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Di Christiane F.
Questo libro è stato realizzato grazie alle interviste a una giovane berlinese Christiane F. che racconta la sua storia e quella dei suoi coetanei, sullo sfondo di una Berlino ove i quartieri-dormitorio e le discoteche sono simili a quelli di ogni grande città europea. E' una storia di una precoce ascesa nel mondo della droga e della sua faticosa risalita.
Christiane è una dodicenne berlinese. Inizia a frequentare, introdotta da un'amica, un circolo di giovani gestito da un'associazione di volontariato. Le difficoltà familiari, un padre che la picchia e la madre che se ne va di casa e i suoi continui rapporti con tossicodipendenti la conducono ben presto sulla strada della droga. A dodici anni Christiane inizia a fumare hascisc a tredici a iniettarsi eroina. Insieme a delle amiche inizia a frequentare una nota discoteca berlinese : "Il Sound". E' proprio lì che incontra il suo primo grande amore Detlef, anche lui bucomane. Christiane continua a entrare e a uscire di prigione, attraversa tutte le tappe della degradazione, dal furto alle prostituzione, e un giorno decide di smettere e di avviarsi verso la disintossicazione. Prova diverse volte la disintossicazione in casa, con Detlef, ma quando sembra pulita ricade sempre nel tunnel dell'eroina e della prostituzione. Prova allora ad affidarsi a una casa di cura, ma scopre che il giro di eroina c'è anche lì e capisce che non gli servirà a niente rimanere e decide di scappare. Attraversa periodi di profonda commiserazione, dice di non riconoscere più il suo corpo e pensa anche di suicidarsi. La madre alla fine decide di mandarla a vivere lontano da Berlino, dalla droga e dagli amici, ed è lì, in un paese di campagna dall'altra parte della Germania che Christiane riesce a liberarsi definitivamente dal tunnel della droga e riesce anche a vedere per se stessa un domani migliore.
Christiane, la giovane protagonista di questo documento - verità. Inizia a fumare hascisc a dodici anni e a iniettarsi eroina a tredici, racconta con un linguaggio crudo la sua storia e quella dei suoi coetanei.
Christiane F. (l'anonimato del cognome svincola il personaggio da una precisa identificazione e lo rende un caso esemplare: la sua vicenda potrebbe essere quella di tanti altri giovani) compie il percorso di chi precipita
nella tossicodipendenza. Dall'illusione di poter controllare il rapporto con la droga (posso smettere quando voglio) evitando la dipendenza alla degradazione estrema. Una volta entrati nel tunnel dell'autodistruzione (significativa l'immagine di Christiane che dopo il primo buco entra in macchina in una galleria senza che se ne veda l'uscita) l'esistenza diventa un'ossessiva e costante ricerca della dose, unico scopo della vita.
Dietro a Christiane c'è il vuoto: la famiglia praticamente non esiste, la scuola nemmeno, non c'è traccia di riferimento umano ed istituzionale, la protagonista e con lei i disperati coetanei che popolano la stazione di Berlino
sono irrimediabilmente soli.
Detlef, il primo vero amore di Christiane. Detlef è un bravo ragazzo entrato nel tunnel della droga per sfuggire alla degradazione del mondo che lo circonda. Inizialmente non vuole che Christiane si droghi, e quando lei è ormai una dipendente dell'eroina non vuole che si prostituisca e lo fa lui al posto suo, rimediando così una dose per tutti e due. Pirtroppo i suoi sforzi risultano vani in quanto si trova costretto ad ammettere che non riesce a guadagnare abbastanza per due dosi cosìcche Christiane si prostituisce. Detlef e Christiane sognano spesso di essere sposati, di avere una bella casa, nei loro sogni non compare la droga. Decidono di disintossicarli, ma dopo un po' di tentativi falliti Detlef va a Parigi, ove si disintossica definitivamente.
Babsi e Stella, le due amiche di Christiane. Anche loro sono delle bucomani, aiutano Christiane in caso di necessità. Babsi diventerà la più giovane ragazza morte di overdose nella storia della Germania e Stella morirà anche lei dopo poco.
La madre e il padre di Christiane. La madre di Christiane è praticamente inesistente, educa la figlia con troppa indulgenza, è sempre impegnata per lavoro, via, fuori casa. Il padre invece è uno dei responsabili della ascesa di Christiane nella droga, infatti quando Christiane è piccola lui scarica le sue frustazioni su di lei picchiandola, cosicchè la ragazza vede nella casa un luogo oscuro, e si allontana dalla famiglia. Quando il padre si accorge del suo errore è troppo tardi, la moglie e le figlie se ne sono andate di casa e Christiane è ormai dipendente dall'eroina.
Tutti gli amici del Sound, li più importante è Atsi, il primo ragazzo che "ci ha provato con Christiane". Il suo suicidio da un grande turbamento a Christiane, che per la prima volta pensa alla morte come a una cosa reale e sempre in agguato.
La storia porta sicuramente ad una profonda riflessione, pertanto consiglio la lettura di questo libro anche se il suo contenuto è molto sconvolgente e scritto con linguaggio crudo. Sono però proprio questi elementi che rendono particolare il racconto e capace di trasmettere, a differenza di altri libri, una lezione di vita per vivere senza lasciarsi tentare da falsi mondi e dalla ricerca di paradisi perduti. Libro, dunque, questo dall'alto valore morale.
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