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La diversità e disintegrazione sociale
Non si diventa uguali negando che esistano le differenze.
Esse esistono e vanno riconosciute.
Ogni essere umano è unico.
Ciascuno di noi appartiene ad una determinata cultura, ad un determinato ambiente segnato dall'educazione ricevuta.
Le differenze sono ciò che rende il mondo un posto interessante in cui vivere e molte volte ciò che ci attrae negli altri è proprio ciò che li rende diversi da noi.
La diversità viene vista come una minaccia della propria identità, e genera sentimenti di paura, ansia, sospetto.
Nei tempi antichi, gli uomini venivano perseguitati per motivi religiosi, politici, sociali, culturali. ma non per motivi biologici.
Questa tendenza a marcare le differenze tra i gruppi è legato al bisogno fondamentale di identificarsi distinguendosi dagli altri e ciò da luogo a concezioni secondo cui è naturale che vi siano differenze tra esseri umani (biologiche, fisiche) o pregiudizi(giudizi a priori) e da qui si è disceso al genocidio degli Americani e la Shoah.
Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli. » Martin Luther King
La questione sulla razza fu recepita anche in America e in Africa.
Il continente africano è stato sempre la terra più disprezzata dai Paesi sviluppati, che, quindi, si sono sempre sentiti in diritto di sottomettere la sua popolazione e di colonizzare le sue terre.
Il decadimento della popolazione africana iniziò intorno al '600.
Dopo che i paesi africani si liberarono dai loro colonizzatori molti immigrati europei rimasero in Africa e svilupparono una società totalmente divisa da quella nera. Già discriminati nella vita economica e politica i cittadini di colore, soprattutto i neri potevano "liberamente" circolare nelle zone riservate ai bianchi solo se muniti del "necessario" lasciapassare. Inoltre, per ridurre statisticamente il numero dei neri nel paese e per sfruttarli meglio nel lavoro, il governo bianco aveva istituito dei territori assegnati a varie etnie nere.
Nel 1990 iniziò lo smantellamento dell'apartheid. Essa era la politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnia bianca del Sudafrica nel dopoguerra e rimasta in vigore fino al 1993 quando furono abolite le leggi pilastro del razzismo. Finalmente una minoranza bianca e una maggioranza nera elaborarono insieme la nuova costituzione, che stabilisce l'uguaglianza tra bianchi e neri: così le prime elezioni a suffragio universale hanno portato Mandela alla presidenza.
In America , il leader del movimento dei negri americani per i diritti civili e principale sostenitore della resistenza non violenta alla segregazione razziale fu Martin Luther King.
Nato in Atlanta nel 1929, pastore battista e uomo politico statunitense, egli si imbatté nelle opere di Gandhi, le cui idee divennero il nucleo della sua filosofia di protesta non violenta.
King guidò il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery durato 381 giorni: lo scopo era quello di protestare per l'arresto di Rosa Parks, una donna di colore che si era rifiutata di cedere il proprio posto a un passeggero bianco.
L'esito positivo rappresentò una grande vittoria per il movimento di protesta non violenta e il prestigio di Luther King aumentò notevolmente.
L'Ebreo è colui che avvelena tutto il mondo. Se l'ebreo dovesse vincere, allora sarà la fine di tutta l'umanità, allora questo pianeta sarà presto privo di vita come lo era milioni di anni fa
Adolf Hitler
Hitler riprende le concezioni di Darwin secondo cui « tra tutti gli uomini ci deve essere lotta aperta; [.] e le razze umane più civili stermineranno e si sostituiranno in tutto il mondo a quelle selvagge » e quindi necessaria per il miglioramento dell'umanità e della razza.
Egli ritiene che la stirpe tedesca sia una stirpe eletta in quanto erede della razza ariana, che nel corso della storia aveva sottomesso le razze inferiori.
Quindi la strategia di Hitler era scaricarsi su un capro espiatorio(ebrei) attraverso la campagna antisemita, e cercò consenso verso le classi dirigenti del paese presentandosi ad esse come il restauratore del giusto ordine.
Il Nazismo nacque in Germania in seguito alla grave crisi economica e alle tensioni sociali, che erano sorte dopo la sconfitta della I guerra mondiale.
Con il trattato di Versailles venne stabilito che la Germania doveva pagare tutti i debiti di guerra e questo portò al tracollo economico con un'inflazione spaventosa e un elevatissimo numero di disoccupati.
Questa situazione volse verso un nazionalismo sempre più aggressivo con desideri di rivincita sul trattato di Versailles.
Il partito Nazista nacque negli anni '20, ma raggiunse un alto numero di seguaci solo dopo il 1939 cappeggiato da Adolf Hitler.
Hitler accusò il trattato di Versailles e gli ebrei di essere la causa della crisi della Germania perché essi erano i detentori dei centri di potere e promuoveva il ritorno di una nazione forte e dominatrice sull'Europa.
Il culto della razza ariana era impartito fin dalle scuole ed anche a livello scientifico si fornivano continue prove della superiorità biologica dei tedeschi.
Gli ebrei furono al centro di questo odio razziale e subirono le più spietate conseguenze del regime nazista.
Le leggi di Norimberga, approvate nel 1935, privavano gli ebrei di quasi ogni diritto e libertà: vennero proibiti i matrimoni misti, le attività commerciali e sottoposti ad azioni di violenza da parte delle SS come nella famosa notte dei cristalli nel novembre del 1938, quando tutti i negozi degli ebrei vennero saccheggiati e distrutti.
Col tempo le persecuzioni aumentarono: vennero deportati nei campi di concentramento fino ad arrivare alla soluzione finale cioè all'eliminazione fisica per purificare la Germania.
Vennero creati nelle città dei ghetti.
Il più famoso fu il ghetto di Varsavia.
Il nazismo e l'antisemitismo tedesco arrivarono anche in Italia, dove il regime fascista emanò le leggi razziali nel 1938.
L'atrocità del nazismo raggiunse il suo apice nei campi di concentramento dove furono rinchiusi tutti gli oppositori al nazismo, politici, prigionieri di guerra, omosessuali, zingari, oltre che agli ebrei.
Per questi ultimi fu riservato il trattamento peggiore, condizioni di vita disperata, sfruttati al limite della sopportazione umana.
Nei campi di sterminio furono provate le torture più terribili: dagli uomini usati come cavie negli esperimenti scientifici, agli stermini di massa nelle camere a gas e nei forni crematori.
Fra i lager più tristemente famosi ci sono quelli di Auschwitz e Mauthausen.
Devo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuta. C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo Primo Levi
Primo Levi era un chimico di Torino d'origine ebree e si alleò con i partigiani della Valle d'Aosta per combattere il fascismo di Mussolini.
Fu catturato dalla Milizia Fascista il 13 dicembre 1943.
Aveva 24 anni, era ebreo e da quattro anni viveva soggetto alle leggi razziali italiane.
Come ebreo fu catturato.
Quando arrivò vide intere famiglie giunte lì per diversi motivi: alcune erano state catturate dai tedeschi, altre si erano consegnate spontaneamente per non andare contro la legge, per non abbandonare amici.
Il 22 febbraio 1944, Levi ed altri 650 ebrei, vengono stipati su un treno merci (oltre 50 individui per vagone) e destinati al campo di concentramento di Auschwitz in Polonia.
Il viaggio fu lungo e molto faticoso, il treno viaggiava lentamente, con lunghe soste snervanti; tutti soffrirono la fame, la sete, l'insonnia e la fatica.
Arrivati a destinazione scesero coi bagagli e dopo aver risposto ad alcune domande da parte dei tedeschi furono divisi: donne e uomini, vecchi e giovani, sani, malati, madri e figli.
Levi fu assegnato al gruppo degli uomini validi per lavorare nel Reich e da quella notte non rivide più donne, bambini e anziani.
Dopo un po' di tempo fu trasferito in un campo nuovo sul cui portone d'ingresso si leggeva 'il lavoro rende liberi'.
Primo Levi ed alcuni compagni furono condotti in una camera vasta e umida, si dovettero spogliare, fare un fagotto con le loro vesti e consegnarle ad un SS; in seguito vennero rasati e dovettero indossare pantaloni e camicia a righe.
Gli ospiti nel campo erano divisi in tre categorie: i criminali, che oltre al numero portavano un triangolo verde, i politici con un triangolino rosso, gli omosessuali con un triangolino rosa e gli ebrei con la stella ebraica, rossa e gialla.
Lui scrisse un romanzo autobiografico " Se questo è un uomo" , scritto tra il dicembre 1945 ed il gennaio 1947, a testimonianza di un fenomeno storico e tragico.
Se questo è un uomo (Primo Levi)
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che tornando a sera trovate
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no .
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Alla fine della II guerra mondiale sei milioni di ebrei erano stati sterminati dal nazismo.
La vita nei campi di concentramento per i 'triangoli rosa' fu terribile e seconda soltanto ai prigionieri ebrei.
Questo fenomeno fu
chiamato Omocausto.
La storia di Heinz Heger in questo senso è illuminante.
Heinz Heger era uno
studente ventiduenne dell'Università di Vienna senza alcun impegno politico,
non era membro dell'associazione studentesca nazista né di qualsiasi altra
organizzazione.
Cresciuto in una famiglia cattolica osservante ciononostante trovò in sua madre
comprensione e accettazione per la sua omosessualità.
Heinz non fece mistero con nessuno della propria omosessualità e gli effetti non tardarono a manifestarsi.
Arrestato nel 1939 Heinz venne processato e condannato a 6 mesi di prigione.
Il partner di Heinz non venne giudicato per 'disordini mentali'.
Trascorsi i 6 mesi ad Heinz venne notificato che su richiesta del Dipartimento Centrale di Sicurezza non sarebbe stato scarcerato ma trasferito al campo di concentramento di Sachsenhausen.
Qui dopo essere stato malmenato come benvenuto e lasciato ore in piedi nel campo in pieno inverno venne sistemato nel blocco degli omosessuali che all'epoca ospitava 180 persone.
In omaggio all'idea
nazista che attraverso il lavoro duro si otteneva la 'purificazione'
i prigionieri erano adibiti a lavori pesanti senza senso come spazzare la neve
a mani nude trasportandola su un lato della strada per poi essere costretti a
portarla tutta sul lato opposto.
A maggio del 1940 venne trasferito al campo di concentramento di Flossenburg
dove rimase sino alla fine della guerra.
Con la liberazione dei campi da parte degli Alleati paradossalmente i triangoli
rosa non riacquistarono la libertà.
Americani ed Inglesi non considerarono gli omosessuali alla stessa stregua degli altri internati ma criminali comuni.
In più non considerarono gli anni passati in campo di concentramento equivalenti agli anni di carcere.
Ci fu così che, condannato a otto anni di prigione, aveva trascorso cinque anni di carcere e tre di campo e per questo venne trasferito in prigione per scontare altri tre anni di carcere.
Oscar Wilde fu incarcerato per essere stato omosessuale
I adore the slanders that concern the others but those that concern me they don't interest me. Don't have the charm of the novelty Oscar Wilde
Oscar Wilde was born in Dublin in 1854.
Although he was married and father of two children, Wilde secretly had an intense extramarital homosexual life, that he is supposed it lasted since when Oxford frequented.
Up to when it limited him to adventures with proletarian boys, the society dams an eye, but the situation fell when Wilde began a relationship with the child of a Lord, Alfred Douglas, said 'Bosie.'
The father of Alfred obviously contrary to the history of his child, he insulted Wilde as sodomite publicly.
Wilde, pushed from 'Bosie', that wanted to take revenge some father, it sued him for defamation, but the lawyers of the marquis quickly succeeded in upsetting the situation calling to testify boys with which Wilde had a sexual relations.
The writer became so, from plaintiff, imputed of gross indecency ('serious immorality', term used for pointing out the homosexuality, that was illegal). The trial him concluded with the sentence of Wilde to two years of forced jobs, the bankruptcy and the definitive downfall of his/her career.
Wilde didn't succeed anymore in recovering from the consequences of the scandal and the arrest, later which had refused from big part of the 'good society' that it had him/it until there fondled.
After the release, happened in 1897 he live together with Douglas, before in Naples, then in the small hotel Victoria of the Taormina, if nothing else in open way that he was finally slashed by the families of both, with the effective threat to stop the disbursement of the small benefit of which the two, deprived of other incomes, they lived.
He died of meningitis November 30th 1900, poor, with health problems derived by the abuse of alcohol.
Un altro uomo fu incarcerato per avere avuto origini ebree e fu difeso da Emile Zola
Je n ai qu une passion, celle de la lumière, au nom de l'humanité qui a tant souffert et qui a droit au bonheur mile Zola
J'accuse! est le titre d'un article rédigé par Émile Zola lors de l'affaire Dreyfus et publié dans le journal L'Aurore du 13 janvier sous forme d'une lettre ouverte au Président de la République Félix Faure Zola s'est appuyé en partie sur un dossier écrit en 1896 par l'écrivain Bernard Lazare.
En 1894, Alfred Dreyfus, un capitaine de l'armée d'origine juive dans le service près du bureau de la guerre française, a été accusé d'ayant révélé de l'information secrète à Allemagne, la nation a contrasté fortement à ce temps à France.
Après un jugement sommaire, Dreyfus a été accusé et déclare coupable à l'expulsion de la vie sur l'ile de Caienna.
Après une vague forte d'antisémitisme qui a traversé la France, Émile Zola l'a aligné pour l'officiel à travers un article dans lequel il a accusé les vérités coupables de cet événement et ce faux procès.
À cause du J'accuse!, Zola a été condamné à une année dans la prison et trois mille franchis d'amende pour mépris des forces armées dans le procès qui avait duré depuis 7 au 23 février
En dépit de ceci, la lettre ouvert au président Félix Faure a provoqué la réouverture du cas.
La situation l'a résolu, mais, seulement en Juillet 12th 1906, quand Émile Zola était déjà mort de presque quatre années, et quand la cour de cassation a révoqué la phrase avec laquelle Dreyfus avait été accusé de trahison.
Suivre cette phrase, il a été réintégré dans l'armée.
Pare che il fatto che un artista sia pazzo o affetto da un qualche importante disturbo psichico non comporti particolari difficoltà di comprensione della sua opera da parte di un normale spettatore, almeno a giudicare dall'unanime consenso che circonda le opere di Van Gogh, Munch, Kirchner, Bekmann, Ligabue, per citare solo alcuni degli artisti più o meno seriamente disturbati, alcuni addirittura morti suicidi: come lo stesso Van Gogh, che dipinge un quadro di straordinaria potenza, 'Campo di grano con volo di corvi', venti giorni prima di quella domenica, 27 luglio 1890, in cui si sparerà un colpo di pistola al petto, morendone due giorni dopo.
Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh nacque a Groot Zundert in Olanda, nel 1853
Van Gogh decise di dedicarsi interamente alla pittura solo a partire dal 1880, appena dieci anni prima della sua morte.
Ma sono anni di lavoro intenso, durante i quali crea un numero elevatissimo di opere (oltre 850), maturando rapidamente e precisando sempre più la propria personalità.
Questa velocità pittorica è forse una delle chiavi per capire Van Gogh; è, piuttosto, la necessità di seguire con la mano l'urgenza interiore di esprimersi, in assoluta libertà, obbedendo al sentimento più che alla ragione.
E' una svolta decisiva nella storia dell'arte.
Anche gli impressionisti lavoravano rapidamente per non perdere il contatto con la fugacità della luce.
Ma Van Gogh, pur dovendo molto alla lezione impressionista, pur restando anch'egli aderente al soggetto naturalistico, tende a proiettare nella realtà se stesso e quindi a trasformarla, o meglio, a trasfigurarla secondo i propri sentimenti.
Egli, dunque, non si era immedesimato nella natura, ma aveva immedesimato in se stesso la natura, l'aveva obbligata a piegarsi, a modellarsi secondo le forme del proprio pensiero, a seguirlo nelle sue impennate, addirittura a subire le sue deformazioni.
Ebbe un'amicizia assidua con Paul Gauguin e all'inizio, i due pittori si trovarono bene assieme, dipingendo nei dintorni di Arles, discutendo della loro arte e delle diverse tecniche.
Ma col passare delle settimane il tempo volse al brutto e i due si trovarono costretti a stare in casa sempre più spesso e la loro depressione aumentò.
La relazione tra Van Gogh e Gauguin si deteriorò, comunque, in dicembre: le relazioni tra i due peggiorarono in contemporanea allo stato di salute mentale di Vincent.
Infatti il 23 dicembre, in un attacco irrazionale di follia, si mutilò il lobo del suo orecchio sinistro con un rasoio.
Gauguin partì immediatamente per Parigi, e, in seguito, non avrebbe mai più visto Van Gogh.
Durante il tempo trascorso in ospedale, Vincent si trovò sotto le cure del Dr. Felix Rey.
Verso la fine di dicembre si ristabilì quasi del tutto.
Egli patì un altro attacco, nel corso del quale si immaginò di venire avvelenato.
Vincent venne nuovamente ricoverato sotto osservazione, ma fu tenuto in ospedale solo dieci giorni.
Acconsentì a farsi confinare volontariamente in un manicomio a Saint-Rémy-de-Provence.
Van Gogh lasciò Arles l'8 maggio, e con esso il periodo artistico più fruttuoso della sua vita, durante il quale disegno molti soggetti diversi (ritratti, paesaggi, case..), con tecniche altrettanto differenti.
Al suo arrivo in manicomio, Van Gogh venne posto sotto le cure del Dr. Peyron, che si convinse che il suo paziente soffriva di una forma di epilessia.
Col passare delle settimane, lo stato mentale di salute di Vincent rimaneva stabile e gli fu concesso di riprendere a dipingere: a metà giugno Van Gogh disegnò il suo quadro più famoso, Notte stellata
Durante un altro attacco Vincent cercò di ingerire i suoi stessi tubetti di colore e gli venne negato l'accesso ai suoi materiali.
Era scoraggiato per essere stato privato dell'unica cosa che gli procurava piacere e distrazione: la sua arte.
Acconsentirono che Vincent riprendesse a dipingere.
Questo coincise con un miglioramento del suo stato di salute mentale.
Il 16 maggio 1890 Vincent Van Gogh lasciò il manicomio.
Il 27 luglio 1890 Van Gogh si avviò, col suo cavalletto e i materiali da disegno, attraverso i campi. Là giunto, estrasse una pistola e si sparò nel petto.
Poi riuscì a tornare barcollando alla locanda
dove crollò sul letto.
Verrebbe da chiedersi se la creatività,
in questi casi, sia una causa o un effetto della follia, se vi sia contrapposizione fra
questi due momenti, come si concilia il momento disgregativo e autodistruttivo
con il momento in cui si richiede la formalizzazione dell'esperienza con
l'esercizio di una capacità costruttiva, anche dal punto di vista tecnico, con
l'utilizzo di determinati strumenti, il pennello, il colore ecc.
Non è chiaro come avvenga la con-fusione tra questi due momenti, tant'è che
avviene, e l'artista, seppur folle, produce opere di straordinaria bellezza,
superando in quel momento il suo disagio psichico e la disgregazione della sua
mente malata: è questo il principio sul quale si fonda l'azione di mediazione
dell'arte-terapia,
una disciplina sulla cui efficacia oggi non pare esserci dubbio.
Campo di grano con volo di corvi
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