Nella storia della società umana la donna ha
quasi sempre, dovuto giocare un ruolo secondario rispetto all'uomo. Ma la
condizione della donna, negli ultimi decenni ha intrapreso un cammino, lento ma
irreversibile, fatto di riflessioni, proposte, impegno, lotte e rivendicazioni,
che le ha consentito di guadagnare un ruolo sociale assai più consono alla sua
dignità di persona umana.Il concetto stesso della donna è mutato radicalmente:
ormai è vista non più come espressione del sesso debole o soltanto come angelo
del focolare, in genere sottomessa all'uomo nella classica famiglia
patriarcale, ma viene considerata in una nuova prospettiva paritaria.
Attualmente partecipa alla vita della società, nel campo intellettuale, nel
mondo del lavoro ed ha acquisito coscienza di se, delle sue capacità e
potenzialità, è divenuta consapevole di aver diritto a fare le proprie
scelte.Dopo lunghi secoli bui si è liberata da quell'immagine che la dipingeva
come oggetto di protezione e di desiderio, ma mai come "essere" responsabile,
dotato di intelligenza, volontà, carattere. La donna moderna non ha più timore
del giudizio maschile e gestisce la propria esistenza senza condizionamenti, accettandone tutte le
difficoltà e responsabilità.Anche dalla nostra costituzione la parità dei
diritti e dei doveri tra uomo e donna ha ricevuto effettivo riconoscimento in
misura tale che tutta la legislazione italiana appare oggi una delle più
moderne e aperte, per quanto riguarda i diritti al femminile.Nella nostra
società, è pertanto impensabile qualsiasi discriminazione basata sul sesso, per
quanto riguarda l'accesso ad ogni tipo di lavoro, allo studio, all'attività
politica e amministrativa, all'impresa e a quant'altro: le donne godono degli
stessi diritti riconosciuti agli uomini e ciò comporta anche una maggiore libertà di
pensiero, di espressione e soprattutto di scelte personali.
In questi ultimi anni in Italia, le donne
hanno cominciato ad inserirsi più facilmente nel mercato del lavoro, in
conseguenza del generale progresso economico, della diffusione dell'istruzione,
del superamento degli antiche pregiudizi che la relegavano entro le pareti
domestiche.
Diversa invece la condizione della donna
oggi, nel sud del mondo. Qui, infatti, malgrado qualche piccolo progresso,
ancora, le donne vengono sottomesse, sfruttate e non godono di alcun diritto.
Esse devono affrontare problemi dovuti sia alle condizioni generali di vita del
proprio paese, che al perdurare di pregiudizi radicati in tradizioni
millenarie: la povertà e l'analfabetismo costituiscono un grave ostacolo alla
trasformazione dei comportamenti sociali, radicati.Uno degli impedimenti più
seri è costituito, in molti paesi del 3°mondo, dall'integralismo islamico e
nell'islam in sé. Se è vero che Maometto, per la sua epoca, mostrò ampiezza di
vedute in quanto vietò l'infanticidio femminile e stabilì che l'educazione
delle donne era un dovere sacro, resta il fatto che il corano codifica la
distinzione tra i due sessi con norme che sembrano assurde: in tribunale, la testimonianza di una donna vale
la metà di quella di un uomo.Altrettanto ordinaria è la cronaca di violenze di
ogni tipo contro le donne. I rapporti di Amnesty International sono testimonianze di innumerevoli casi di stupro,
di uccisioni, di donne vendute o comprate, di mutilazioni genitali, e di
privazioni in genere di tutti i diritti base della vita umana quali ad esempio
il diritto di esprimersi, di studiare, di scegliere e più in generale di
manifestare la propria sessualità..Pertanto la situazione della donna se vista
in prospettiva "planetaria" deve lavorare molto perché le conquiste
dell'occidente, si estendano alle altre parti del mondo