|
Visite: 1095 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Le relazioni pericoloseLe relazioni pericolose (personaggi-concezione della donna-concezione dell'amore- Struttura generale del romanzo d'appendiceStruttura generale del romanzo d'appendice Volendo attingere il più possibile La corruzione e la malavitaLA CORRUZIONE E LA MALAVITA Il termine "mafia" o "maffia" è un vocabolo |
ROUSSEAU - IL CONTRATTO SOCIALE
LIBRO UNO
1) Introduzione
L'uomo è nato libero ma ovunque è in catene. Se il popolo è costretto a obbedire deve farlo, ma appena può deve recuperare la libertà in base allo stesso diritto di chi gliel' ha tolta.
2) Delle prime società
La famiglia è la prima società politica e la sola naturale. I figli (popolo) sono legati al padre (re) fino a quando sono capaci di badare a loro stessi (alienano la propria libertà per utilità), ma appena il bisogno cessa la famiglia si scioglie. Tra padre e figli c'è un rapporto di amore, mentre nella politica c'è un rapporto di potere.
Secondo Hobbes l'umanità, divisa in caste, appartiene a pochi uomini, a cui è sottoposta. Aristotele dice che ci sono uomini che nascono per la schiavitù e altri per il potere. Aristotele scambiava l'effetto con la causa, infatti se ci sono degli schiavi per natura, è perché ci sono stati degli schiavi contro natura. La forza ha fatto i primi schiavi; la loro viltà li ha perpetuati.
3) Del diritto del più forte
Il più forte non è mai così forte da essere sempre il padrone, a meno che non trasformi la sua forza in diritto e l'obbedienza in dovere. Cedere alla forza è un atto necessario, non volontario, da essa non deriva alcuna moralità. Appena il diritto si fonda sulla forza, l'effetto muta col mutare della causa: ogni forza in grado di sconfiggere la precedente le succede con diritto. Appena si può disobbedire è legittimo farlo. La forza non fa il diritto.
4) Della schiavitù
Poiché nessun uomo ha un'autorità naturale su un suo simile e poiché la forza non produce nessun diritto, alla base di ogni autorità ci sono le convenzioni. Un uomo può alienare (vendere) la propria libertà a un altro, in cambio del proprio sostentamento. Ma perché il popolo dovrebbe alienare (donare) la propria libertà al re che sfrutta i suoi averi per i suoi interessi? Hobbes dice che il re assicura la pace civile, ma il sovrano compie azioni molto peggiori a causa delle guerre causate dalla propria avidità e delle vessazioni dei ministri. Si vive tranquilli anche in prigione, ma basta questo per trovarcisi bene?
Dire che un uomo si dà gratuitamente è assurdo, chi lo compie è pazzo. Anche se ciascuno potesse alienare sé stesso non potrebbe alienare i suoi figli, essi nascono uomini e liberi il governo dovrebbe essere accettato o rifiutato ad ogni generazione.
Rinunciare alla libertà significa rinunciare alla propria qualità di uomo. Se ognuno rinuncia a tutto non può avere un compenso, infatti il re avrebbe tutti i diritti e non li userebbe certo contro sé stesso.
Per Hobbes e Grozio un uomo è libero quando tra morte o schiavitù sceglie la seconda, perchè il vincitore ha il diritto ddella vita del vinto. Ma gli uomini non sono naturalmente nemici, la guerra avviene tra Stato e Stato, gli uomini sono nemici solo per accidente. Quando i perdenti si arrendono riottengono il proprio diritto alla vita.
Il diritto di schiavitù così è nullo, non solo perché illegittimo, ma anche perché assurdo e privo di significato.
5) Come si debba sempre risalire a una prima convenzione
Se degli uomini si sottomettono ad uno solo, esiste un padrone e degli schiavi; non un popolo e il suo capo.
Un popolo, prima di darsi a un re è già popolo. Questo è il fondamento della società, infatti se non ci fosse, quale sarebbe l'obbligo per la minoranza di sottomettersi alla maggioranza? La legge della maggioranza dei suffragi è una norma stabilita per convenzione e presuppone almeno una volta l'unanimità.
6) Del patto sociale
Il patto sociale trova una forma di associazione che difende la persona, mediante la quale ognuno, unendosi a tutti, non obbedisce che a se stesso, restando così libero. Queste clausole si riducono tutte all'alienazione totale dei diritti di ciascuno a tutta la comunità: la condizione è uguale per tutti, così nessuno ha interesse a renderla gravosa agli altri. Ciascuno dandosi a tutti non si dà a nessuno ma guadagna l'equivalente di tutto ciò che perde aumentando anche la propria forza. Quest'atto di associazione produce un corpo morale e collettivo.
7) Del sovrano
La moltitudine di uomini è riunita in un corpo, il sovrano. Così il re, essendo composto dai privati, non ha né può avere interessi contrari ai loro, ed è impossibile che il corpo voglia nuocere a tutti i suoi membri. Lo stesso non avviene per i sudditi verso il sovrano, infatti qualcuno potrebbe avere una volontà diversa da quella generale, godrebbe così dei diritti di cittadino senza adempiere ai doveri di suddito.
Per risolvere il problema è ammesso che chiunque rifiuterà di obbedire alla volontà generale sarà costretto a farlo; ciò significa solo che sarà costretto ad essere libero.
8) Dello stato civile
Il passaggio dallo stato di natura a quello civile produce nell'uomo un mutamento notevole. Pur privandosi di molti vantaggi che la natura gli accorda, in questo passaggio l'uomo ottiene però vantaggi enormi; non è più un animale, diventa un cittadino. Perde la sua libertà naturale (senza limiti) e guadagna la libertà civile (limitata dalla volontà generale) e la libertà morale, che sola rende l'uomo veramente padrone di sé.
Appunti su: https:wwwappuntimaniacomumanisticheletteratura-italianorousseau-il-contratto-sociale85php, |
|
Appunti Pittura disegno | |
Tesine Poesia | |
Lezioni Educazione pedagogia | |