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RELAZIONE DEL LIBRO
Titolo: Candido ovvero l'ottimismo
(titolo originale: "Candid ou l'optimisme")
Autore: Voltaire
Data di pubblicazione: Gennaio 1759
Luogo di pubblicazione: simultaneamente a Parigi, Londra e Amsterdam
Brevi notizie biografiche sull'autore: Voltaire, pseudonimo di François-Marie Arouet, nacque a Parigi il 21 Novembre del 1694. Giovane e brillante scrittore, animatore della società Parigina, fu esiliato in Inghilterra dove entrò in contatto con una società liberale. Le sue opere possono essere considerate il punto d'inizio dell'Illuminismo francese, improntate all'affermazione del libero pensiero antidogmatico, deista in religione, moderato e liberale in politica, senza simpatie per la plebe. La sua più importante opera fu Il secolo di Luigi XIV. Scrisse anche tragedie, poemi, romanzi, trattati e collaborò all'Encyclopédie. Morì il 30 Maggio del 1778 dopo giorni di grave malattia.
Riassunto della trama: Candido è un giovane innamorato di Cunegonda, una fanciulla nobile per la quale egli affronterà innumerevoli avventure con indomito coraggio, seguendo l'insegnamento del suo maestro in merito all'ottimismo. L'allontanamento dal castello dove ha trascorso l'infanzia dà inizio alle sue peripezie. Egli entra nelle schiere dei Bulgari, subendovi nuovi maltrattamenti, riesce a fuggire ed incontra Pangloss che è impiccato dopo un terremoto. Fustigato, Candido è salvato da una vecchia che lo porta da Cunegonda, che gli racconta la sua esperienza. Dopo l'uccisione di un uomo da parte di Candido, i due ragazzi fuggono, accompagnati dalla vecchia, che narra a sua volta la propria triste storia. I tre riescono ad imbarcarsi su una nave, ma poi Candido è costretto a lasciare le compagne di viaggio, trovando, però, un nuovo amico, Cacambò. I due approdano in Paraguay, dove sono accolti dai Gesuiti presso i quali si nasconde il fratello di Cunegonda che si credeva morto. Una brutale discussione che degenera in rissa costringe Candido e Cacambò ad una nuova fuga. Arrivano al ricco paese di Eldorado, dove il protagonista si arricchisce. Candido e Cacambò raggiungono poi Surinam, dove si devono separare. Un nuovo compagno di viaggio, il saggio Martino, accompagna Candido sulla nave, dove egli perde molte delle sue ricchezze. Egli approda quindi in Francia, in Inghilterra ed a Venezia, dove incontra la sua cara amica Pasquetta. S'imbarca alla volta di Costantinopoli dove ritrova Pangloss, sopravvissuto all'impiccagione, Cacambò, la vecchia e Cunegonda, che nel frattempo si è imbruttita. Il giovane si sente però costretto a sposarla ed a scegliere una vita di lavoro, insieme alla moglie ed agli amici.
Osservazione sul rapporto fabula - intreccio: In questo romanzo, la fabula tende a coincidere con l'intreccio, ad eccezione dell'inserimento dei racconti dei vari personaggi che richiamano eventi passati ed esperienze vissute. E' ciò che avviene nel caso dell'aneddoto della vecchia che aiuta Candido e Cunegonda a ritrovarsi, o dello stesso racconto dell'esperienza vissuta da Cunegonda dopo la partenza del protagonista.
Nuclei narrativi: I nuclei narrativi, in questo romanzo, corrispondono alla divisione in capitoli, poiché ognuno di loro racconta di un episodio ben definito.
Narratore: Per quanto riguarda le avventure di Candido, il narratore è esterno al racconto e narra la vicenda in terza persona. I personaggi secondari sono invece narratori in prima persona delle proprie esperienze non condivise con il protagonista, cosicché si può dire che, per queste parti, il narratore diventa interno alla vicenda, così che lo si può definire narratore di secondo grado. Si può quindi parlare di un narratore multiplo.
Profilo di Candido: Candido è un ragazzo coraggioso ed ottimista, innamorato di Cunegonda. Il suo aspetto da "bravo ragazzo" rispecchia la sua personalità. Di lui l'autore dice che "possedeva un giudizio abbastanza retto, unito ad una grande semplicità; per questo, lo chiamavano Candido". Il nome vuole definire la sua innocenza e timidezza. Candido è anche un ardimentoso che affronta le difficoltà con un coraggio insospettato in un ragazzo della sua età.
Profilo di Cunegonda: Cunegonda è una ragazza nobile e bella, figlia del barone della città. Ha diciassette anni, ha un bel colorito ed appare "fresca, grassottella ed appetitosa". Dietro un'apparenza fragile e gentile, coltiva una grande forza d'animo che le fa superare tutte le difficoltà che, sfortunatamente, si trova ad affrontare. Alla fine del romanzo essa si dimostra anche un'ottima cuoca ed una moglie saggia.
Profilo di Pangloss: Pangloss è il precettore del castello ed è definito da Voltaire "l'oracolo della casa". Il suo nome vuol rendere la caricatura dei filosofi ottimisti dell'epoca: dal greco pan, cioè "tutto", e glossa, cioè "lingua". Insegna la "metafisica - teologo - cosmoscemologia". Sostiene la teoria dell'ottimismo e quella dell'effetto - causa. Al termine del romanzo, però, dimostra la falsità di tutti i precetti che ha precedentemente sostenuto e divulgato.
L'atteggiamento polemico dell'autore attraverso l'analisi di un episodio psicologico: Dopo il terremoto di Lisbona, i saggi del paese decidono di condannare al rogo alcune persone per prevenire un'altra catastrofe. Tra queste persone, oltre a Pangloss e Candido colpevoli di aver esposto la teoria della causa - effetto, ci sono anche un biscaglino reo di aver sposato la propria madrina e due portoghesi che, avendo mangiato il pollo e tolto il grasso, si erano comportati come gli Ebrei.
Questo episodio fa capire che nel Settecento non era ancora riconosciuta la libertà di pensiero, di parola e di religione, cioè non era ammesso l'uso della propria ragione e della razionalità. E' a partire da quest'epoca, infatti, che inizia a diffondersi l'Illuminismo, in altre parole una concezione caratterizzata dalla fiducia nella ragione, dalla polemica contro il passato, dall'atteggiamento deistico in religione, dall'impegno a diffondere le conoscenze, soprattutto scientifiche per abbattere il passato e prepararsi ad una nuova era. Voltaire, quindi, polemizza contro l'incapacità di rispettare le idee degli altri.
Spiego perché il "Candido" è un romanzo filosofico: Il "Candido" può essere considerato un romanzo filosofico perché, in esso, Voltaire rende esplicito il suo pensiero sulle sorti di un'umanità abbandonata ad un cieco destino, un pensiero improntato ad un pessimismo che si fa strada man mano che le vicende del protagonista rendono evidente come i buoni sentimenti e l'atteggiamento positivo ed ottimista non portino al successo nella propria vita.
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