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Cronologia romana dalla fondazione di Roma al principato di Augusto




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Cronologia romana dalla fondazione di Roma al principato di Augusto

Secoli VIII-IV a. C.


data della contemporanea fondazione di Roma e di Cartagine secondo Timeo.


data della fondazione di Roma secondo Varrone. Anno dal quale decorrono gli anni ab Urbe condita (dalla fondazione di Roma).


data della fondazione di Roma secondo Catone.


data della fondazione di Roma secondo Fabio Pittore.


data della fondazione di Roma secondo Cincio Alimento.


morte di Romolo secondo la tradizione.


morte di Servio Tullio


monarchia di Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma.


fine della monarchia etrusca a Roma
- elezione dei primi due consoli della Repubblica: Bruto e Collatino
- dedica del tempio di Giove Capitolino
- primo trattato fra Roma e Cartagine

499 o 496:

battaglia fra Romani e Latini al lago Regillo


lotte a Roma fra patrizi e plebei
- Menenio Agrippa e la prima secessione della plebe sul monte Sacro
- creazione dei tribuni della plebe


il console Spurio Cassio stipula con i Latini il cosiddetto Foedus Cassianum.


sconfitta romana sul fiume Cremera nella prima guerra contro l'etrusca Veio.


i decemviri iniziano la stesura delle Leggi delle 12 tavole.


guerra dei Romani contro gli Equi, i Volsci e i Sabini.


istituzione della questura.


la legge Canuleia abroga il divieto di matrimonio fra patrizi e plebei.


abolizione del consolato e istituzione dei tribuni militari con potere consolare (tribuni militum consulari potestate).


istituzione della censura.


vittoria dei Romani sugli Equi presso il Monte Algido.


presa di Fidene e sua incorporazione nello stato romano.


guerra contro Veio e presa della città.


battaglia sul fiume Allia e presa di Roma da parte dei Galli guidati da Brenno.


leggi Licinie-Sestie:
- ammissione dei plebei al consolato
- legge agraria
- istituzione della pretura.


trattato fra Roma e i Sanniti


secondo trattato fra Roma e Cartagine.


Prima guerra sannitica:
- vittoria romana nelle due battaglie combattute al Gauro e Saticula.


Guerra latina combattuta fra Roma e la Lega latina:
- 340: vittoria romana nella battaglia del Trifano
- 339: vittoria romana nella battaglia dei Campi Fenectani


Roma scioglie la lega latina e istituisce alleanze bilaterali con le singole città latine
- Deduzione della colonia romana di Anzio (Antium).


deduzione della colonia romana di Terracina (Tarracina).


Seconda guerra sannitica:
- 321: capitolazione dell'esercito romano alle forche caudine
- 315: sconfitta romana a Lautulae, presso Terracina
- 314: Fabio Rulliano ottiene a Terracina la prima vittoria romana
- 313: deduzione delle colonie latine di Saticula, Suessa
- 312: deduzione delle colonie latine di Interamna e di Ponza
- 312: costruzione della Via Appia da parte di Appio Claudio
- 311: spedizione di Fabio Rulliano a nord dei Monti Cimini per contenere la minaccia etrusca
- 310: Fabio Rulliano sconfigge gli Etruschi al lago Vadimone
- 305: probabile presa di Boviano da parte romana
- 304: i sanniti siglano la pace.


terzo trattato fra Roma e Cartagine.


deduzione della colonia latina di Alba Fucens.


trattato fra Roma e la colonia greca di Taranto: i Romani non devono navigare oltre il capo Lacinio, all'altezza di Crotone.




Secolo III a. C.


deduzione della colonia latina di Carseoli
- patto con i Lucani


Terza guerra sannitica:
- 295: battaglia del Sentino e vittoria romana sulla coalizione di Sanniti, Etruschi, Umbri e Galli Senoni.
- 295: deduzione delle colonie romane di Minturnae e Sinuessa.
- 293: vittoria romana ad Aquilonia
- 291: deduzione della colonia latina di Venosa (Venusia)
- 290: spedizione di Manio Curio Dentato e pace con i Sanniti
- deduzione della colonia latina di Atri (Hatria) e di quella romana di Giulianova (Castrum Novum).


guerra contro i Galli
- 283: i Galli Senoni e i Boi sono sconfitti al lago Vadimone.

289 o 283:

deduzione della colonia romana di Senigallia (Sena Gallica).


guerra contro Pirro, la cosiddetta guerra tarantina
- 280: vittoria di Pirro ad Eraclea
- 279: vittoria di Pirro ad Asculum in Puglia
- 278: nuovo trattato fra Roma e Cartagine
- 275: vittoria romana a Malevento, chiamata in seguito dai Romani Benevento (con finalità augurali).


sottomissione di Taranto.


Roma conquista Reggio.


guerra vittoriosa contro i Picenti e annessione quasi completa del Piceno (escluse Ancona ed Ascoli Piceno).


deduzione delle colonie latine di Rimini (Ariminum) e Benevento (Beneventum).


i Romani portano a compimento la sottomissione della penisola italica, dando vita ad un'alleanza romano-latino-italica ad egemonia romana.


deduzione della colonia latina di Fermo (Firmum).


Prima guerra punica
- 262: assedio e presa romana di Agrigento
- 260: vittoria navale del romano Caio Duilio a Milazzo
- 256: vittoria della flotta romana al promontorio di Ecnomo
- 255: sconfitta e umiliazione di Attilio Regolo in Africa
- 241: vittoria decisiva del console Caio Lutazio Catulo alle isole Egadi.


conquista della Sardegna e della Corsica da parte di Roma.


plebiscito di Caio Flaminio per la distribuzione viritana dell'agro gallico e piceno.


creazione delle prime due province: Sicilia e Sardegna-Corsica.


guerra gallica contro Galli Boi ed Insubri:
- 225: vittoria dei Galli a Chiusi
- 225: vittoria romana del console Caio Atilio a Talamone
- 223: vittoria romana del console Caio Flaminio presso il fiume Oglio
- 222: vittoria finale del console Marco Claudio Marcello a Casteggio (Clastidium).


Prima guerra istrica.


spedizione romana in Alpes (Carniche e Giulie).


sottomissione dell'Illiria da parte di Roma.


plebiscito Claudio sul commercio dei senatori
- deduzione delle colonie latine di Piacenza (Placentia) e di Cremona (Cremona).


Seconda guerra punica:
- 218: vittorie di Annibale al Ticino e alla Trebbia
- 217: vittoria di Annibale presso il lago Trasimeno
- 216: vittoria di Annibale a Canne
- 213-211: assedio e presa di Capua
- 211: assedio e presa di Siracusa
212-205: Prima guerra macedonica
- 211: marcia di Annibale verso Roma
- 210: Publio Cornelio Scipione (il futuro Africano) miete successi in Spagna
- 207: sconfitta di Asdrubale al Metauro
- 205: fine della Prima guerra Macedonica e pace di Fenice
- 205: Publio Cornelio Scipione (il futuro Africano) viene eletto console e porta la guerra in Africa
- 203: Annibale abbandona l'Italia
- 202: battaglia di Zama: Publio Cornelio Scipione (il futuro Africano) sconfigge Annibale
- 201: conclusione della pace fra Roma e Cartagine.


riconquista della Gallia Cisalpina.




Secolo II a. C.


Seconda guerra Macedonica
- 197: vittoria romana a Cinoscefale
- 196: Tito Quinzio Flaminino proclama la libertà di tutta la Grecia nei giochi istmici a Corinto.


Guerra siriaca (contro Antioco III di Siria)
- 189: vittoria romana nella battaglia di Magnesia
- 188: pace di Apamea


deduzione della colonia latina di Bologna (Bononia).


deduzione delle colonie romane di Modena (Mutina) e Parma (Parma).


deduzione della colonia latina di Aquileia.


deduzione della colonia latina di Lucca (Luca).


guerra istrica.


deduzione della colonia romana di Luni (Luna).


Terza guerra macedonica
- 168: battaglia di Pidna in cui Lucio Emilio Paolo sconfigge il re macedone Perseo.


Terza guerra punica


la Macedonia Ë ridotta a provincia romana.


Cartagine e Corinto vengono rase al suolo.


Prima rivolta degli schiavi in Sicilia.


distruzione di Numanzia
- Pergamo viene lasciata in eredità ai Romani
- Tiberio Gracco e la questione agraria: uccisione del tribuno.


conquista della Gallia meridionale (Provenza).


tribunato e morte di Caio Gracco.


il console Papirio Carbone Ë sconfitto dai Cimbri a Noreia.


Guerra giugurtina
- 107: Caio Mario console per la prima volta (riforma dell'esercito: per la prima volta vengono arruolati volontari fra i proletari): Giugurta viene ripetutamente sconfitto
- 105: Giugurta viene condotto a Roma dove viene giustiziato: si conclude la guerra.


seconda rivolta degli schiavi in Sicilia.


Caio Mario vince i Teutoni ad Aquae Sestiae e i Cimbri ai Campi Raudi.




Secolo I a. C.


tribunato di Marco Livio Druso e sua morte.


rivolta degli Italici (Guerra sociale).


Prima guerra mitridatica (contro Mitridate re del Ponto).


presa di Roma da parte di Silla; Mario Ë costretto alla fuga.


Silla parte per la Grecia. Rivolta mariana a Roma.


morte di Mario.


guerra civile in Italia. Battaglia di Porta Collina.


dittatura di Silla.


rivolta di Sertorio in Spagna.


morte di Silla.


guerra Mitridatica.


rivolta di Spartaco.


consolato di Pompeo e Crasso.


Pompeo e la guerra contro i pirati.


Pompeo contro Mitridate.


Pompeo in Oriente.
- Sconfitta di Mitridate e nuovo assetto territoriale
- Presa di Gerusalemme.


Cicerone console.
- La congiura di Catilina.


morte di Catilina.
- Caio Giulio Cesare pretore.
- Pompeo torna trionfatore dall'Oriente.


il cosiddetto primo triumvirato fra Pompeo, Crasso e Cesare.


Cesare console.


Cesare governatore della Gallia Cisalpina e dell'Illirico, alle quali viene in un secondo momento aggiunta anche la Gallia Narbonense.


rinnovo del triumvirato a Lucca.


Pompeo e Crasso consoli.


battaglia di Carre e morte di Crasso contro i Parti.


Pompeo console senza collega.


Cesare varca il Rubicone: Ë la guerra civile. Pompeo fugge in Oriente.


battaglia di Farsalo. Pompeo sconfitto fugge in Egitto dove viene ucciso dal re Tolomeo.


Cesare sconfigge Farnace re del Ponto.


i pompeiani sono sconfitti a Tapso.


gli ultimi pompeiani sono sconfitti a Munda.


morte di Cesare
- i cesaricidi Bruto e Cassio fuggono in Oriente
- Antonio pare l'erede morale di Cesare
- Entra in scena il giovane Ottaviano (figlio adottivo del divo Giulio).


guerra di Modena fra Ottaviano (alleato con i due consoli dell'anno, Irzio e Pansa) e Antonio
- accordo fra i due nemici
- secondo triumvirato fra Antonio, Ottaviano e Lepido
- proscrizioni e morte di Cicerone.


battaglia di Filippi: l'esercito guidato da Antonio sconfigge Bruto e Cassio
- Morte di Bruto e Cassio.


accordo di Taranto. Rinnovo del triumvirato.


Spedizione di Ottaviano contro i Carni, i Giàpidi, i Dalmati e i popoli della Pannonia.


Antonio, che ha già sposato Cleopatra, ripudia ufficialmente Ottavia, sorella di Ottaviano.
- Tra Antonio e Ottaviano Ë guerra aperta
- Coniuratio Italiae e dichiarazione di guerra a Cleopatra.


Ottaviano sconfigge Marco Antonio e Cleopatra nella battaglia navale di Azio.


Morte di Antonio e di Cleopatra. L'Egitto è annesso allo stato romano come provincia alle dirette dipendenze di Ottaviano che l'amministra per mezzo di un prefetto di rango equestre. Nei Balcani, il proconsole Marco Licinio Crasso, nipote del triumviro Crasso, sottomette i popoli della Dardania.


Il prefetto dell'Egitto Cornelio Gallo compie una spedizione nella Tebaide.


L'Aquitania, conquistata da Cesare, è definitivamente 'pacificata'.


Ad Ottaviano è conferito il titolo di Augusto. Primo assetto del governo.




L'Impero romano

Augusto [(43 a.C.) 23 a.C.-14 d.C.]


Spedizione di Augusto in Asturia e in Cantabria.


Domata una rivolta dei Salassi, viene dedotta la colonia di Augusta Praetoria (Aosta).


Gli Etiopi che avevano invaso l'alto Egitto vengono respinti dal prefetto dell'Egitto Gaio Petronio che avanza nel cuore dell'Africa.


Spedizione del prefetto dell'Egitto Elio Gallo nell'Arabia Felix (attuale Yemen).


Il re dei Parti restituisce le insegne e i prigionieri presi nella battaglia di Carre (57 a.C.) e chiede formalmente l'amicizia dei Romani.


Agrippa sottomette Cantabri e gli Asturi.


I Germani Sigambri, Usipeti e Tencteri oltrepassano il Reno e annientano la legione comandata dal legato Marco Lollio. Nella regione alpina, Publio Silio Nerva assoggetta i Camunni, i Trumplini e i Vennoni.


Druso e Tiberio, figli di primo letto di Livia, la moglie di Augusto, sottomettono i Reti, i Vindelici, le genti della Val Pennina e i popoli liguri delle Alpi Marittime. Anche il Norico e le Alpi Cozie vengono annessi all'Impero.


Campagna militare di Agricola in Pannonia.


Campagna militare di Tiberio in Pannonia e in Dalmazia.


Spedizione di Druso in Germania.


Tiberio avanza in Germania fino all'Elba.


Tiberio raggiunge l'Elba da sud, impone la pace a Maroboduo re dei Marcomanni, e, ripassato il Danubio, scende nella penisola balcanica.


Viene soffocata la rivolta dei popoli della Pannonia e della Dalmazia.


Nella Selva di Teutoburgo Arminio, capo dei Cheruschi, annienta le tre legioni del legato Quintilio Varo.


Campagna militare di natura difensiva di Tiberio sul Reno.


Alla morte di Augusto, Tiberio, cui era stato conferito lo stesso imperium consulare di Augusto, sale al trono.

Tiberio (14-37)


Dopo l'ascesa al trono di Tiberio, le legioni dislocate lungo il Danubio e il Reno insorgono, ma vengono riportate all'or­dine dal figlio dell'imperatore, Druso (II), e da Germanico, il figlio di Druso (I).


Germanico, ristabilito l'ordine nelle legioni, penetra in Germania


Rivolta dei capitribù mauri guidati da Tacfarinas


Tiberio si ritira a Capri.


Alla morte di Tiberio, sale al trono Caligola, il figlio minore di Germanico.

Caligola (37-41)


L'imperatore progetta in Gallia la spedizione di conquista della Britannia.


Caligola cade vittima di una congiura, attuata con l'appoggio dei pretoriani.

Claudio (41-54)


I pretoriani impongono la nomina a imperatore di Claudio, lo zio paterno di Caligola.


In Dalmazia è soffocata la rivolta del legato Camillo Scriboniano. La Mauretania, divisa in due province, è annessa all'Impero.


Conquista della Britannia. In oriente, la Licia diviene provincia romana.


Claudio assume la censura. Il legato della Germania inferiore Gneo Domizio Corbulone reprime le rivolte dei Cauci e dei Frisi.


Il legato della Germania superiore Publio Pomponio Secondo respinge un'incursione dei Catti.


Viene repressa una sollevazione della Giudea.


L'amministrazione dei beni imperiali è affidata ai procuratori. Sono istituite le province procuratorie del Norico e della Rezia, Vindelicia e Valle Pennina.


Morte di Claudio, forse avvelenato dalla moglie Agrippina.

Nerone (54-68)


I pretoriani acclamano imperatore Nerone, il figlio di Agrippina.


Gneo Domizio Corbulone sconfigge i Parti e conquista l'Armenia.


In Britannia viene soffocata la rivolta della regina celtica Boudicca.


Il legato Tiberio Plauzio Silvano Eliano sconfigge i Daci e i Bastarni.


Viene sventata la congiura antineroniana di Gaio Calpurnio Pisone.


Flavio Vespasiano è inviato in Giudea a reprimere una rivolta.


Il legato della Gallia Lugdunense, Giulio Vindice, si ribella a Nerone, seguito dal legato della Spagna Tarraconense, Servio Sulpicio Galba, e da quello della Lusitania, Marco Salvio Otone. Dichiarato 'nemico pubblico' dal Senato, Nerone si suicida.

Galba (68-69)


Le legioni accampate sul Reno acclamano imperatore il loro comandante VITELLIO. Galba viene trucidato dai pretoriani che salutano imperatore OTONE. Otone, sconfitto a Bedriacum da Vitellio, si suicida.

Vespasiano (69-79)


Le legioni egiziane acclamano imperatore Vespasiano, con cui si schierano tutti i governatori romani e tutti i re clienti dell'Oriente. Il legato vespasianeo Antonio Primo, penetrato in Italia alla testa delle legioni dislocate in Pannonia, sconfigge Vitellio nella seconda battaglia di Bedriacum e conquista la penisola.


Il figlio di Vespasiano, Tito, lasciato in Giudea, espugna Gerusalemme.


A Roma, Vespasiano e i figli Tito e Domiziano celebrano il trionfo sui Giudei.


E' istituita la provincia di Cilicia.


Viene ultimata la conquista della Britannia.


Alla morte di Vespasiano, sale al trono suo figlio Tito.

Tito (79-81)


Eruzione del Vesuvio e distruzione di Pompei, Ercolano e Stabia.


Viene inaugurato l'anfiteatro flavio (Colosseo).


Alla morte di Tito, gli succede il fratello Domiziano.

Domiziano (81-96)


Spedizione contro i Catti.


I Daci attraversano il Danubio e invadono la Mesia.


Spedizione senza esiti contro i Quadi e i Marcomanni.


La difesa dell'area renana è riorganizzata (agri decumates).


I Sarmati distruggono una legione dislocata sul Danubio.


Domiziano è ucciso in una congiura di palazzo appoggiata dal Senato.

Nerva (96-98)


Il senatore Nerva è proclamato imperatore.


Nerva adotta e associa al trono il legato della Germania Superiore Traiano.

Traiano (98-117)


I guerra dacica: Traiano conquista la capitale dei Daci, Sarmizegetusa, e costringe alla resa il loro re, Decebalo.


Traiano conquista dell'Arabia Petrea.


II guerra dacica: definitiva annessione della Dacia.


Annessione dell'Armenia


Spedizione contro i Parti: Traiano attraversa il Tigri, conquista l'Assiria e raggiunge il Golfo Persico.


Lasciata la direzione della guerra al figlio adottivo Adriano, Traiano fa ritorno a Roma. Muore a Selinunte di Cilicia.

Adriano (117-138)


Adriano è salutato imperatore dall'esercito ad Antiochia.


In Britannia viene edificato il Vallo di Adriano.


La rivolta giudaica capeggiata da Simone Bar Kohba viene repressa dai romani. Distruzione di Gerusalemme e inizio della diaspora ebraica.


Alla morte di Adriano, gli succede il figlio adottivo, Antonino Pio

Antonino Pio (138-161)


Vittoria sui Briganti, popolo della Britannia settentrionale.


Operazioni militari contro le tribù daciche rimaste indipendenti da Roma.


Riorganizzazione della Dacia, suddivisa in tre province: la Dacia Porolissensis, la Dacia Apulensis e la Dacia Mal­vensis

Marco Aurelio (161-180)

Lucio Vero (161-169)


Marco Aurelio, già associato al potere da Antonino nel 147, associa a sua volta al regno il fratello adottivo Lucio Vero.


Lucio Vero sconfigge i Parti e distrugge Seleucia e Ctesifonte.


La peste si diffonde da Seleucia fino all'Italia e alle province occidentali.


I Quadi e i Marcomanni, travolte le difese sul Danubio, penetrano in Italia dove assediano Aquileia e distruggono Oderzo.


La guerra contro i Quadi, i Marcomanni e i Sarmati deve essere interrotta per far fronte all'usurpazione del gen­erale Avidio Cassio in Oriente.


I Marcomanni riprendono le ostilità. La peste dilaga nell'Impero.


Marco Aurelio muore di peste a Vienna. Gli succede al trono il figlio Commodo

Commodo (180-192)


Viene arginata un'incursione dei Caledoni in Britannia.


Commodo cade vittima di una congiura di palazzo.

Pertinace (192-193)


Pertinace già prefetto dell'Urbe, è dapprima acclamato imperatore e poi ucciso dai pretoriani che, di fatto, vendono all'asta il titolo imperiale. Il miglior offerente è DIDIO GIULIANO (193). Nel frattempo le legioni della Siria proclamano imperatore PESCENNIO NIGRO (193-194) e quelle della Pannonia acclamano il loro comandante Settimio Severo. Severo riconosce il titolo di Cesare al legato della Britannia Clodio Albino.

Settimio Severo (193-211)


Settimio Severo entra in Italia attraverso le Alpi orientali. A Roma il Senato depone e fa giustiziare Didio Giuliano.


Severo sconfigge e cattura Pescennio Nigro a Isso.


Vittoria sui Parti e conquista della Mesopotamia e dell'Osroene.


Settimio Severo sconfigge a Lione Clodio Albino


La guerra contro i Parti si conclude con la capitolazione della loro capitale Ctesifonte.


Settimio Severo interviene personalmente in Britannia per far fronte alle incursioni del popoli dell'odierna Scozia e conquistare tutta l'isola.


L'imperatore muore a York.

Caracalla (211-217)

Geta (211-212)


Caracalla fa uccidere il fratello Geta. L'imperatore concede con la Constitutio Antoniniana la cittadinanza romana a tutti i sudditi dell'Impero.


Spedizione vittoriosa sugli Alamanni in Rezia.


Introduzione dell'antoniniano, una moneta dal valore nominale di due denari ma dal peso effettivo di un denario e mezzo.


Caracalla è ucciso nei pressi di Carre mentre allestisce una spedizione contro i Parti.

Macrino (217-218)


Il prefetto del pretorio Macrino è acclamato imperatore dai soldati in Oriente. I Parti lo sconfiggono nei pressi di Nis­ibis.


Macrino conclude una pace sfavorevole con i Parti. I soldati proclamano imperatore Elagabalo, il nipote di Giulia Mesa, sorella di Giulia Domna, madre di Caracalla. Macrino, sconfitto presso Antiochia, viene ucciso durante la sua fuga verso occidente.

Elagabalo (218-222)


L'imperatore introduce a Roma il culto del dio Baal, di cui era gran sacerdote.


Elagabalo è ucciso dai pretoriani che salutano imperatore suo cugino Severo Alessandro

Severo Alessandro (222-235)


I Persiani, sostituitisi ai Parti, nel controllo dell'Oriente iranico, invadono la Mesopotamia.


La spedizione di Severo Alessandro contro i Persiani si risolve in una ritirata generale dell'esercito romano.


Gli Alamanni approfittano dell'indebolimento delle difese romane sul Reno e sul Danubio dovuto alla guerra contro i Persiani.


Alessandro, incapace di risolvere la guerra con gli Alamanni, viene ucciso a Magonza dai suoi soldati.

Massimino 'il Trace' (235-238)


Massimino, un ufficiale addetto all'addestramento delle reclute, è acclamato imperatore a Magonza.


L'imperatore, avendo come base Sirmium, porta a compimento delle fortunate spedizioni contro i Sarmati Iazigi.


Ostile a Massimino - impegnato a Sirmium nell'allestimento di una campagna militare sul Danubio contro i Germani -, il Senato ratifica la nomina ad imperatori di due latifondisti africani:GORDIANO I e GORDIANO II (figlio del precedente). Alla morte violenta dei Gordiani (ad opera del comandante militare della Numidia), il Senato si assume la direzione della rivolta contro Massimino: 1) designa imperatori i senatori PUPIENO e BALBINO ai quali affianca GORDIANO III, il nipote tredicenne del defunto Gordiano I; 2) predispone la difesa dell'Italia con il concorso attivo delle città della penisola; 3) stabilisce che venti senatori (vigintiviri) di rango consolare si dividano il comando militare delle città italiane: Tullio Menofilo e Rutilio Pudente Crispino vengono preposti alle difese di Aquileia. Massimino si mette dunque in marcia per l'Italia ma il suo esercito, formato anche da contingenti di Germani, si invischia nell'asse­dio di Aquileia e, perse le speranze di espugnare la città, uccide il suo imperatore.

Gordiano III (238-244)


Approfittando della spedizione di Massimino in Italia, i Goti compiono delle razzie ai danni della città del Ponto ma vengono fermati dal governatore della Mesia, Tullio Menofilo.


Campagna vittoriosa di Gordiano III contro i Persiani, che avevano occupato la Mesopotamia e parte della Siria.


Gordiano III è linciato dai suoi soldati sull'Eufrate. Il prefetto del pretorio Filippo è acclamato imperatore dall'eser­cito.

Filippo 'l'Arabo' (244-249)


Filippo compra con 500 mila monete d'oro la pace con i Persiani.:



Gli Alamanni devastano l'Alsazia.



Filippo combatte in Dacia contro i Goti, i Vandali Asdingi e i Bastarni.



A Roma si festeggia il primo millenario dell'Urbe.



I Goti e i Vandali saccheggiano la Mesia e la Tracia.



Il governatore della Pannonia Decio, vittorioso sui Goti sul Danubio, è acclamato imperatore d ai suoi soldati.


Decio (249-251)



Decio penetra in Italia e, nei pressi di Verona, sconfigge Filippo che muore in battaglia.



Mentre la a peste si diffonde nell'Impero e i Goti penetrano nella penisola balcanica e occupano Filippopoli, Decio pretende da tutti i cittadini l'attestato di aver reso omaggio agli dei di Roma e all'imperatore: ne scaturisce la prima persecuzione contro i cristiani.



Decio è sconfitto e ucciso dai Goti nella battaglia di Abritto. I resti dell'esercito acclamano imperatore il governatore della Mesia Treboniano Gallo.


Treboniano Gallo (251-253)



Treboniano compra la pace con i Goti, ai quali concede anche un sussidio annuale.



Riprende la persecuzione contro i cristiani.



Il governatore della Mesia, Emiliano, sconfitti i Goti della Crimea e i Burgundi sul Danubio, è acclamato imperatore dall'esercito.


Emiliano (253)



Emiliano scende in Italia e sconfigge Treboniano Gallo a Terni. In Rezia viene acclamato imperatore il senatore Vale­riano, il quale varca a sua volta le Alpi. Al sopraggiungere di Valeriano, Emiliano è ucciso a Spoleto dai propri soldati.


Valeriano (253-260) imperatore d'Oriente


Gallieno (253-268), figlio di Valeriano, imperatore d'Occidente



Gallieno si trattiene sul fronte renano. I Goti devastano le regioni dell'Asia Minore giungendo fino a Trapezunte.



Valeriano decreta la persecuzione dei cristiani (divieto di riunioni religiose, confische, deportazione e condanna cap­itale dei cristiani che occupavano posizioni di rilievo). Bande di Franchi entrano in Gallia e attraverso la penisola iber­ica arrivano in Mauretania.



Valeriano è sconfitto e catturato ad Edessa dal re dei Persiani, Sapore I.



Galerio revoca la persecuzione contro i cristiani.



Le province galliche si staccano dall'Impero.



Le province orientali passano sotto il controllo del re arabo della città di Palmira, Odenato. Alla sua morte (266) sua moglie Zenobia assume il controllo del regno.



Irruzioni per terra e per mare degli Eruli e dei Goti nell'Egeo. L'usurpatore Aureolo, sconfitto da Gallieno sull'Adda, si chiude a Milano.



Invasione gotica dell'Asia Minore e dei Balcani. Gallieno è ucciso in una congiura di palazzo in cui ebbe parte il suo braccio destro Claudio.


Claudio 'il Gotico' (268-270)



Claudio, acclamato imperatore, costringe alla resa ed elimina l'usurpatore Aureolo.



Claudio infligge una dura sconfitta ai Goti a Naissus. Gli Alamanni penetrano nella Rezia.



Claudio muore di peste a Sirmium. Quintillo, suo fratello, che si trovava ad Aquileia a difesa dell'Italia, è proclamato imperatore con il placito del Senato. Gli eserciti acclamano però imperatore Aureliano.


Aureliano (270-275)



Aureliano vince i Vandali che avevano saccheggiato la Pannonia.



L'imperatore sconfigge a più riprese tra Fano e Pavia gli Iutungi, gli Alamanni e i Marcomanni che, invasa la Rezia e penetrati in Italia, lo avevano vinto nei pressi di Piacenza.



A Roma ha inizio la costruzione delle mura aureliane.



Aureliano sconfigge Zenobia, la regina di Palmira, e riconquista le province orientali.



Dopo aver respinto un'incursione degli Alamanni, Aureliano pone fine all'Imperium Galliarum e riconquista le province galliche.



Viene realizzata una riforma monetaria che prevede l'emissione di una nuova moneta. A Roma viene edificato il tempio del Sole, dio ispiratore e protettore dell'Augusto. La Dacia viene evacuata e il confine dell'Impero è riportato sul Danubio.



Aureliano cade vittima a Perinto di una congiura mentre progetta una spedizione contro i Persiani.L'esercito affida al Senato la scelta del nuovo imperatore.


Tacito (275-276)



L'imperatore sconfigge le bande di Goti, Alani e Sciti che avevano invaso l'Asia Minore e la Tracia. Viene ucciso dai propri soldati durante il viaggio di ritorno in Italia.


Probo (276-282)



Probo sconfigge in Gallia gli Alamanni e i Franchi e fortifica le difese del Reno.



Affronta e sconfigge in Rezia sul fiume Lech i Vandali e i Burgundi. In Pannonia, Mesia e Tracia hanno luogo delle scorrerie dei Sarmati.



Probo sconfigge i briganti dell'Isauria.



Il prefetto del pretorio Caro, impegnato in Rezia e nel Norico, viene proclamato imperatore dall'esercito: Probo è ucci­so dai suoi soldati a Sirmium.


Caro (282-283)



Caro respinge un'invasione di Quadi sul Danubio.



L'imperatore occupa la Mesopotamia, sconfigge i Persiani e ne espugna la capitale Ctesifonte. Viene ucciso sul Tigri. I suoi figli Numeriano e Carino assumono il titolo di Augusto.


Numeriano (283-284) imperatore d'Oriente


Carino (283-285) imperatore d'Occidente



Al ritorno dalla guerra con i Persiani, Numeriano è ucciso dal prefetto del pretorio Arrio Apro, che è eliminato a sua volta da Diocleziano, il comandante delle guardie imperiali. Diocleziano, acclamato imperatore, è sconfitto in Mesia,nei pressi di Viminacium da Carino, il quale viene però ucciso dai propri soldati.


Diocleziano (284-305) imperatore d'Oriente


Massimiano (286-310) imperatore d'Occidente



I Sassoni devastano le coste della Gallia e della Bretagna. Rivolta dei contadini Bagaudi.



Diocleziano nomina proprio Cesare il generale Massimiano Massimiano, schiacciata la rivolta dei Bagaudi dell'Ar­morica, è riconosciuto Augusto.



In Britannia, l'ammiraglio Carausio, sconfitti i pirati franchi e sassoni, si proclama imperatore



Diocleziano e Massimiano assumono rispettivamente i titoli di Giovio ed Erculeo.



Operazioni militari sul Reno e sul Danubio contro Alamanni e Sarmati.



Diocleziano combatte gli Iazigi in Pannonia. Con l'istituzione della Tetrarchia, Galerio è nominato Cesare di Dio­cleziano e Costanzo Cloro è nominato Cesare di Massimiano.



Galerio, posta la propria base a Sirmium, combatte sul Danubio contro i Goti.



Costanzo Cloro sconfigge Alletto, sostituitosi a Carausio, e riconquista la Britannia.



Massimiano combatte con successo in Africa contro le tribù maure. Massimiano soggiorna per qualche tempo ad Aquileia.



Introduzione della riforma fiscale dioclezianea.



Galerio sconfigge i Persiani, annette all'Impero le satrapie site al di là del Tigri ed estende il protettorato romano sull'Armenia e l'Iberia.



Sul confine renano, Costanzo Cloro riporta alcune vittorie sugli Alamanni: i prigionieri vengono impiegati come man­odopera nelle zone più spopolate dell'Impero.



Editto dei prezzi.



Persecuzione dei cristiani.



Abdicazione di Diocleziano e Massimiano, ai quali subentrano come Augusti Galerio e Costanzo Cloro. Massimino Daia e Severo sono prescelti quale Cesari rispettivamente di Galerio e di Costanzo Cloro.


Fallimento del sistema tetrarchico



Alla morte di Costanzo Cloro a York, gli eserciti della Britannia acclamano imperatore suo figlio Costantino.












Costantino entra in Italia e sconfitti a più riprese gli eserciti di Massenzio nella Pianura Padana, riporta al Ponte Mil­vio (Saxa Rubra) la vittoria decisiva sull'avversario.


Costantino I 'il Grande' (311-337) imperatore d'Occidente


Licinio (308-324) imperatore d'Oriente



Costantino e Licinio proclamano congiuntamente a Milano l'uguaglianza di diritti di tutte le religioni. Licinio, scon­fitto Massimino Daia ad Adrianopoli, acquisisce il controllo di tutto l'Oriente.



Dopo la sconfitta di Aurelio Valerio Valente, 'dux' di Licinio, a Cabalae in Slavonia, la diocesi dell'Illirico passa a Costantino.



Viene respinta un'incursione dei Sarmati in Pannonia.



La sconfitta dei Goti ad opera di Costantino in un territorio sottoposto a Licinio scatena la guerra tra i due imperatori.



Licinio, sconfitto ad Adrianopoli e a Scutari, si arrende. Sarà giustiziato l'anno seguente.



Al Concilio di Nicea si condanna l'arianesimo.



Costantino sconfigge sul Reno gli Alamanni.



E' inaugurata la nuova capitale dell'Impero: Costantinopoli.



Su richiesta dei Sarmati del Banato, Costantino muove guerra ai Goti, li sconfigge e conclude con loro un foedus in virtù del quale i Goti, in cambio di rifornimenti viveri e denaro, devono garantire la difesa del Danubio e l'invio di contingenti ausiliari.



I Sarmati vengono cacciati dal Banato.



Alla morte di Costantino, l'Impero viene suddiviso tra i figli


Costantino II (337-340) imperatore d'Occidente


Costanzo II (337-361) imperatore d'Oriente


Costante (337-350) imperatore nell'Illirico



Nella suddivisione amministrativa dell'Impero in prefetture, viene istituita la 'praefectura praetorio Illyrici, Italiae et Africae'.



Costante entra in conflitto con Costantino che marcia contro di lui ma è sconfitto e ucciso ad Aquileia.



Costante riorganizza il vallo di Adriano in Britannia e combatte i Franchi e gli Alamanni sul Reno.



In Oriente, Costanzo II occupa l'Adiabene.



L'imperatore d'Occidente Costante celebra la Pasqua ad Aquileia assieme ad Atanasio di Alessandria e a Paolo di Costantinopoli, vescovi esiliati dal'Impero d'Oriente, dove l'arianesimo era dominante. Costante minaccia il fratello, l'imperatore d'Oriente Costanzo, di scatenare una guerra civile nel caso in cui i due vescovi non fossero stati riammessi nella pars Orientis.



Vittoria dei Persiani nella battaglia di Singara.



Costante è costretto a suicidarsi da una rivolta militare in Gallia. Costanzo II marcia verso occidente e a Sardica e a Naissus ottiene la destituzione dei due usurpatori Magnenzio e Vetranione, proclamatisi imperatori in Occidente dopo la morte di Costante.



Decenzio, fratello di Magnenzio, alla testa di un esercito formato anche da mercenari franchi e sassoni, muove guerra a Costanzo: attende il suo attacco a sud delle Kamniski Alpi, annienta l'avanguardia dell'avversario ad Atrans, ma viene sconfitto nei pressi di Mursa (Osijek), nella battaglia più sanguinosa del IV secolo (54.000 caduti).



Nella sua difesa dell'arianesimo, Costanzo II si avvale come consiglieri dei vescovi pannonici Valente di Mursa e Ur­sacio di Singidunum, gli unici dell'Impero d'Occidente a essere ariani.



Costanzo II e suo cugino Giuliano, da lui nominato Cesare, combattono contro i Franchi, gli Alamanni e i Sassoni.



Giuliano respinge i Germani e pacifica la Gallia



Per far fronte all'attacco dei Persiani in Mesopotamia Costanzo II pretende da Giuliano l'invio delle sue migliori truppe. I soldati di Giuliano si rifiutano di lasciare la Gallia.


Giuliano 'l'Apostata' (360-363)



Giuliano è acclamato imperatore dagli eserciti delle Gallie e respinge sul Reno un'orda di Alamanni istigatigli contro da Costanzo II.



Giuliano marcia contro Costanzo II e conquista senza colpo ferire l'Italia e l'Illirico. Un contingente militare che, proveniente da Sirmium si recava nelle Gallie, passando per Aquileia, città fedele a Costanzo II, prende le parti di quest'ultimo e le truppe di Giuliano procedono quindi all'assedio della città. Espugnata Aquileia, l'esercito di Giuliano avanza poi fino a Naissus: la morte di Costanzo II evita lo scontro tra i due eserciti.



Giuliano entra ad Antiochia, la capitale di Costanzo II. L'incendio del tempio di Apollo a Dafne, presso Antiochia, scatena la rappresaglia dell'imperatore contro i cristiani



L'imperatore parte da Antiochia per una spedizione contro i Persiani. Varcato l'Eufrate, le armate di Giuliano occu­pano Seleucia e Ctesifonte. Durante un attacco persiano, l'imperatore è ferito a morte.


Gioviano (363-364)



Gioviano, acclamato imperatore dall'esercito, si affretta a concludere la pace con i Persiani ai quali cede le satrapie conquistate da Galerio (298)



Alla morte di Gioviano, un compromesso tra gli eserciti porta alla designazione del cristiano Valentiniano, che, salu­tato imperatore, si associa al trono il fratello Valente.


Valentiniano I (364-375) imperatore d'Occidente


Valente (364-378) imperatore d'Oriente



Gli Alamanni varcano il Reno e saccheggiano la Gallia. Incursioni dei Visigoti in Tracia.



La situazione religiosa nell'Impero sotto Valentiniano I e Valente: l'Occidente è atanasiano (salvo nelle sedi episco­pali di Milano e nell'Illirico); l'Oriente ariano. In Occidente Valentiniano I provvede alla repressione dell'arianesimo, favorendo quindi la nomina di Ambrogio a vescovo di Milano e la destituzione dei vescovi ariani nella diocesi di Pan­nonia.



Valente attraversa il Danubio e saccheggia il territorio barbaro. Valentiniano nomina Augusto il figlio GRAZIANO.



Dopo il saccheggio di Magonza da parte degli Alamanni, l'esercito romano penetra nel territorio germanico. Viene ristabilito il controllo romano in Britannia.



Il limes tra il mare del Nord e la Rezia viene fortificato. L'esercito di Valente penetra in profondità nel territorio dei Goti.



Rivolta del principe mauro Firmo.



Devastazioni dei Quadi e dei Marcomanni in Pannonia



Sotto la pressione degli Unni, molte migliaia di Visigoti sono autorizzati a stanziarsi nell'Impero. Anche molti Ostrogo­ti varcano il confine ma senza autorizzazione. Alla morte di Valentiniano I, l'Illirico forma di nuovo una prefettura distinta dall'Italia.


Valente (364-378)


Graziano (367-383)


Valentiniano II (375-392)



Valentiniano II, figlio di Valentiniano I, è proclamato Augusto.



I Goti che avevano invaso la Tracia vengono ricacciati.



I Goti e gli Unni dilagano nei Balcani. Valente è sconfitto e ucciso dai Goti ad Adrianopoli. Graziano, respinto un attacco degli Alamanni, varca il Reno e penetra nel loro territorio.



Graziano nomina Augusto Teodosio e gli affida le diocesi illiriche, la Macedonia e la Dacia.


Graziano (367-383)


Valentiniano II (375-392)


Teodosio 'il Grande' (379-395)



Editto religioso: la religione cattolica è l'unica religione di stato. I Visigoti devastano la Macedonia e gli Ostrogoti la Pannonia.Graziano installa i Vandali e i Goti si installano in Pannonia come federati.



L'imperatore Graziano convoca ad Aquileia un concilio di 33 vescovi che sancisce la destituzione degli ultimi vescovi ariani dell'Illirico orientale.



Foedus con i Goti ammessi da Teodosio nei Balcani.



Teodosio, imperatore d'Oriente, entra nel Nord Italia e sottrae a Magno Massimo, l'usurpatore di Graziano, il con­trollo della penisola.



Teodosio sconfigge le truppe di Magno Massimo a Siscia e a Poetovio; poi, valicate le Alpi a marce forzate, arriva ad Aquileia dove Massimo è massacrato dai suoi soldati.



Teodosio marcia contro l'usurpatore Flavio Eugenio, che lo attende alle Alpi Giulie dove aveva fatto erigere delle statue di Giove (Iuppiter). L'esercito di Teodosio, sfuggito ad un'imboscata grazie alla diserzione di una divisione nemica, vince quello di Eugenio sul Frigidus, secondo la tradizione, con l'aiuto di Dio che fa spirare contro Eugenio delle violente raffiche di bora.



Morte di Teodosio.


Onorio (395-423) imperatore d'Occidente


Arcadio (395-408) imperatore d'Oriente



Alla morte di Teodosio, i Marcomanni devastano la Pannonia e la Dalmazia fino all'Adriatico. Alarico, re dei Goti, già alleato di Teodosio nella battaglia del Frigido, devasta la Tracia e si accampa alle porte di Costantinopoli. Il'mag­ister utriusque militiae'dell'undicenne Onorio, Stilicone, il quale esercitava di fatto il potere in Occidente, respinge i Marcomanni e marcia contro Alarico ma è fermato da Arcadio.



Onorio rinuncia alle due diocesi illiriche di Dacia e Macedonia. Stilicone, intervenuto contro Alarico in un territorio di competenza di Arcadio, viene proclamato 'nemico pubblico'su istigazione di Eutropio, l'eminenza grigia di Arca­dio, e sostituito da Alarico come'magister militum' per l'Illirico.



Eutropio trama affinché l'Africa passi sotto il controllo di Arcadio ma Stilicone riesce a ristabilire la supremazia di Onorio su quella diocesi.



Vittorie di Eutropio sugli Unni.



I Goti stanziati in Frigia si ribellano e sconfiggono l'esercito dell'Impero d'Oriente. Destituzione di Eutropio. Il goto Gaina si fa nominare 'magister utriusque militiae' da Arcadio.







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