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CARLO V E
Muore Massimiliano I di Asburo, e il nipote Carlo V, già Re di Spagna, viene eletto imperatore (1519 - 1559) e unificando sotto il suo potere un immenso impero, dove si dice "non tramonta mai il sole" (territori Asburgici con Austria, Carinzia, Stiria, Tirolo e Carniola con Trieste, quella di Borgogna con le Fiandre e quelle di Castiglia e di Aragona, con il regno di Spagna, con tutti i territori del Nuovo Mondo e del regno di Napoli e di Sicilia) Diventa il sovrano più potente di Europa.
Il protestantesimo: 1517
Carlo V voleva restaurare un regno unificato cristiano e santificato, ma l'unità dei cristiani viene rotta dalla Riforma Protestante.
Germania, 31 ottobre 1517 Martin Lutero, frate agostiniano, formula il testo delle sue 95 tesi, dove critica aspramente la i vari emissari papali che concedevano l'indulgenza divina, ai fedeli che versavano elemosine destinate alla riedificazione della basilica di S. Pietro.
M. L. Viene accusato di eresia ma si difende a Lipsia in una disputa pubblica, dove condanna la dissoluzione della Chiesa, la sua corruzione, e l'inutilità del Papato.
Viene condannato eretico da Papa Leone X nel 1520.
Viene difeso dai principi tedeschi, che chiedono di poterlo giudicare secondo la dieta dell'Impero. Viene bandito dall'Impero con l'editto di Worms (1521) ma si salva grazie al principe di Sassonia, che inscena un finto rapimento. (castello Wartburg).
M. L. affida a loro il compito di attuare il rinnovamento della Chiesa, ma questi se ne approfittano, appropriandosi dei beni Ecclesiastici, sopprimendo conventi e monasteri.
Questa protesta sociale, di piccola nobiltà e massa dei contadini, assume una connotazione religiosa, provocando l'irritazione di Lutero.
1521/1522 la piccola nobiltà, animata dagli ideali della Riforma, organizza bande armate che assalgono i beni della grande aristocrazia. Lutero appoggia i principi che sconfiggono i "Cavalieri" (piccola nobiltà).
M. L. condanna il ricorso alla violenza, e afferma che le autorità temporali devono essere rispettate.
1524/1525 vi è la rivolta dei contadini (condannata da Lutero) in Germania meridionale, che vorrebbero abbattere tutte le autorità sia ecclesiastiche che laiche Le bande di rivoltosi vengono massacrate.
Guerra franco-asburgica I fase:
Gli
Asburgo e
Nel
1521 Carlo V con l'appoggio del Papa, si impossessa del ducato di Milano,
insediandovi a capo Francesco II Sforza, ma i francesi, guidati da Francesco I
occupano
Le truppe dell'Impero, si rifugiano a Pavia, dove vengono attaccate dai francesi, ma quando arrivano i rinforzi, dalla Germania, i francesi vengono sconfitti. Francesco I viene fatto prigioniero. (accade nel 1525).
A
Francesco I viene concessa la libertà, in cambio dell'impegno a cedere Milano e
Una
volta libero però non mantiene il patto, e facendo leva sulla paura che gli
stati italiani avevano nei confronti della troppa potenza di Carlo V, stringe
con Venezia, Firenze, papa Clemente VII Medici, Milano e Genova
Militarmente
debole, la coalizione non riesce ad impedire che le truppe dell'Impero
raggiungano Roma e la saccheggino, imprigionando il Papa. A Firenze i Medici
vengono scacciati e viene instaurata
Genova però rompe l'alleanza con i francesi, appoggiando Carlo V (Andrea Doria). LE forze francesi, rimaste ormai sole e confinate a sud Italia, si arrendono.
Nel
1529, Carlo V si affretta a concludere la pace di Cambrai, uguale alla precedente,
ma con la differenza che non pretende più
Con il congresso di Bologna, Carlo V e il Papa si riappacificano, e a Firenze vengono restaurati i medici, parenti del Papa.
Guerra franco-asburgica II fase: [1535/1544]
Alla
morte Francesco II Sforza, il re di Francia si annette il ducato di Milano e
invade
Dopo una tregua favorita dal nuovo Papa Paolo III Farnese, le ostilità proseguono fino alla pace di Crèpy (1544) con la quale il Piemonte viene consegnato a Francesco I e Milano a Carlo V.
Guerra franco-asburgica III fase:
Carlo V si appresta a fronteggiare i principi tedeschi protestanti, con i quali si allea il nuovo Re di Francia, Enrico II di Valois. I francesi si impadroniscono dunque di alcuni territori della Lorena nel 1552 mentre i principi tedeschi, attaccano Carlo V nel Tirolo, costringendolo con la pace di Augusta (1555) a dichiarare che la loro confessione è definitivamente tollerata nell'Impero.
Da qui si afferma il principio secondo il quale i principi o i governi delle varie città hanno il diritto di stabilire quale confessione religiosa debba valere nei loro territori. (si esclude quindi l'Imperatore dagli affari religiosi)
Per evitare conversioni al Protestantesimo, si introduce la clausola secondo la quale i detentori di beni ecclesiastici convertitisi al luteranesimo dopo il 1552 dovranno restituire i beni alla Chiesa cattolica.
Abdicazione di Carlo V:
Nel 1556 provato dalle guerre e dal governo di un così vasto dominio, Carlo V abdica, e divide i suoi territori, assegnando la corona imperiale e i domini asburgici al fratello Ferdinando, e Spagna, Fiandre Italia e colonie a suo figlio Filippo II.
La guerra diventa così franco-spagnola, e si conclude con la battaglia di San Quintino (1557)
Ormai
vicini al disastro finanziario,
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