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Problemi dei giovani
Quasi sempre, un adulto quando parla della giovinezza sospira ".magari potessi avere i tuoi anni." e continua dicendo che per lui era un periodo bello, sereno, spensierato, in cui si divertiva molto. E quasi sempre, quando ascolto un adulto parlare della giovinezza, penso che lui non sappia si cosa parla e non si rende conto che i tempi sono cambiati.
Attualmente, la civiltà dei consumi ha messo a disposizione dell'uomo un benessere impensabile fino solo a pochi decenni addietro. Ma tale civiltà impone pure un ritmo e un ordine di vita poco sopportabili, frenetici, talora anche critici, o addirittura assurdi; e i giovani, i quali abbiano dei "problemi" (di inserimento psichico, ambientali, economici) desiderino sottrarsi alle leggi che il "sistema" spietatamente stabilisce dall'alto. Così si cercano strade alternative che offrano la possibilità di una netta separazione con la vita attiva: e qui si parla di droga, fumo e alcol.
Per il drogato si allontanano i dolorosi problemi del lavoro, del futuro, dell'ansia per una continua acquisizione di beni, del rapporto familiare e persino del rapporto sessuale. Vive in sé stesso, come in un sogno, diviso da un mondo che gli appare inutile e crudele; vive tra gli altri, ma non appartiene ad essi. La vita del drogato si può paragonare alla favola de "La bella addormentata", in cui egli si addormenta, non per l'incantesimo di una fata, ma per l'effetto di sostanze che in vari modi bloccano i centri nervosi. E mentre la principessa si sveglierà un giorno, il drogato forse non si risveglierà più. Il problema della morte si allontana, non esiste per l'intossicato. Egli non ha paura, e si inietta una dose in eccesso di eroina, una overdose, pur sapendo, anche nel suo stato di confusione mentale, che potrà non risvegliarsi mai più.
Poi c'è l'etilismo (cioè l'abuso di bevande alcoliche), che secondo recenti indagini statistiche, uccide più della droga. Infatti non provoca solamente patologie mortali (come i tumori), ma anche malattie mentali e gravi disturbi del comportamento, che possono condurre al suicidio o all'omicidio. Spesso questo problema è sottovalutato dall'opinione pubblica e dagli stessi giovani, che ritengono di poter smettere di qualsiasi momento e non si accorgono che, invece, questo vizio, lentamente e inesorabilmente, li priva della volontà, o peggio, della dignità di essere umani.
Un'altra piaga sociale è il tabagismo, cioè l'abuso di tabacco. Infatti, durante la gioventù, i ragazzi iniziano a fumare per sentirsi più "grandi", più rispettati, più "adulti" insomma, e finiscono per fumare "come turchi", con il serio rischio di essere colpiti da tumori e da malattia all'apparato cardiovascolare e visivo.
Secondo me, oggi, la vita è diventata molto difficile per i giovani rispetto a qualche anno fa e tutti, dalle famiglie alle scuole, fino ai mass media, dovrebbero far capire ai ragazzi cosa rischiano, e aiutarli a evitare di intraprendere queste brutte vie.
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