GERMANIA - La
II Guerra Mondiale
Assai meno potente di quanto non si favoleggerà in seguito, alla luce
della folgorante vittoria sulla Polonia, la Germania ha iniziato la
ricostruzione del suo esercito nel 1936: fino allora, infatti, in base alle
limitazioni imposte agli sconfitti della 1° Guerra Mondiale dal Trattato di
Versailles, poteva avere in armi non più di 100.000 uomini a lunga ferma (dei
quali peraltro ha fatto altrettanti ufficiali e sottufficiali in vista del
riarmo), niente artiglieria pesante né carri armati. Sullo scorcio del 1939 la
Wehrmacht conta 98 divisioni, 52 delle quali in servizio attivo e 10 altre
immediatamente utilizzabili. Le 36 rimanenti sono formate in gran parte da veterani
della 1° Guerra Mondiale e risultano carenti in fatto di artiglieria e mezzi
pesanti. Con la mobilitazione si potrebbero allestire in breve tempo altre 16
divisioni Ersatz, di rincalzo. La fanteria è armata col fucile Mauser 1924, con
la mitragliatrice Madsen e la mitragliatrice leggera Bergmann-Schmeisser. E'
fornita inoltre di mortai da 81 mm, cannoni controcarro da 37, mitragliere
contraeree da 20, nonché un vecchio cannone da 77 che risale addirittura
all'epoca del Kaiser. Ottimamente armata risulta invece l'artiglieria con obici
da 105, cannoni da 105 e 155 e il famoso 88 controcarro e contraereo, destinato
forse a diventare il pezzo d'artiglieria più famoso della 2° Guerra Mondiale.
Ma il Comando Supremo tedesco ha concentrato gli sforzi sul potenziamento delle
due armi che i suoi strateghi hanno pronostìcato vincenti: il carro armato e
l'aereo. Profeta e instancabile propagandista il gen. Heinz Guderian, è stata
elaborata, con il decisivo avallo di Hitler, una nuova strategia basata sulla «
guerra di movimento »: secondo questa «rivoluzione » tattica il carro armato
non sarà più un ausilio della fanteria protetto dall'artiglieria, secondo i
criteri tradizionali, ma la principale arma di sfondamento, autonoma, seguita a
distanza dalla fanteria e protetta dai bombardieri in picchiata. Nel settembre
1939 possono dunque essere messe in campo 6 divisioni corazzate, ciascuna
dotata di 288 Panzer; di questi, la metà è costituita da Pz Kw- 1, di solo 6
tonnellate, armati con due mitragliatrici e soprannominati « scatole di sardine
» per l'esigua corazzatura da 8-13 mm. I Panzer veramente efficaci, cioè i Pz
Kw-4 da 20 t, con corazza da 25 mm e armati da un cannone da 75 mm, sono appena
24 per divisione (in totale dunque 144). Il resto delle « macchine » è formato
da Pz Kw-2 e Kw-3, rispettivamente da 9 e 16 t, con cannoncini da 20 e cannoni
da 37. L'aviazione, risorta nel 1935, si è portata a una capacità produttiva di
6000 apparecchi l'anno. Dei suoi 4800 aerei sono pronti all'impiego, alla data
del 1° settembre 1939, 2695. Sono cosi suddivisi: 771 caccia, 408
cacciabombardieri, 336 Sturzkampfflugzeuge ('aerei da combattimento in
picchiata' », i celebri Stukas), 1180 bombardieri in quota. I suoi modelli
sono i migliori del mondo con i caccia Messerschmitt Me- 109, i
cacciabombardieri Me-110, i picchiatori Junkers Ju-87 (gli Stukas), i
bombardieri in quota Ju-88, Dornier Do-17, Heinkel He-111, Ju-52, l'idrovolante
Ke- 115, efficientissimo nelle ricognizioni marittime a vasto raggio e nelle
azioni antisommergibili. La marina è la vera e propria cenerentola delle tre
armi: assolutamente inadeguata a misurarsi con le poderosissime flotte degli
Alleati occidentali, può disporre degli incr. da battaglia Scharnhorst e
Gneisenau e delle corazzate tascabili da 10.000 t Deutschland, Scheer e Admiral
Graf Spee, unità molto veloci, ben corazzate e potentemente armate (nel dicem-
bre del 1939, dopo la fine della Graf Spee, la Deutschland verrà ribattezzata
Lutzow: sarebbe stato un grave colpo per il morale dei tedeschi dover
eventualmente annunciare l'affondamento di una nave recante il nome della
patria). Sono inoltre disponibili l'incrociatore pesante Hipper, gli
incrociatori leggeri Emden, Kòln, Kònigsberg, Leipzig, Nùrnberg, Karlsruhe (in
via di allestimento), 21 cacciatorpediniere e 12 motosiluranti. Ancora in
costruzione sono gli incrociatori pesanti Blùcher (entrato in squadra verso la
fine di settembre del 1939), Prinz Eugen(disponibile nell'agosto del 1940),
Lùtzow (ceduto all'URSS, non ancora completato, alla fine del 1 939) e Seydliz,
che non verrà mai portato a termine. Tra l'agosto 1940 e il febbraio 1941
entreranno in servizio la possente Bismarck (50.900 t) e la Tirpitz, due navi
da battaglia: la portaerei Graf Zeppelin non verrà mai terminata. A queste
unità vanno infine aggiunti 159 sommergibili (U- Boote) tra costieri e
oceanici: entro il lo luglio 1943 ne entreranno in servizio altri 1193. Fin dal
19 agosto, dodici giorni cioè prima dell'inizio delle operazioni sul fronte
polacco, le corazzate tascabili Deutschland e Graf Spee e 18 U-Boote prendono
posizione nell'Atlantico: tra il Io settembre 1939 e il 30 marzo 1940
affonderanno 753.000 t di naviglio nemico, mentre nella Manica e nel Mare del
Nord altre 317.154 t verranno calate a picco in seguito ad azioni aeree, ad
attacchi di cacciatorpediniere e sommergibili e allo scoppio di mine deposte da
aerei. Infine, a partire dal 3 settembre 1939, giorno dell'entrata in guerra di
Francia e Gran Bretagna, iniziano le loro avventurose scorrerie su tutti i mari
del mondo numerosi « incrociatori ausiliari », moderne navi corsare a
grandissima autonomia, assistite da navi-appoggio accortamente dislocate. Sul
fronte orientale i tedeschi schierano 53 divisioni, tra le quali le 6 divisioni
corazzate, 4 divisioni motorizzate e 4 « leggere », ossia meccanizzate, con
contingenti di carri armati. Al fronte occidentale vengono destinate 33
divisioni, in gran parte a ranghi incompleti e a corto di mezzi pesanti, di
artiglieria e di addestramento. Su questo fronte solo 11 sono le divisioni
perfettamente efficienti, ma Hitler fa affidamento sull'inerzia franco-inglese
e sulla linea difensiva Sigfrido (o Vallo Occiden- tale, Westwall), profondo
sbarramento costruito a partire dal 1936 dall'organizzazione Todt, che corre
per 500 km da Basilea ad Aquisgrana fronteggiando la poderosa linea Maginot dei
francesi. La struttura gerarchica delle forze armate tedesche è rigidamente
centralizzata: al vertice sta il Comando Supremo delle Forze Armate (0KW,
Oberkommando der Wehrmacht) di cui fanno parte Hitler e lo Stato Maggiore delle
Forze Armate composto dai generali Jodl e Keitel. Ci sono poi i comandi delle
tre armi: quello dell'esercito (OKH, Oberkommando des Heeres), affidato al
generale Walther von Brauchitsch (capo di Stato Maggiore gen. Franz Halder),
della marina da guerra (0KM, Oberkommando des Kriegsmarine, tenuto
dall'ammiraglio Erich Raeder (capo di Stato Maggiore l'ammiraglio H.
Schniewind), e quello dell'aviazione (OKL, Oberkommando der Luftwaffe) al cui
vertice è il feldmaresciallo Hermann Gòring (ca- po di Stato Maggiore il gen.
Hans Jeschonnek).