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'Vita di Galilei'
Il titolo del libro ha un valore puramente descrittivo ed è privo di valori metaforico-simbolici.
La storia è basata su un racconto lineare dei fatti, non ci sono anticipazioni, né richiami al passato, a parte per la citazione sovente dell'episodio di Giordano Bruno, condannato al rogo, nel 1600, per le sue idee ereticali dalla Santa Inquisizione. L'autore racconta, appunto la vita di quello scienziato che diede vita al metodo sperimentale, condannato anch'esso dalla Chiesa, Galileo Galilei,
Il racconto è ambientato all'inizio del XVII secolo, periodo di depressione per gran parte dell'Europa devastato da sanguinose guerre e frequenti rivolte sociali oltre dalla piaga della peste, Per quanto riguarda la cultura fu, invece, un secolo decisamente proficuo che vede l'inizio di quel processo di maturazione filosofico-scientifica che sarebbe poi 'esploso' pienamente nel Settecento con l'Illuminismo. L'autore, che scrive la prima edizione tra il 1938 e il 1939, intende, parlando della sconfitta della scienza e della ragione ai tempi di Galileo, metaforicamente raccontare la sconfitta che costrinse gli antifascisti tedeschi a fuggire dalla Germania. Galileo può essere considerato, a modo suo, un rivoluzionario ante litteram, proprio per il suo desiderio di non assorbire passivamente le dottrine che al tempo venivano inculcate senza possibilità di replica secondo l'educazione scolastico-medievale alla cui base vi erano le teorie di Aristotele,
I valori che emergono nel dramma di Brecht sono relativi alla libertà di pensiero e di azione dell'uomo, Nel dramma c'è Galileo e la sua nuova scienza contro le istituzioni del tempo. Questo tema gli era particolarmente caro, proprio per il contesto storico-sociale in cui viveva, l'azione repressiva della Chiesa verso qualunque espressione di pensiero differente dai dogmi imposti era un chiaro richiamo all'attualità (repressione nazista), l'autore poteva così dare spunti per la riflessione sul regime fascista,
Il dramma è ambientato in diverse città d'Italia, Venezia, Firenze e Roma, si può comunque fare la distinzione tra l'interno inteso come i luoghi dove Galileo fa le sue ricerche e l'esterno, i posti della Chiesa, dove si decide del futuro della vita del protagonista e della scienza. Il rapporto che c'è tra l'interno e l'esterno è di conflittualità, poiché la Chiesa è profondamente contraria alle idee che considera ereticali di Galileo, questo perché proponendo una nuova 'verità' che va contro quella di Aristotele si rischiava di mettere in pericolo l'autorità che il mondo ecclesiastico aveva sul popolo, tenuto in pugno proprio sulla base del rispetto (o paura?) delle Sacre Scritture, in cui dicevano fosse la verità.
La vicenda è narrata dall'interno, ossia dal punto di vista di Galileo, Si parla, infatti, della Chiesa come di un agente esterno che interferisce su ciò che avviene tra le mura degli studi dello scienziato. La visione che ci prospetta l'autore, per quanto riguarda la Chiesa, è dal basso verso l'alto, questo per dimostrare che la sua autorità è fragile e basata sulla paura del popolo per Dio e messa in pericolo dalle scoperte fatte da Galileo.
La 'storia minima' e la 'storia dei grandi' sono estremamente collegate, poiché tutto ciò che Galileo deve affrontare è dovuto dal contesto storico-politico. Se non può liberamente diffondere le sue idee è perché i potenti non vogliono che il popolo conosca una verità differente da quella che hanno imposto loro e a cui il popolo ha obbedito perché volere di Dio.
Il protagonista, Galileo, ha un rapporto di conflittualità pacifica con il suo antagonista: la Chiesa; questo perché, pur essendo sua nemica non và contro essa ma cerca di ingraziersela dimostrandogli la veridicità dei suoi studi. Nel momento in cui viene chiamato a Roma dall'Inquisizione, non cambia atteggiamento, ossia non insiste sulle sue idee, cosciente del fatto che avrebbe perso, ma accetta di abiurare. Galileo, quindi, riconosce il suo stato di debolezza rispetto a un'istituzione tanto forte come la Chiesa. Gli altri personaggi possono essere identificati come suoi 'complici', il rapporto non può non essere, quindi, di collaborazione.
L'autore evidenzia il rapporto tra la Chiesa, che rappresenta il potere, e la scienza. La prima non era favorevole alle nuove scoperte, anzi, queste minavano la sua autorità, mettendo in discussione quelli che erano stati i pilastri della concezione filosofico-scientifica a partire da Aristotele. Galileo voleva che le sue teorie fossero patrimonio di tutti, che la cultura stessa fosse accessibile anche dalla persona più umile, proprio per questo le sue opere principali sono scritte in volgare, non nella lingua dei dotti.
Lo scienziato è visto come un 'mito' per le sue idee e scoperte e per la forza con cui combatte perché queste siano accettate dalla Chiesa, quando poi Galileo abiurerà le persone che lo stimavano perderanno il rispetto per lui e la fiducia nella scienza e nel futuro in generale, reputando la sua azione un atto di vigliaccheria, non una mossa intelligente per poter continuare a fare il suo lavoro.
La chiave di lettura del libro si trova, secondo me, nel momento in cui Galileo abiura, Superficialmente potrebbe sembrare un atto di vigliaccheria ma andando più a fondo si capisce che quello era l'unico modo per riuscire a continuare le sue ricerche. Se lo scienziato, con un atto di eroismo, non avesse rinnegato le sue dottrine, la Chiesa lo avrebbe, senza dubbio, fatto uccidere, comportamento già adottato con Giordano Bruno. Questo avrebbe causato una grave perdita per la scienza che ha trovato proprio con lui le basi per il metodo sperimentale, quello usato ancora oggi. L'eroismo del singolo non può essere quasi mai considerato, ai fini pratici, benefico; sacrificarsi per le proprie idee è molto bello, ma sacrificare (apparentemente) le proprie idee per raggiungere scopi più alti è ancora meglio.
L'opera, pur essendo un dramma, non ha un finale tragico, anzi. Nell'ultima scena Galileo consegna quella che sarà la sua opera più importante ad Andrea che la porterà dove le idee dello scienziato non saranno censurate ma divulgate. Inizia così una nuova epoca, quella tanto celebrata dal protagonista, in cui la ragione prenderà il sopravvento.
Credo che l'autore, con quest'opera voglia sottolineare l'importanza della libertà. Probabilmente questa sua necessità è data soprattutto dal periodo storico in cui vive e per cui la libertà era un optional.
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