OCEANO MARE- ALESSANDRO BARICCO
Chi non mai desidererebbe mai un po' di solitudine e riflessione,
magari con lo sguardo perso nelle onde scure e in qualche modo lontane
gonfie e schiumose che si uniscono minacciose in impetuosi e torbidi i flutti
che si rincorrono davanti una spiaggia l'umiditā della spiaggia
-dell'oceano mare- alle spalle delle orme profonde segnano il cammino
fatto da qualche parte un faro, abbandonato, coperto di muschio e di edera
scura, quasi nera. Un puntino davanti agli occhi, un pittore, il guardiano di tutto quello che
lo sguardo riesce ad abbracciare, dipinge
il mare con il mare, su una tela di lino dove il sale si accumula a
consacrare l'opera. Il sole č calato da un paio di ore e il guardiano , il pittore, sta per
andarsene trasportato dalla marea. Oltre a lui nelle sette stanze della locanda
di Almayer vive gente curiosa: strani bambini, un professore dal nome buffo,
una donna bellissima, un uomo misterioso, un marinaio dallo sguardo selvaggio,
una ragazza che non voleva morire ed un prete buffo. Tutti lė, in bilico
sull'oceano a cercare qualcosa. E' il rumore continuo delle onde a dare i ritmi
vitali ad ogni personaggio, cosė com'č il mare stesso a decidere indirettamente
degli umani destini. Nella vita ci sono uomini che guardano il mare, altri che
vi entrano e quelli che da questo tornano vivi. Chi leggerā questo libro non
avrā negli occhi lo sguardo di coloro che hanno "visto" il mare, ma sicuramente
riuscirā a cogliere quelle immagini che parlano di uomini sommersi da una
vertiginosa quantitā di sensazioni, odori, suoni, dolori, parole sconosciute.
Uomini che al mare hanno donato la vita e in cambio hanno ricevuto un animo
cristallizzato nel sale ed in esotiche immagini lontane.
Il libro ha numerose chiavi interpretative: si puō passare dal romanzo
d'avventura al poema in prosa e in il racconto a suspence; un caleidoscopio di
emozioni viene presentato attraverso diverse situazioni: si passerā dalla pių
crudele ferocia alla pių dolce pietā senza mai cadere, neppur lontanamente, nel
patetico. Forse č questo quello che piace tanto di Alessandro Baricco:
l'innovativa tecnica di narrazione che non premette distrazioni lo fa
paragonare talvolta a Kafka, a Palazzeschi e a Calvino.
Questo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1992, ha vinto il
Premio Viareggio 1993 per la narrativa, il Premio Palazzo al Bosco 1994 e il
Premio "La cultura del mare" 1994; č stato inoltre tradotto in 17 lingue.