GERMANIA e
U.R.S.S. contrapposte
GERMANIA-Il coordinamento delle operazioni è affidato dal Fuhrer al
feldmaresciallo Walther von Brauchitsch. A "Barbarossa" sono state destinate
133 divisioni (più 20 tenute in riserva) sulle 205 che formano tutto l'esercito
tedesco. Le rimanenti sono cosi dislocate: 38 in Occidente, 12 in Norvegia, 2
in Africa settentrionale. Per l'attacco all'Unione Sovietica von Brauchitsch
dispone di 3.200.000 uomini, 3580 carri armati, 600.000 automezzi, 600.000
cavalli, 7481 pezzi di artiglieria. Le forze di terra sono appoggiate da 3
Luftflotten con complessivi 1160 fra bombardieri e cacciabombardieri, 720
caccia e 120 ricognitori.Tutti gli aerei sono moderni e di elevate prestazioni.
Con i tedeschi saranno schierate 14 divisioni romene, 2 ungheresi, 2 slovacche,
che entreranno in azione in un secondo tempo. Il fronte è suddiviso in tre
settori, tenuti da tre Gruppi di armate (Heeresgruppen). Il settore
settentrionale, che va da Memel sul Baltico al saliente di Suwalki (Prussia
Or.), è tenuto dallo Heeresgruppe Nord, al comando del feldmaresciallo Ritter
von Leeb, con 26 divisioni di cui 3 corazzate e 2 motorizzate. Comprende: la
16a armata (col. gen. Busch), la i 8à armata (col. gen. von Kùchler), il IV
Panzergruppe (col. gen. Hoepner). L'appoggio aereo è fornito dalla I Luftflotte
(col. gen. Keller). Il settore centrale, dal saliente di Suwalki fino a Lublino
in Polonia, è tenuto dallo Heeresgruppe Centro, al comando del feldmaresciallo
Fedor von Bock. Conta 48 divisioni di cui 9 corazzate, 6 motorizzate e 1
divisione di cavalleria. Da nord a sud, schiera: il III Panzergruppe (col. gen.
Hoth) con 840 carri, la 9a armata (gen. Strauss), la 4a armata (feldmar. von
Kluge), il lI Panzergruppe (col. gen. Guderian) con 930 carri.A questo settore
è assegnata la Il Luftflotte (feldmaresciallo Kesselring). Il settore sud, che
si estende da Lublino al Mar Nero, è affidato allo Heeresgruppe Sud, agli
ordini del feldmaresciallo Gerd von Rundstedt. Conta 59 divisioni, di cui 5
corazzate e 3 motorizzate, cosi raggruppate da nord a sud: fra la zona di
Lublino e il confine slovacco, la 6a armata (feldmar. von Reichenau), il I
Panzergruppe (col. gen. von Kleist) con 750 carri, la 17à armata (col. gen. von
Stùlpnagel); in Romania, l'11à armata (col. gen. von Schobert). Al confine
ungherese sono pronte 2 divisioni ungheresi, in Romania i romeni schierano 14
divisioni raggruppate in 2 armate: la 3a (gen. Dumitrescu) e la 4à
(gen. Ciuperca). A
questo settore l'appoggio aereo è fornito dalla IV Luftflotte.
U.R.S.S.-Sono l'equivalente di 158 divisioni
(118 divisioni di fanteria, 40 fra divisioni corazzate e motorizzate, riunite
in "corpi meccanizzati") per un totale di 4.700.000 uomini (escluse le
riserve). AI momento dell'invasione, tuttavia, solo 2.500.000 uomini sono
schierati a immediato presidio del fronte occidentale. L'aviazione conta 1350
bombardieri di cui solo 500 di tipo moderno, 2000 caccia in massima parte
superati rispetto a quelli tedeschi, circa 800 vecchi ricognitori. La linea dal
Baltico al Mar Nero è suddivisa in 5 fronti, poi ridotti a 3 e posti agli
ordini di Vorosilov, Timosenko e Budènnij. Al momento dell'attacco tedesco la
disposizione delle forze sovietiche è la seguente: Fronte settentrionale
(Lettonia a est di Riga, e Leningrado) al comando del ten. gen. M. Popov, con 4
divisioni. Fronte nord-occidentale (da Riga in Lettonia fino a sud di Kaunas in
Lituania) al comando del col. gen. F.I. Kuznecov (che sarà in seguito
sostituito dal gen. Sobennikov), con 24 divisioni, di cui 4 corazzate,
raggruppate nelI'8a armata (magg. gen. Sobennikov) e nell'11à armata (ten. gen.
Morosov). Fronte occidentale (da Kaunas in Lituania a Brest-Litovsk nella
Bielorussia), agli ordini del ten. gen. D.G. Pavlov (indi Timosenko), con 38
divisioni, di cui 8 corazzate, cosi raggruppate: 3a armata (ten. gen. V.I.
Kuznecov), ba armata (magg. gen. K.D. Golubev), 4a armata (magg. gen.
Korobkov). Fronte sud-occidentale (da Brest Litovsk alla Bassa Ucraina), al
comando del col. gen. Kirponos (successivamente Budennij), con 56 divisioni, di
cui 1 6 corazzate, cosi raggruppate: 5à armata (magg. gen. Potapov), 6à armata
(ten. gen. Muzièenko), 26a armata (ten. gen. Kostenko), 12a armata (magg. gen.
Ponedelin). Fronte meridionale (dalla Bassa Ucraina al Mar Nero), al comando
del magg. gen. Tyulenev, con 1 6 divisioni, di cui 4 corazzate, cosi
raggruppate: 1 8a armata (ten. gen. Smirnov), 9a armata (ten. gen.
Cerevicenko). Altre 20 divisioni, o il loro equivalente, sono tenute in riserva
alle spalle dei vari fronti. Come si vede, il grosso delle forze corazzate, è
concentrato in Ucraina. In proposito, c'è da osservare che le forze corazzate
sovietiche presentano le stesse deficienze dell'aviazione. Non si hanno dati
precisi circa la consistenza globale dei corazzati sovietici al 22 giugno 1941.
Si stima tuttavia che i russi disponessero di alcune migliaia di vecchi carri
piccoli e medi (BT-5, BT-7, T-26 ecc.), mentre da documenti ufficiali risulta
che erano in servizio 867 T-34 e 508 KV-l, rispettivamente da 28 e 43,5 t,
armati di un ottimo cannone da 76,2 mm, più 2- 3 mitragliatrici da 7,62 e
pesantemente corazzati. In teoria tali carri, per numero e prestazioni (il T-34
aveva una velocità di 51 km/h) erano superiori ai carri pesanti Pz-Kw IV di cui
disponevano i tedeschi (in tutto 439), ma in pratica la superiorità era
annullata dalla carenza di personale specializzato e di pezzi di ricambio, e
soprattutto dalla errata concezione strategica dei comandi sovietici circa
l'impiego del carro armato in funzione delle fanterie.