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Tipologia delle sanzioni
Le norme sociali sono tali in quanto i comportamenti che da esse si scostano incontrano invariabilmente qualche forma di sanzione. Come si vedrà meglio più avanti, le sanzioni possono assumere svariate forme, che vanno dalla semplice disapprovazione sociale, che si esprime, per esempio, togliendo il saluto a chi ha violato il codice della cortesia, alla pena capitale, esistente in certi ordinamenti giudiziari, che colpisce chi commette un grave delitto. Le sanzioni possono essere sia positive, sia negative, cioè comportare una pena in caso di deviazione e/o un premio in caso di conformità. Per semplicità, quando si parlerà di sanzioni si farà riferimento sempre a quelle negative. Un'altra distinzione è quella tra sanzioni esterne e sanzioni interne. Le prime non hanno bisogno di essere approfondite, in quanto sono tutte quelle poste in essere dagli altri nei confronti di chi viola una norma di qualsiasi tipo. Queste sanzioni sono, in molti casi, un deterrente abbastanza efficace per indurre gli uomini a non deviare dalle norme sociali. Le seconde sono applicate dal «tribunale interno» , che giudica le nostre azioni e ci fa sentire in colpa per aver violato una norma sociale. Spesso è assai più efficace di una qualsiasi sanzione esterna. Perché il tribunale interno funzioni è necessario che le norme sociali siano state fatte proprie dall'individuo, cioè interiorizzate, e trasformate in norme morali. L'interiorizzazione avviene nel corso del processo di socializzazione e dipende dagli insegnamenti e dai comportamenti dei genitori, degli insegnanti, degli amici e dalle esperienze che uno accumula nell'ambiente in cui vive. Naturalmente non tutte le culture e gli stessi individui interiorizzano le stesse norme allo stesso modo. In generale, «si può dire che più basso è il grado di interiorizzazione di una norma, e quindi il livello di sanzioni interne, e più affidamento si deve fare sulle sanzioni esterne per fare in modo che la norma venga rispettata» .
Oltre ai tipi di sanzioni visti finora, Ferrari in Lineamenti di sociologia del diritto evidenzia un'altra tipologia, certamente rilevante sul piano sociologico .
Sanzioni repressive e sanzioni restitutive. Riguardano soltanto le sanzioni negative; quelle repressive, volte a umiliare, segregare, escludere il trasgressore, sono intese a restaurare l'ordine violato sul piano simbolico, rinsaldando i vincoli di identificazione che uniscono i singoli al gruppo; le sanzioni restitutive sono intese a restaurare l'ordine violato sul piano materiale, ripristinando la situazione esistente prima della trasgressione.
Sanzioni istituzionali e sanzioni non istituzionali. Questa distinzione viene riferita al concetto generale di istituzione come «pratica seguita ricorrentemente da un gruppo sociale nell'organizzazione concettuale e pratica della propria vita e dei rapporti fra i suoi membri». In questa prospettiva, sono istituzionali le sanzioni riconosciute nell'ambito di tali pratiche e applicate sulla base di un processo decisionale riconosciuto anch'esso come pratica sociale, sono non istituzionali le sanzioni che non sono riconosciute come pratiche sociali.
Sanzioni escludenti e sanzioni includenti. Le sanzioni possono consistere nell'esclusione del trasgressore, singolo o gruppo, dall'aggregato sociale o, al contrario, mirare all'integrazione del singolo, individuo o gruppo, in tale aggregato sociale.
Sanzioni applicate centralmente o applicate perifericamente. Le sanzioni possono essere applicate anche delegando a soggetti appositamente investiti di un ruolo sociale, oppure l'applicazione può avvenire a opera dei soggetti stessi, singoli o collettività, che sono stati coinvolti direttamente nelle azioni da cui le sanzioni conseguono. In società semplici è frequente che la sanzione venga applicata dai soggetti offesi dalla trasgressione (il sistema della vendetta o della legge del taglione), mentre nelle società complesse l'applicazione delle sanzioni è riservata ad organi competenti.
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