NATURALISMO FRANCESE E
POETICA DEL VERISMO ITALIANO
Gli scrittori veristi italiani,
nell'elaborare le loro teorie letterarie e nello scrivere le loro opere,
prendono le mosse , dal naturalismo che si afferma in Francia nel 1870. Per
capire il fenomeno italiano occorre dunque esaminare quello francese. Il
retroterra culturale e filosofico del Naturalismo è il Positivismo, un
movimento di pensiero che si diffonde a partire dalla metà dell'800 ed è
espressione ideologico della nuova organizzazione industriale della società
borghese e del conseguente sviluppo della ricerca scientifica e delle
applicazioni tecnologiche. Il positivismo è caratterizzato dal rifiuto di ogni visione
di tipo religioso e idealistico e dalla convinzione che tutto il reale sia un
gioco di forze materiali, fisiche, chimiche, biologiche, regolato dalle
ferree leggi meccaniche; il positivista
crede solo nei fatti positivi dimostrabili scientificamente e sperimentalmente,
e vede nella scienza moderna l'unico
strumento capace di spiegare la realtà e di dominarla, asservendola ai bisogni
dell'uomo. Di qui la fede nel progresso. Il modello di scrittore - scienziato di
cui aveva preso le mosse Verga, era Balzac, la cui concezione del mondo era
ispirata a un rigoroso determinismo materialistico, affermando che i fenomeni
spirituali sono determinati dall'ambiente fisico in cui l'uomo vive " il vizio
e la virtù sono dei prodotti come il vetriolo e lo zucchero" scriveva Balzac
nel 1864. Altro modello della letterario della scuola naturalistica fu Gustave
Flaubert, l' autore di "madame bovary". Il quale diceva: "L'artista deve essere
nella sua opera come DIO nella creazione, invisibile e onnipotente, si che lo si
senta ovunque, ma non lo si veda mai". Un altro scrittore che diede la
sistemazione più compiuta delle opere naturalistiche e riassunse nella sua
opera il movimento (naturalista), ponendosi come un vero e proprio capo scuola
come fu Emile Zola (1840 - 1903).
Zola sostiene che il metodo sperimentale delle scienze applicato in un primo
tempo ai corpi inanimati (chimica, fisica), poi ai corpi viventi (fisiologia),
deve essere ora applicato anche alla sfera spirituale, agli atti intellettuali
e passionali dell'uomo. L'immagine di Zola che si diffuse in Italia fu quella del romanziere scienziato e
impavidamente realista, nonché dello scrittore sociale, in lotta contro le
piaghe della società in nome del progresso e dell'umanità. Una teoria coerente
ed un nuovo linguaggio furono elaborati da due intellettuali conservatori, due
galantuomini meridionali, che operavano nell'ambiente milanese, assorbivano le
stesse sollecitazioni del naturalismo francese e condividevano l'ammirazione
per Zola, sia pure da diverse prospettive: Verga e Capuana. Il positivismo ed
il naturalismo esercitano una vera e radicale influenza nel romanzo
contemporaneo, ma soltando nella forma e tale influenza si traduce nella
perfetta impersonalità di questa opera d'arte. L'impersonalità, come fatto
formale, è il motivo centrale della poetica del verismo italiano, in luogo
dello sperimentalismo scientifico del naturalismo francese, secondo Verga la
rappresentazione artistica deve conferire al racconto l'impronta di cosa
realmente avvenuta e per far questo deve riportare documenti umani, ma non
basta che ciò che viene raccontato sia reale e documentato, deve essere anche
raccontato in modo da porre il lettore faccia a faccia col fatto nudo e
schietto, in modo che non abbia l'impressione di vederlo attraverso la lente
dello scrittore. Lo scrittore per questo deve eclissarsi, cioè non deve
comparire nel narrare con le sue reazioni soggettive. L'autore deve mettersi
nella pelle dei suoi personaggi, vedere le cose coi loro occhi ed esprimerle
colle loro parole. Il lettore avrà l'impressione non di sentire un racconto di
fatti, ma di assistere a fatti che si svolgono sotto i suoi occhi. La teoria
dell'impersonalità è solo la definizione
di un procedimento tecnico, di un modo di dar forma all'opera, di conseguire
determinati effetti artistici, cioè di far si che non si avverta nel narrato la
presenza dello scrittore.