Traccia: Il
problema dell'alcolismo
Esprimete il
vostro punto di vista su una delle questioni più gravi dei nostri tempi, che
ormai coinvolge un numero crescente di persone ed alle quali arreca danni
fisici e mentali spesso irreversibili.
I ritmi
sfrenati ed il consumismo esagerato della società moderna costringono gli
esseri umani ad affrontare quotidianamente numerosi gravi problemi che talvolta
si trasformano in argini invalicabili, incidendo profondamente sulla stabilità
caratteriale, fisica e mentale di un individuo. Infatti, a fronte di situazioni
di disagio che appaiono irrisolvibili e che il più delle volte lasciano
prevedere l'avvento di una condizione di disadattamento o emarginazione, i
soggetti più deboli sono spinti a trovare riparo nei cosiddetti "paradisi
artificiali" ossia in esperienze che sembrerebbero garantire la possibilità di
risollevare o rafforzare lo spirito,
mentre in realtà aprono le porte di un "inferno" esistenziale che si rivela
ancora più duro e doloroso della realtà dalla quale si vorrebbe fuggire. Questa
paradossale incoerenza si verifica puntualmente con il problema dell'alcolismo,
che, attualmente, costituisce uno degli inconvenienti più pericolosi e diffusi nelle moderne società del
benessere. Infatti, bisogna ammettere che le bevande alcoliche nascondono una burla
davvero tremenda, dal momento che promettono illusioni e sensazioni piacevoli,
per poi trasformarsi in sofferenza psicologica e malessere fisico con serie
conseguenze sull'efficienza e la salute dell'organismo. Le cause che portano un
essere umano ad avvicinarsi a tal punto all'alcool da rimanere poi succube e
schiavo, possono essere di varia natura. I motivi più diffusi sono di ordine
socioculturale, nel senso che, che il più delle volte,derivano da vari gradi di
insicurezza, paura, ansia, incertezza o dall'impossibilità di vivere un
rapporto tranquillo e soddisfacente all'interno della famiglia, dalla mancanza
di amicizie, dalla precarietà del lavoro, dall'incapacità di condurre
un'esistenza attiva e partecipe delle esperienze altrui. A queste motivazioni,
che già di per se rappresentano quelle più note e ricorrenti, se ne aggiungono
altre, coincidenti, ad esempio, delusioni sentimentali, la paura di
invecchiare, con l'angoscioso senso della solitudine e dell'emarginazione;
oppure la volontà di evadere da un tran-tran quotidiano che si rivela assurdo
ed insostenibile nella sua monotonia. Per le persone più deboli e sprovvedute,
queste situazioni si trasformano spesso
nell'anticamera dell'alcolismo, che finisce per essere considerata come il
pretesto dietro il quale nascondere l'insopprimibile esigenza di socializzare
con gli altri, rassicurare se stessi, migliorare il proprio modo di rapportasi con il mondo. Quasi sempre si comincia al bar, sorseggiando un bicchiere
con gli amici, per degustare una bevanda alla quale forse non traspare ancora
il destino di perdizione e schiavitù che attende il mal capitato avventore. Tra
l'altro la minaccia dell'alcool rappresenta un pericolo che potrebbe incombere
su chiunque, dal momento che il consumo dei superalcolici ha dimostrato di
coinvolgere persone ricche povere, giovani ed anziani, senza eccezione per i
due sessi. Nel caso dell'Italia, statistiche recenti riferiscono che oltre
cinque milioni di cittadini possono essere considerati "forti bevitori", potenzialmente
in grado di assumere una quantità di bevande nocive ben al di la della soglia
consentita. All'interno di questo gruppo, circa un milione e mezzo di persone
equivalgono a veri e propri "alcooldipendenti", cioè
soggetti che subiscono danni assai gravi dal loro terribile vizio. È ben noto,
infatti che gli alcolizzati cronici, rischiano d'incorrere in malattie molto
pericolose, se non addirittura mortali. La spropositata assunzione di bevande
alcoliche può determinare anche l'insorgenza della cosiddetta "ebbrezza da
alcool ", che, a sua volta, è causa indiretta di numerose altre morti,
imputabili ad alterazioni comportamentali talmente incontrollate di
sfociare in episodi di sangue. Altrettanto orribile è la statistica che si
riferisce agli incidenti stradali, dalla quale emerge che addirittura un
sinistro su tre è comunque legato l'alcool. Il problema riguarda soprattutto i
giovani, che purtroppo sono divenuti una delle maggiori "categorie a rischio"
in questo particolare settore. Basterebbe considerare quelle che vengono
comunemente chiamate come le "stragi del sabato sera" per rendesi conto di come
l'alcool conseguenze nefaste sul divertimento di tanti ragazzi, i quali
trasformano una serata in discoteca in un'occasione buona per ubriacarsi e per
provare il folle gusto della velocità su auto di grossa cilindrata. Il guaio è
che queste esperienze risultino spesso mortali, dal momento che l'illusorio
senso di euforia e sicurezza provocato dagli alcolici comporta anche la
contemporanea diminuzione delle facoltà visive e dei riflessi, compromettendo
cosi la corretta valutazione delle distanze di sicurezza e dei limiti di
velocità. È il caso di sottolineare che molte tragedie della strada potrebbero
essere evitate se esistessero più adeguate leggi in materia. In ogni caso, è
bene ricordare che gli interventi legislativi contro gli alcolici dovrebbero
riguardare un arco ben più ambio di competenze e responsabilità. Estremamente
delicata, ad esempio, appare la questione delle rivendite dei liquori, i quali
non dovrebbero essere per alcuni motivi distribuiti in luoghi quali le scuole,
gli stadi i posti di lavoro, e in ogni altra sede prevalentemente frequentata
da minorenni. In tutti questi casi, gli alcolici rappresentano un potenziale
altamente pericoloso,in grado di togliere il corretto svolgimento delle
pratiche scolastiche e delle mansioni lavorative e di mettere a repentaglio la
salute pubblica e l'incolumità altrui a causa di una folle guida
automobilistica o di una scazzottata sugli spalti di uno stadio suscitata da
istinti violenti esaltanti dai "fumi" dell'alcool. Un altro settore controverso
e delicato nella lotta all'alcool è costituito dalla pubblicità che ormai
utilizza sempre più frequentemente i suoi trucchi propagandistici ed i suoi
effetti sublimi per indurre l gente a consumare alcolici. È facile intuire che
gli ostacoli da superare sono assai consistenti, visti gli interessi di
miliardi che ruotano intorno alle industrie del settore, ma questo non può certo
essere un pretesto per fare in modo che il fiorente mercato dei liquori
continui a rappresentare una legalizzata e socialmente accettata rivendita di
veleni, la cui liberalizzazione viene giocata praticata sulla pelle dei
cittadini. Una strategia significativa della battaglia contro l'alcolismo
dovrebbe infine riferirsi alla formazione educativa del pubblico e alle
attività di recupero degli alcooldipendenti. Notizie
ed informazioni concernenti l'educazione alla salute, tesa a sottolineare
l'inopportunità del consumo di liquori, appaiono, infatti tanto importanti
quanto la realizzazione di strutture d'accoglienza territoriali in grado di
servire un idoneo punto di riferimento per gli alcolizzati e le loro famiglie.
In entrambi i casi, verrebbe dimostrata la reale volontà e predisposizione ad
occuparsi di un problema che, bene o male, investe tutta la collettività, anche
se le vittime di questo triste fenomeno, vengono quasi sempre emarginate e
lasciate sole, in balia di un destino che riserva loro solo sofferenza e
disperazione.