Il malcontento delle donne e la nascita del movimento femminista

Il malcontento delle donne e la nascita del movimento femminista

Quasi tutti i popoli antichi, ritenevano che la donna dovesse essere sottomessa all'uomo. La famiglia patriarcale, infatti caratterizzava la società greca e quella romana.

La situazione femminile comunque non mutò nel tempo rimanendo la stessa dei secoli, dalla Magna Grecia, al Medioevo, al Rinascimento.

Anche l'Illuminismo, considerato un movimento innovativo, ha avuto nei suoi più grandi esponenti i rappresentanti di un pensiero misogino e privo di ogni rispetto per il sesso debole.

Relativamente a questo movimento culturale va ricordato Charles-Louis de Secondat, barone di La Brede e Montesquieu, filosofo francese secondo il cui pensiero le donne erano da considerare pericolose manipolatrici.

Erano in molti ad appoggiare le sue idee, ma da questi si era discostato uno scrittore di Ginevra, Jean-Jacques Rousseau, che nonostante alcune sue dichiarazioni di stampo maschilista, venne considerato dalle rivoluzionarie come punto di riferimento.

Rousseau affermava che solo al maschio doveva essere trasmessa un'istruzione completa, mentre al genere femminile era bastevole acquisire le conoscenze basilari.

Egli sosteneva però a gran voce il matrimonio democratico, basato non sui benefici economici che da questo potevano derivare, ma sul rapporto che sussisteva tra i due coniugi.

Nel 1792, le richieste di Rousseau vengono accolte.

È l'anno in cui, dopo la caduta dell'antico regime, viene introdotto il matrimonio civile, prima non riconosciuto perché quello di tipo religioso era valido sia come sacramento che come contratto, ma ci sono anche delle novità riguardo al divorzio.

Da questo momento, marito e moglie sono messi sullo stesso piano, e l'iniziativa di sciogliere l'unione matrimoniale può arrivare anche dalla consorte, e i motivi erano vari; si andava dai più seri, quali maltrattamento e abbandono, ai più banali, come l'inconciliabilità caratteriale.

Un altro illuminista e filosofo molto importante fu il Marchese di Condorcet, politico girondino  grande sostenitore della causa femminile nella lotta per ottenere un piano educativo che prevedesse eguali diritti per ambedue i sessi.

Durante la rivoluzione francese le donne cominciarono a rivendicare concretamente i propri diritti e la parità con l'altro sesso ed è in questo periodo che nascono i primi movimenti femministi.

In Francia, la maggior rappresentante di queste "associazioni" fu Olympe de Gouges, autrice della "Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina" fatta ghigliottinare da Robespierre nel novembre 1793 per aver esposto i suoi ideali.

Questo testo,composto da 17 articoli si basava sul concetto generale della parità tra maschi e femmine, ma soprattutto richiedeva l'estensione del voto anche al gentil sesso.

Negli anni a seguire anche negli altri paesi dell'Europa Occidentale e negli stati uniti le donne iniziarono a ribellarsi allo strapotere maschile. Ecco nascere nel 1903, in Inghilterra, le suffragette (chiamate così per la loro richiesta di estendere il suffragio anche alle donne), che poi ebbero le loro rappresentanti anche in Italia e nei paesi del Nord America.

Il movimento femminista prosegue tuttora la sua lotta contro ogni forma di violenza subita dalle donne. Sono problemi a cui le leggi possono porre qualche rimedio, ma che saranno risolti soltanto attraverso un'evoluzione profonda della nostra società.