. Per quali motivi, ancora non si sa con certezza. Certo è che, in questo contesto, la nostra storia evolutiva va descritta come una serie interminabile di lotte per la sopravvivenza. Il seguito di tutto ciò è rappresentato dall'era moderna e quella contemporanea, caratterizzate da numerose scoperte (dell'america, quelle scientifiche del Seicento, l'energia nucleare) ed invenzioni (la ruota, la stampa e varie tecnologie tra le quali la corrente elettrica, l'auto, il computer.).
Il
problema più "immediato" riguarda l'esplosione demografica della nostra era
(specie nei paesi asiatici): si calcola infatti che ogni 3 anni si aggiunge al
pianeta una popolazione pari a quella degli USA, e così tra 500 anni ci sarà un
uomo ogni metro quadro, compresi deserti e i poli!Un altro problema che non
riguarda l'uomo attuale ma di certo lo affascina è la possibilità che tra circa
4 miliardi di anni
Un grande cambiamento è già in corso nella specie umana, dal punto di vista biologico; nel giro di un secolo, infatti:1)è diminuita la mortalità infantile2)gli individui vivono più a lungo, si è passati da 50 ad 80anni circa3)da 1,6 miliardi ora siamo 5 miliardi di persone4)la mobilità tra paesi e continenti tenderà a creare crescenti rimescolamenti genetici, basti vedere il numero già elevato di razze presenti nel pianeta, ed è probabile che i caratteri dominanti saranno quelli asiatici ed africani
Per milioni di anni l'evoluzione umana si è basata sul meccanismo della selezione naturale ma ormai l'uomo sta riuscendo a contrastarla.
OGGI UN ANZIANO
Corre più di un giovane homo habilis grazie all'automobile
Solleva pesi maggiori di 10 australopiteci messi insieme,
con una gru può uccidere 100 neanderthaliani con un missile
La selezione naturale, che si basava principalmente su capacità fisiche, non funziona più in una società tecnologica e lo stesso discorso vale per l'intelligenza: le capacità mentali sono sviluppate dall'educazione, dal sapere. Possiamo affermare che sia finita la selezione prettamente naturale (sia fisica che cerebrale) e domina ora quella tecnologico-culturale. Oggi infatti, non emerge chi è più forte o ha più figli, ma chi riscuote maggior successo nella società nella quale vive, a cui lascia i prodotti della sua intelligenza (idee, scoperte) che diventano come i suoi "cromosomi" da tramandare alle generazioni successive.
STORIA DELLA SARDEGNA
PALEOZOICO (542-251 milioni di anni fa)
MESOZOICO (251-65 milioni di anni fa)
Agli inizi del triassico l'area sarda risulta ridotta a una superficie livellata dell'erosione sulla quale, in corrispondenza della Nurra, incominciano a depositarsi ciottolati, sabbie e argille limose portate dai fiumi e dal vento. Era un ambiente steppico, a tratti desertico. Il mare inizia ad avanzare e depone dolomie e calcari conchigliari nella zone di Sant'Antioco; si ristabiliscono vaste lagune evaporanti. Durante il giurassico si delineano due bacini marini, separati probabilmente da una dorsale granitico-scistosa. Gli affioramenti nella Sardegna orientale (Dorgali, Oliena) mostrano una certa abbondanza di ammoniti. Nel cretaceo il mare ricopre i precedenti paleosuoli bauxitici e successivamente una fase tettonica provoca l'emersione dell'area sarda.
CENOZOICO (64-1,8 milioni di anni fa)
Il
terziario è diffuso in tutta
GIARA DI GESTURI E' un altopiano formatosi nell'era Cenozoica quando questo pezzo di terra era coperto dal mare e si formarono dei depositi di marna; in seguito si formarono alcune colline vulcaniche che vennero ricoperte dalla lava fuoriuscita che oggi lo ricopre. Si possono ancora individuare 2 piccoli coni vulcanici e sono presenti sorgenti che formano delle cascatelle e alcune depressioni naturali che formano dei piccoli laghetti (detti palius). Sull' altopiano vivono la volpe, il riccio e diversi uccelli come la poiana, il picchio, l' upupa e la ghiandaia. Ci vive inoltre il cavallino selvaggio l' unico veramente selvatico rimasto in Europa caratterizzato da caratteri morfologici particolari che fanno pensare sia una razza primitiva conservatasi quasi intatta da migliaia di anni.ALTOPIANO DI S' ATTENTUIl primo substrato di questo altipiano è riconducibile al Miocene.L' area meridionale è caratterizzata dalla conformazione dei versanti collinari che si presentarono con una tipologia gradinata.
IL NEOZOICO : L'UOMO IN SARDEGNA
Le
più antiche tracce dell'uomo in Sardegna risalgono al Paleolitico Inferiore:
sono di strumenti in selce, rinvenuti in provincia di Sassari; dopo un vuoto
apparente di millenni, si giunge sino al Paleolitico Superiore; a questo
periodo risalgono resti di ossa di cervo rinvenuti in una grotta di Oliena
(NU), che presentano tracce indirette (combustione, lavorazione) della presenza
dell'uomo. Dalla stessa grotta, da uno strato datato col metodo del
Radiocarbonio, provengono i resti umani più antichi trovati nell'isola che se
non dovessero riferirsi al Paleolitico Superiore andrebbero attribuiti al
Mesolitico, di cui non sono note nell'Isola altre sicure attestazioni. Con il
Neolitico Antico (sino al
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