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SCHEDA LIBRO
TITOLO
Biondo era e bello
EDIZIONE:
Prima edizione La Lettura 1998
CASA EDITRICE:
Arnoldo Mondadori Scuola
AUTORE
Mario Tobino, (Viareggio, Lucca 1910 - Agrigento 1991), scrittore italiano. Figura caratteristica di medico letterato, dopo la laurea a Bologna, dove frequentò lo scrittore Giuseppe Raimondi e il pittore Giorgio Morandi, nel 1934 pubblicò un volume di Poesie che erano già l'esito di una vocazione letteraria non secondaria agli studi compiuti e alla professione medica che stava per intraprendere. La sua produzione è piuttosto nutrita, specie se si tiene conto del suo principale lavoro. Specializzatosi in psichiatria, divenne primario dell'ospedale psichiatrico di Lucca. Fra le sue opere in prosa e in versi, dove la tensione lirica contrasta con la materia diaristica, il resoconto delle esperienze di guerra o, più spesso, il tirocinio professionale, vanno ricordate: Il deserto della Libia (1952), Le libere donne di Magliano (1953), Asso di picche (1955), Il clandestino (1962, che ottenne il premio Strega), Per le antiche scale (1971, premio Campiello), La bella degli specchi (1976, premio Viareggio), Zita dei fiori (1986). Postuma è apparsa, nel 1992, la raccolta di prose Una vacanza romana (1992).
PERSONAGGI
RIASSUNTO:
Dante nasce a Firenze in un periodo in cui l'Italia si stava dividendo in Guelfi e Ghibellini. I primi anni della sua vita sono tristi e solitari. Dante ben presto diventerà un personaggio pubblico e inventerà una nuova lingua. Dopo però Dante fa amicizia con Forese Donati, diventano buoni amici e trascorrono tutto il tempo assieme, entrambi infatti amano la vita e godono delle sue forme: la frequentazione delle taverne, il piacere di mangiare e di bere, gli scontri con gli amici e le belle donne. Firenze poi viene sconvolta dalle sanguinose lotte tra Ghibellini e Guelfi, Bianchi e Neri, tutti superbi e violenti, che lottano selvaggiamente solo per il potere. Dante si ergerà sulla scala del successo politico fino alla massima carica di priore. Fino a contrastare la brama di potere di Bonifacio VIII e di Corso Donati. Dante si trova a Roma quando viene informato di essere stato esiliato da Firenze. Il protagonista si preoccupa soprattutto della sorte dei familiari, ma viene rassicurato che è tutto posto nella famiglia e si può dedicare alla ricerca di un piano per tornare in patria. Si unisce agli altri esuli e cerca con loro di sconfiggere i Neri con la forza, politica e militare. Ma la scelleratezza di alcuni compagni renderà vano ogni suo sforzo. Passano gli anni in esilio, Dante è solo e angosciato, si dedica alla poesia e vaga per le città, per lui accorrono i grandi signori a offrirgli protezione. Dante accetta e cambia più volte dimora: prima a Verona dagli Scaligeri, poi presso i Malaspina, alla corte dei conti Guidi e infine nuovamente a Verona dal Cangrande. Rinasce la speranza con l'arrivo in Italia del re di Germania Arrigo VII, che dopo aver consolidato il suo potere in Germania si dedica alla conquista di territori in Italia. Però ben presto la speranza si spegne, infatti Arrigo VII muore di malaria nel 1313. A dante verrà in seguito offerta la possibilità di tornare a Firenze, ma solo con alcune condizioni imposte dai Neri, probabilmente tornando a Firenze verrebbe messo in carcere, così preferisce rifiutare e continuare il suo esilio. Dopo essere stato a Venezia, Dante sente che la morte si avvicina e decide di tornare a casa costi quel che costi. Dopo alcuni giorni di viaggio arriva a Firenze allo stremo delle forze. Nell'ultima scena è a casa sua, tra i familiari, nel suo letto, infine la sua vita si spegne, è la notte tra il 14 e 15 settembre del 1321.
TEMPO:
La storia si svolge dal giorno di nascita di Dante nel 1265, fino alla sua morte il 15 settembre 1321.
SPAZIO:
La storia ha inizio a Firenze con la giovinezza di Dante, quando viene esiliato la scena si sposta in vari luoghi: a Verona dagli Scaligeri, dai Malaspina, dai conti Guidi e infine nuovamente a Verona dal Cangrande. Nel capitolo finale la scena torna a Firenze con la morte di Dante.
COMMENTO:
Il libro non mi ha attratto molto, è praticamente il racconto della vita di Dante e dei tumulti in Firenze. Ha un lessico abbastanza difficile da comprendere, con le note che non aiutano più di tanto. A mio giudizio non è un buon libro.
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