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IL 1848 IN EUROPA
UN ANNO SPARTIACQUE. La data del '48 è diventata proverbiale per indicare cambiamenti profondi e improvvisi. Nonostante tutte le rivoluzioni del '48 siano state sconfitte, infatti, esse segnarono uno spartiacque fondamentale: si era definitivamente conclusa l'età della restaurazione, che prevedeva il mantenimento dello status quo e l'esclusione dei ceti borghesi e popolari dalla vita politica. Era nata una fase storica nuova, contrassegnata dall'Europa delle Nazioni e della grande industria.
LA CRISI ECONOMICA DEL '45-'47. Per cogliere I motivi che scatenarono il "Quarantotto" bisogna partire dal contesto sociale ed economico in cui essa maturò.
Una grave crisi economica partì dall'Irlanda, dove la popolazione si nutriva quasi esclusivamente di patate, falcidiate da una malattia che provocò una carestia; la crisi si allargò ad altri Paesi, con conseguente aumento del prezzo del grano e dei generi alimentari e quindi riduzione dei consumi.
La giovane industria europea si trovò così per la prima volta di fronte al fenomeno della sovrapproduzione, con effetti disastrosi per gli imprenditori e gli operai.
Quindi nel '48:
I contadini delle campagne erano in fermento
Gli operai reclamavano pane e lavoro
I commercianti, vedendo le merci invendute, erano in preda al panico
IL QUARANTOTTO FRANCESE. La scintilla ancora una volta scoccò in Francia, dove regnava in modo autoritario il "re di luglio" Luigi Filippo
La borghesia, inasprita dalla crisi economica, tolse il proprio appoggio al re e si alleò con le classi lavoratrici. Luigi Filippo abdicò, fuggì in Inghilterra e il potere fu assunto da un governo repubblicano.
I moderati però, atterriti dalla prospettiva di una rivoluzione sociale che consegnasse il potere al popolo, favorì l'elezione a presidente della Repubblica di Luigi Bonaparte, nipote del grande Napoleone, ritenuto in grado di riportare la sicurezza e l'ordine in una situazione ancora incandescente.
Egli infatti, dopo un primo periodo di regime di tipo autoritario, nel 1852, per consolidare il suo potere, si proclamò imperatore dei Francesi con il nome di Napoleone III.
Cominciò così per la Francia la stagione del Secondo Impero.
LA RIVOLUZIONE NELL'IMPERO ASBURGICO. Il 3 marzo si sollevò Budapest, che reclamava l'autonomia dall'Austria.
Il 13 marzo a Vienna si sollevarono borghesi, operai e studenti, che costrinsero Metternich a fuggire e l'imperatore Ferdinando I a concedere l'elezione di un'assemblea costituente a suffragio universale.
A quel punto si sollevarono Praga, Venezia (che proclamò la Repubblica veneta) e Milano che alla fine delle "cinque giornate" costrinse Radetzky a ritirarsi dalla città.
LA RIVOLUZIONE IN PRUSSIA E GERMANIA. Dopo le ribellioni in Prussia, una folla di rivoltosi si scontrò a Berlino con l'esercito, fino a costringere il re Guglielmo IV a convocare un'Assemblea costituente.
IL RIFLUSSO DELL'ONDATA RIVOLUZIONARIA. L'ondata rivoluzionaria del '48 era appena cominciata, ma stava già per concludersi.
La vittoria elettorale di Luigi Bonaparte in Francia spinse i liberali moderati di Austria e Germania ad allearsi con i gruppi più conservatori, togliendo appoggi preziosi alla 'primavera dei popoli'.
Lo scontro che si era acceso, infatti, non era solo fra conservazione e progresso ma fra ordine e rivoluzione sociale dei nuovi ceti operai.
Una rivoluzione dunque non solo politica ma sociale
Non bisogna dimenticare che in quel momento s'aggirava per l'Europa lo spettro del comunismo, il cui Manifesto, di Carl Marx e Friedrich Engels, fu pubblicato giusto alla vigilia dei primi moti.
Fu precisamente la paura della democrazia, vista come anticamera della rivoluzione sociale, a unire i conservatori seguaci di Metternich e i liberali più moderati, e fu questa loro alleanza a determinare il fallimento dei moti del '48.
Le due rivoluzioni (politica e sociale) furono dunque domate ovunque e le conquiste del Quarantotto andarono perdute. Tutte tranne una: fu ottenuta infatti la solenne abolizione per legge della servitù della gleba nell'impero asburgico.
La rivoluzione del '48, benchè sconfitta, pose pertanto fine all'Ancien Regime, all'assolutismo e ai loro metodi di esercizio del potere; e diede vita a una nuova fase storica: la storia dell'Europa contemporanea.
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