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C.D. Friedrich (1774-1840)
Caspar David Friedrich nasce a Greifswald (Pomerania) nel 1774.
La famiglia è di umili origini, e la sua infanzia viene segnata dalla morte della madre e del fratello.
Inizia a dedicarsi all'arte sotto la guida dell'architetto Johann Friedrich Quistorp. Nel 1794 si iscrive all'Accademia di Copenhagen, dove segue i corsi di Jens Juel e Abraham Nicolai Abildgaard.
Nel 1798 Friedrich si trasferisce a Dresda. Qui entra in contatto con alcune delle maggiori personalità dell'epoca: Goethe, Tieck, Schlegel, Schelling, Novalis. Frequenta anche gli scrittori del gruppo Phöbus: Heinrich von Kleist, Theodor Körner, Amadeus G. Müllner.
Dresda è destinata a rimanere la sua principale dimora per il resto della vita. Ma il suo temperamento irrequieto lo porta più volte nella città natale, o in giro per i boschi della Pomerania, sulle montagne dello Harz e sull'isola di Rügen. La grande molla che anima questi movimenti è il bisogno di vivere a contatto con la natura.
I primi lavori di Friedrich sono disegni a seppia e
acquerello, lavori che risentono del gusto romantico dell'epoca. Nel 1807
comincia a dedicarsi alla pittura a olio. Nascono così i primi capolavori.
Nel 1808 realizza La croce sulle montagne (Dresda, Gemäldegalerie). Il dipinto,
commissionato dalla contessa Thun und Hohenstein, suscita polemiche per
l'audace simbologia legata al paesaggio. Alla base di questa e altre opere si
possono collocare l'interesse per l'estetica di Schelling (Discorso sulle arti
figurative e sulla natura, 1807) e le idee di Schleiermacher, che vede nella
contemplazione della natura uno strumento di elevazione spirituale.
Friedrich è spirito colto e curioso.
La sua passione lo porta a leggere i libri di Runge (La sfera dei colori, 1810) e Goethe (Teoria dei colori, 1810). L'influenza di queste letture si avverte nelle opere successive, dove il colore si carica di una nuove suggestioni e valenze simboliche.
A partire dal 1810 si dedica all'insegnamento. Il suo temperamento riservato e solitario non gli impedisce di raggiungere il successo.
In occasione dell'Esposizione Accademica di Berlino, Federico Guglielmo III di Prussia compra due suoi lavori.
Nel 1817 viene nominato membro dell'Accademia di Dresda.
Nel 1818 sposa Carolina Bommer.
Verso la fine degli anni '10 conosce il pittore norvegese Christian C. Dahl, col quale abita a partire dal 1820, e il filosofo tedesco Karl Gustav Carus, autore di Nove lettere sulla pittura di paesaggio, che diventa suo allievo. È il nucleo di quella che verrà definita la 'Scuola di Dresda': la corrente romantica che fa capo, appunto, a Caspar David Friedrich.
Nel 1824 si ammala.
Negli anni seguenti il suo stato di salute si aggrava. Friedrich comincia a soffrire di un complesso di persecuzione, che allontana molti dei suoi amici.
Fino al 1827 riesce a lavorare poco, ma alla fine si riprende.
Nel 1835 viene colpito da un'emorragia cerebrale, che lo lascia paralizzato.
Caspar David Friedrich muore a Dresda nel 1840.
Caspar David Friedrich è stato il più importante interprete in
pittura dello spirito romantico tedesco.
Il suo lavoro propone un repertorio di immagini abbastanza vario. Comune a
tutte le opere è però la presenza di grandi scenari naturali.
La natura è la vera protagonista nelle tele di
Friedrich. Una natura maestosa, resa in tutto il muto stupore che i suoi
spettacoli incomparabili sono capaci di suscitare.
Al suo cospetto la presenza dell'uomo appare timida, discreta, ma nel contempo
partecipe, appassionata. Testimone silenzioso, l'uomo diviene protagonista egli
stesso dello spirito universale che anima la natura.
Dall'alto di un monte, lo sguardo si sperde sulle vallate che si dispiegano fino all'orizzonte, avvolte nella nebbia mattutina (Mattina nel Riesengebirge, Escursionista sul mare di nebbia). Tramonti e chiari di luna mozzafiato si dispiegano sulla vasta distesa del mare infinito (Luna nascente sul mare, Costa al chiaro di luna, Riva del mare al chiaro di luna). Pianure sterminate e lande silenziose accolgono solitarie presenze, intrappolate nella luce del crepuscolo: un'abbazia diroccata (Abbazia nel bosco di querce, 1809), un grande albero isolato (Albero solitario, 1822), una capanna nella nebbia (Coltre di nebbia, ca 1818).
Nella maestosità dei suoi effetti naturali, dei suoi
mari nebbiosi, dei suoi chiari di luna, la natura diviene al tempo stesso
sorgente e riflesso di emozioni ineffabili, universali.
Quindi, una natura che si propone come teatro di proiezione delle emozioni e
dei sentimenti dell'uomo, cassa di risonanza delle tempeste dell'anima.
In alcune opere di Caspar David Friedrich si avverte più che in altre la presenza di elementi simbolico-letterari, così comuni alla maggior parte dei pittori romantici. Alcuni esempi: Croce in montagna (1807-08), Monaco sulla spiaggia (1808-10), Il mare di ghiaccio (ca 1823-24), Uomo e donna in contemplazione della luna.
A questo riguardo bisogna ricordare le molte riserve nei confronti della pittura nell'ambito stesso del romanticismo. Infatti, è comune assegnare alla pittura romantica un ruolo secondario rispetto alla poesia e alla musica romantiche. Nel caso di Friedrich, però, lo spirito universale che pervade i suoi grandi spettacoli naturali travalica così prepotentemente ogni spunto di carattere culturale, da far cadere queste riserve.
L'attività di Caspar David Friedrich a Dresda si tradusse nella formazione di una importante cerchia di paesaggisti romantici: Karl Gustav Carus, Christian C. Dahl, Georg Frederik Kersting. Ma l'influenza del maestro/collega venne reinterpretata dai seguaci perlopiù in termini di effetti speciali e di seduzioni simbolico-letterarie.
Comuni ad essi sono le visioni di cattedrali e rovine al tramonto, i notturni al chiaro di luna, gli effetti di nuvole. In alcuni casi la somiglianza con le tele di Friedrich sono tali da rendere difficile l'assegnazione della paternità di alcune opere: ad esempio, Tempio di Giunone ad Agrigento, ancora oggi di attribuzione incerta tra Friedrich e Carus.
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