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Duecento e Trecento
Dopo gravi crisi, nell'anno Mille nascono la lingua e la letteratura europea. Le città iniziano a rifiorire e la popolazione aumenta. Il papa e l'imperatore perdono il potere lasciando spazio alle monarchie nazionali e ai comuni. Il cristianesimo resta alla base di tutto.
Cambiano i luoghi di produzione culturale. Prima gli intellettuali erano gli uomini di chiesa che scrivevano nei monasteri. Adesso invece gli intellettuali sono i laici e i centri di diffusione sono le università.
Verso la metà del 300 il continente europeo è colpito da un forte periodo di crisi. In Italia il potere si concentra nelle mani di una sola persona e si giunge al regime signorile. Alla fine del 300 la filosofia e la letteratura, portano a una visione laica del mondo.
In quel periodo i libri sono scritti a mano, e sono poche le persone che ne possiedono uno. La maggior parte della popolazione è analfabeta,quindi i sentimenti e i valori vengono rappresentati con affreschi oppure cantati dai giullari, che intrattengono aristocratici e non.
Dopo la
caduta dell'impero romano d'occidente, il latino esiste solo come lingua
scritta. Si inizia a parlare il volgare che pian piano diventa anche lingua
scritta. Iniziano a diffondersi la lingua d'oc e la lingua d'oil, usate
rispettivamente in Provenza e nella Francia del nord. In Italia i primi testi
volgari vengono scritti nel
Nel 200 e nel 300 vengono create le scuole laiche e le università. Il compito degli intellettuali è quello di dare un'identità politica e culturale alle città. I principali scrittori sono i giudici e i notai che elaborano un volgare colto e trattano temi politici e religiosi. Tutti questi avvenimenti tolgono ai monasteri il monopolio del sapere. I 3 tipi di intellettuale ( chierico,aristocratico e intellettuale) sono chiamati letterati perché sanno leggere e scrivere. In Italia si afferma che il letterato si dedica unicamente alla scrittura. Un esempio è Petrarca. In Toscana gli scrittori sono dilettanti, e ne è esempio Boccaccia.
Nella città il pubblico diventa sempre più ampio. Nell'ultimo periodo scrittori come Petrarca sono letti da un pubblico sempre più ristretto.
Nel medioevo la mentalità è strettamente religiosa e tutto succede perché è voluto da Dio. Nei primi secoli il pensiero cristiano vede in modo negativo anche la letteratura classica. Questo atteggiamento pian piano cambia e la letteratura si integra al Cristianesimo. Anche le opere letterarie sono viste simbolicamente, verso il XIII secolo il filosofo è considerato la massima espressione del sapere. Tommaso D'Aquino afferma che nell'universo, ogni cosa ha un posto ben definito da Dio. Col tempo questo pensiero diventa la filosofia della chiesa cattolica. Nel 300 Guglielmo di Occam afferma che la teologia e la scienza sono due cose separate. Cosi si inizia a studiare la scienza come ricerca di ciò che è sconosciuto. Nel 1025 Adalberone di Laon divide la società in tre categorie: oratores(coloro che pregano), bellatores(coloro che combattono) e i laboratores(coloro che lavorano).
L'aristocrazia feudale si distingue dai ceti borghesi. Nel XII secolo si diffonde un modello di vita elitario,che si basa sulla contrapposizione tra la cortesia e la villania. Tra le virtù cortesi si distingue l'amore cortese. Le donne prendono parte alla vita intellettuale ispirando gli scrittori. I mercanti e e gli artigiani non sono nobili di nascita, ma guadagnano le proprie ricchezze lavorando. Spesso i mercanti e i banchieri diventano nobili sposando donne di famiglie importanti. La testimonianza dell'aristocrazia borghese è offerta dalle novelle del Decameron. Col tempo grandiosi cambiamenti portano a una visione laica della società. I villani non sanno leggere, quindi sono produttori di una lingua orale e hanno una visione del mondo "carnevalesca": una festa in cui risaltano gli aspetti materiali dell'esistenza.
Nel medioevo ciò che conta è l'insegnamento morale e religioso. Ci sono tre stili: umile,medio e grande. Nel XII secolo si usa la retorica solo per i testi latini, perché il volgare è definito una lingua inferiore. Nel XIII secolo la scrittura e il parlare acquistano una funzione nuova. Nelle scuole la retorica si lega alle materie giuridiche. Nel corso del 300 la letteratura diventa autonoma dalla religione. Due importanti autori sono: Boccaccio, che scrive novelle per divertire i lettori, e Petrarca,che vede la poesia come un'attività nobile. Per entrambi gli autori lo scopo di un'opera consiste nella qualità e nell'eleganza della sua scrittura.
Appunti su: letteratura italiana nel 200 e nel300, duecento e trecento tema, |
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