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Amedeo Modigliani - BIOGRAFIA




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MODIGLIANI

Nato nel 1884 e morto nel 1920, Amedeo Modigliani fu lo specchio della «bohème» - Una breve esistenza, fra miseria, alcool e droghe - La tragica fine della sua compagna Jeanne Hébuterne


BIOGRAFIA

Amedeo Modigliani nasce a Livorno il 12 luglio 1884, quarto figlio di Flaminio, appartenente ad una famiglia ebrea.

L'infanzia di Amedeo, detto 'Dedo',  è costellata da una serie di gravi malattie polmonari culminanti, poi, in un'indelebile diagnosi di tubercolosi, si svolge accanto a personalità di grande spessore: la madre, innanzitutto, donna indipendente e dalla grande apertura mentale, sempre profondamente sensibile alle necessità e agli stimoli artistici del figlio, e il nonno materno Isaac Garsin. Questi, poliglotta, appassionato di storia e filosofia, si prende cura, sostituendosi al padre naturale, spesso assente, del piccolo Dedo con grande dedizione, accompagnandolo nelle prime visite ai musei, sollecitando la sua precoce creatività e instaurando con lui un legame affettivo e un 'feeling' intellettuale molto intenso.

Dopo la rinuncia ai regolari corsi scolastici, Modigliani intraprende la propria formazione dapprima nella città natale, presso l'atelier di Guglielmo Micheli, già allievo di Giovanni Fattori, ma dopo un viaggio di convalescenza al Sud nell'inverno del 1900, che si configura come un vero e proprio 'Grand Tour' e dal quale trae stimoli importanti, decide di proseguire il proprio iter a Firenze, dove nel maggio del 1901 s'iscrive alla Scuola Libera di Nudo, e, due anni dopo, a Venezia, dove frequenta i corsi presso l'Istituto di Belle Arti. Ma ben presto, deciso a proseguire senza più maestro è convinto di non aver più nulla da imparare in terra italiana, inizia a crescere in lui l'esigenza di trasferirsi nel luogo allora maggiormente deputato alla realizzazione di ambizioni di una libertà creativa, dove la sua arte avrebbe trovato, finalmente, un linguaggio autonomo: Parigi. E ancora una volta è la madre che, consegnandoli una piccola somma di denaro, gli permette di esaudire il suo sogno e partire, nel gennaio 1906, per la capitale francese.

A Montmartre incontra tra gli altri Picasso, finalmente sente di essere al posto giusto al momento giusto anche se ancora alla ricerca di uno stile personale, che mischi l'antico col nuovo e che mostri soprattutto l'uomo. Non riuscendo però a vendere nulla di quanto prodotto fino ad allora, inizia proprio in questo stesso periodo una disperata, e mai sopita, ricerca di soldi.

Parallelamente Picasso e gli altri del Bateau-Lavoir scoprono la Scultura Negra, l'arte oceanica ed extraeuropea, che tanta influenza eserciterà anche sul giovane livornese. Nell'ottobre del 1907 riesce ad esporre le sue opere, e ha inoltre l'occasione di ammirare molte opere di Cézanne, che lo affascinano e stimolano moltissimo, ma la presa di coscienza della sua diversità rispetto ai rigidi schieramenti delle Avanguardie, lo porta ad abusare di droghe e alcool, eccessi che indelebilmente danneggeranno il suo già debole stato di salute.

In novembre inizia a frequentare la colonia. Nel 1908 espone al Salon des Indépendants e ad esporre al loro Salon alla fine dell'anno, ma passando quasi inosservato, decide di dedicare ogni sua energia alla scultura. Nascono così opere composte e misteriose, con elementi stilizzati desunti principalmente dall'arte arcaica e primitiva.

Nel 1909 lascia Montmartre . Poco dopo l'incontro con Brancusi, scultore rumeno, stimola profondamente la sua attività plastica. Nella primavera del 1910 presenta sei opere senza però ricevere nessun commento da parte della stampa e della critica. Inoltre le sue opere, giudicate troppo 'individuali', e quindi difficili da vendere, non suscitano l'interesse dei galleristi. Inizia così, e durerà fino al 1914, il periodo più nero e scarsamente produttivo di tutta la sua esistenza.

Lo stato di miseria in cui giace e l'assunzione sempre più considerevole di alcool e droghe lo trasformano. E così il suo stato di salute peggiora sensibilmente. In questo stesso periodo però scolpisce diverse Teste, spesso precedute da studi di Cariatidi, e dipinge alcune opere su commissione, ma trascorre gran parte del tempo a cercare di vendere i suoi disegni, spesso con scarsi risultati.

Nell'aprile del 1913 si reca a Livorno per trascorrervi un periodo di riposo; nella città natale realizza però anche alcune sculture che, non potendo però riportare a Parigi, preferisce - secondo la leggenda - gettare nel canale. Tornato in Francia riprende a condurre una vita disordinata, spesso in compagnia dei suoi amici più cari. Nel 1914 incontra un colto intellettuale allora attivo nel mercato dell'arte che inizia ad acquistargli alcune opere e a promuovere la sua arte. Nel luglio dello stesso anno inizia un'intensa relazione sentimentale con una poetessa inglese , ma lo scoppio della guerra modifica l'atteggiamento dei francesi nei confronti degli stranieri e alcuni artisti sono chiamati alle armi.

Modigliani, riformato a causa delle sue pessime condizioni di salute, si trasferisce e realizza molti ritratti della donna e, in questo stesso periodo, molti altri dedicati agli amici, tra cui Picasso. Con Béatrice però frequenti sono i litigi e i reciproci tradimenti. E in agosto, poco tempo dopo la fine di quella relazione, Modigliani, vittima di un collasso, viene ritrovato incosciente in uno studio.

L'incontro con il suo protettore, sostenitore, mercante nonché miglior amico fino alla fine, avviene nel giugno del 1916 e questi, in novembre, é già in grado di garantirgli, in cambio di parte della sua produzione, una paga settimanale. Alla fine dell'anno il suo protettore, con la moglie e la loro amica - modelle per molte opere coeve - si trasferisce: sarà in quell'appartamento che Modigliani realizzerà una splendida serie di nudi.

Nella primavera del 1917 incontra Jeanne Hébuterne, allora diciannovenne studentessa d'arte: subito ricambiato, se ne innamora perdutamente. Jeanne, ragazza malinconica e riservata, nella sua cieca adorazione di Modigliani si rivela fin dall'inizio molto diversa dalle altre donne da lui frequentate in passato. Ma se la sua arte, ora più limpida e serena, sembra risentire della presenza della compagna, l'uomo non modifica il proprio stile di vita e nell'autunno la sua salute inizia a peggiorare seriamente. Qualche mese dopo, inoltre, una mostra di sue opere suscita enorme scandalo: uno dei nudi più notevoli viene infatti considerato d'oltraggio al comun senso del pudore, determinando così l'immediata chiusura dell'esposizione.

Nel marzo 1918 bombardano Parigi: inizia l'esodo, Jeanne annuncia di essere incinta e la salute di Modigliani peggiora di nuovo. Il suo protettore decide allora di recarsi in Costa Azzurra con un piccolo gruppo di amici, tra cui Jeanne e Modigliani.

Nel 1919, dopo essere stato derubato di soldi e documenti e dunque impossibilitato a lasciare Nizza, Modigliani dipinge molto sotto il peso del nuovo senso di responsabilità nei confronti di Jeanne, di sua figlia e dell'amico: realizza gli unici quattro paesaggi del suo intero corpus pittorico e diversi ritratti per i quali posano bambini del luogo e, soprattutto, l'amata compagna. In maggio torna a Parigi; nello stesso tempo Jeanne scopre di essere nuovamente incinta. I suoi vizi lo portano ad assumere un atteggiamento sempre più autodistruttivo.

Nei primi giorni dell'anno successivo, dopo un ennesimo aggravarsi del suo stato, Modigliani viene ricoverato. Il 24 gennaio Modigliani muore di meningite tubercolare. Due giorni dopo Jeanne, incinta all'ottavo mese, si uccide gettandosi dalla finestra al 5 piano della casa natale. Al funerale di Modigliani tutta Parigi accorre a seguirne il feretro. Solo nel 1930, però, i resti di Jeanne verranno tumulati accanto a quelli di Modigliani. Oggi riposano assieme nel cimitero parigino. 

All'inizio la sua pittura è caratterizzata da pennellate nervose e acuminate, La scoperta di Cézanne introduce mutamenti importanti, sia sul piano della composizione, che su quello coloristico e della tecnica pittorica. L'impianto generale, più costruito rispetto alle primissime tele, denota l'influenza di Cézanne, come pure la posa e la solidità delle figure ritratte:  a Montparnasse. avviene la svolta veramente importante: ha un contatto con l'arte antica e primitiva, l'incontro con la scultura. Ed è proprio alla scultura, che Modigliani comincia a rivolgersi a partire dal 1909, su impulso di Brancusi. I soggetti sono di due tipi: teste di donna e figure femminili in posa di cariatidi.
In queste opere le forme si presentano allungate, schematiche, persino aspre nella loro essenzialità. Balza all'occhio immediatamente il diretto rapporto con l'arte cicladica e la scultura africana. Allo stesso modo traspare chiaramente l'aspirazione dell'artista ad una forma pura, priva di ornamento e decorazione. A rendere l'effetto ancora più marcato contribuisce il materiale: pietra, semplice pietra, non marmo, gesso o creta.
La scultura rappresenta per Modigliani una parentesi. Infatti, a partire dal 1914 la abbandona completamente, per dedicarsi esclusivamente alla pittura e al disegno. Ma Modigliani non concepisce più la pittura come in precedenza. La pittura diventa un modello di sottrazione e sintesi.
-  i personaggi ritratti appaiono bloccati in pose monotone: con le mani incrociate in avanti, o flessuosamente appoggiate alla poltrona su cui siedono
-  le figure sono delineate a contorni netti, in modo da stagliarsi energicamente sullo sfondo, appena accennato e privo di sbocchi
-  le forme risultano spogliate di ogni elemento descrittivo
-  i volti sono ovali
-  gli occhi risultano quasi sempre a mandorla, vuoti e inespressivi
-  i colli si presentano sottili e allungati, un tratto talmente costante e caratteristico, da essere divenuto una sorta di marchio di fabbrica di Modigliani
-  le tinte non brillano per vivacità (bruni, verdi, rossi mattone, rosa, giallo ocra, terre di Siena).
In definitiva, nei ritratti di Modigliani ogni soggetto viene sottoposto ad un processo di spersonalizzazione e stilizzazione. Il modello 'vero' perde in dettaglio, si spoglia delle sue peculiarità. Si trasforma, allora, in un'entità astratta, lontana dal tempo. Una sorta di icona della bellezza assoluta.



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