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NEILL, SUMMERHILL E LA PSICANALISI
Neill a Summerhill
Alexander Sutherland Neill nasce in Scozia nel 1883 da una famiglia di maestri elementari. L'atmosfera della vita familiare è conformistica e severa ed il padre, burbero e autoritario, fa spesso ricorso alle punizioni corporali.
Neill cresce dunque con l'idea di uno sviluppo libero e autodirettivo del bambino, affermando, secondo la 'psicologia dinamica' di Freud, che la forza matrice della vita non è da ritrovarsi nella ragione, ma nei sentimenti, che esprimono totalmente la creatività e la spontaneità del fanciullo. Tali teorie vengono dunque applicate nella scuola di Summerhill fondata da Neill nel 1924. Questo centro educativo si basava dunque su un tipo di pedagogia autodirettiva, influenzata anche dagli studi psicanalitici di Freud. Quest'ultimo infatti elaborò la sua teoria sull'inconscio partendo da casi di isteria, giungendo a constatare l'inefficacia del trattamento farmacologico su questo tipo di problematica, con la progressiva conferma dell'efficacia del trattamento psicoterapico basato sul colloquio medico-paziente. Si scoprì così una stretta connessione tra turbe fisiche e psichiche che incide, secondo modalità diverse, sul comportamento umano ('Teoria del determinismo psichico'). Successivamente a tale scoperta, Freud individuò la presenza di tre istanze nell'apparato psichico, che rappresentano 'visivamente e simbolicamente' la complessa struttura della personalità: l'es, sito delle pulsioni e degli istinti individuali; il super io, la coscienza morale del soggetto, erede del 'complesso edipico', che raggruppa la totalità dei divieti e delle norme trasmessi dai genitori e dalla società al bambino fin dalla tenera età; e infine la terza a ultima istanza, rappresentata dall'io, la parte maggiormente sottoposta a pressioni e luogo della mediazione e della sintesi tra pulsioni dell'es, limiti imposti dal super io e norme dettate dalla società. A livello di quest'ultima istanza si crea dunque un conflitto che può condurre il soggetto verso differenti situazioni patologiche. Se l'io è debole, l'es prevale con le sue pulsioni e porta all'insorgenza di sensi di colpa in conseguenza al mancato rispetto dei limiti imposti. Se l'io invece è troppo forte, si dà prevalenza all'istanza della realtà e del super-io: in tal caso però gli istinti dell'es rimangono insoddisfatti e tale situazione porta il soggetto verso patologie quali la nevrosi o la frustrazione.
In entrambi i casi comunque si crea un forte squilibrio nell'individuo che, secondo Neill, potrebbe aggravarsi in conseguenza a forti imposizioni dei genitori e condurre il bambino verso situazioni di disagio e sfavore. La condizione ideale di sviluppo si realizza dunque quando l'io riesce a mantenere sotto controllo le pulsioni dell'es, ma allo stesso tempo è in grado di liberare le vie della cultura, dell'arte e del vivere sociale che esprimono totalmente la creatività del fanciullo. Ed è proprio in relazione a questa prospettiva che Neill, accostandosi al pensiero di Freud, considera la 'libertà' del soggetto come un diritto della personalità'a vivere e crescere senza essere condizionato'.
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