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In termini aziendali possiamo definire il "capitale umano" come una combinazione di diversi fattori:
q I tratti che un lavoratore apporta al proprio lavoro: intelligenza, energia, comportamento corretto, affidabilità e impegno;
q L'abilità nell'apprendimento: attitudine, immaginazione, creatività;
q La motivazione nel condividere informazioni e conoscenze: spirito di squadra e orientamento agli obiettivi.[2]
L'unica componente economica che può aggiungere valore di per se stessa è quella più difficile da valutare: la componente umana. Le persone sono l'unico elemento in grado di generare valore. Tutte le altre variabili (quali i macchinari, gli impianti, l'energia, il credito) per loro natura non aggiungono nessun valore, se non dopo che qualche essere umano abbia sprigionato il loro potenziale mettendoli in funzione.
Per riuscire a gestire il capitale umano è necessario riuscire prima a misurarlo.
Ci troviamo di fronte ad una sorta di mito secondo il quale solo le informazioni finanziarie classiche sono accurate, ma ciò non è secondo autori quali Jac Fitz-enz, condivisibile. C'è solo un numero nel bilancio d'esercizio che è verificabile e vero: la cassa. Tutti gli altri numeri sono una combinazione di speranze, previsioni, aspettative che non coinvolgono il capitale umano, se non come un elemento di costo.
Gli standard aziendali attuali hanno due difetti:
guardano solo all'interno dell'organizzazione;
sono focalizzati sul passato.
Oggi più che mai, c'è bisogno di focalizzarsi sulle questioni che creano ricchezza, sulle azioni che estraggono valore dal mercato, sul futuro. Non si può essere vincenti nel futuro con gli occhi puntati sul passato.
Per capire come valutare il valore del capitale umano dobbiamo partire da quelli che sono gli obiettivi aziendali. Da un punto di vista operativo, tali fini vengono tradotti e recepiti dalle unità aziendali che a loro volta li trasmettono alla gestione del capitale umano. Si viene a creare un circuito chiuso caratterizzato da tre fasi[3]:
q la prima caratterizzata dalla progettazione, assunzione, mantenimento, sviluppo e licenziamento del capitale umano.
q La seconda dal trasferimento del capitale umano in unità operative dove viene poi investito insieme ad altre risorse.
q La terza dal raggiungimento degli obiettivi aziendali e dalla profittabilità grazie ad una riduzione delle spese e ad una generazione di nuove entrate.
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