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Modernità della poesia leopardiana
Forse nessuno tra i classici della letteratura italiana ha il potere di coinvolgere il lettore , anche oggi, quanto leopardi. La sua lingua volutamente artificiale e lontana dall'uso(una lingua per morti, egli scrisse) veicola tuttavia un insieme di messaggi profondamente legati alla condizione moderna dell'uomo, e perciò attuali. L'interesse per Leopardi non riguarda solo la poesia o i valori artistici, ma si riferisce anche ai contenuti della sua riflessione. Il lettore di Leopardi viene interrogato con forza nelle proprie certezze esistenziali , nelle proprie idee , nella propria identità. Si possono respingere in tutto o in parte le sue conclusioni; non si può rifiutare di misurarsi con esse , di prendere posizione. Il mondo storico di Leopardi è certo , un mondo lontano e diverso dal nostro ; ed è necessario valutare le soluzioni proposte sullo sfondo di questo contesto e alla luce della cultura che lo caratterizza . Eppure sentiamo che i termini dei problemi posti da Leopardi per la prima volta , o per la prima volta con questa radicalità, riguardano anche noi e la nostra realtà attuale: il rapporto con la natura , la condizione artificiale dell'uomo di oggi , i meccanismi spietati della società borghese, il bisogno di valori e di significato, la ricerca di nuovi rapporto tra gli uomini. Temi e risposte delineano la modernità del Leopardi.
Della modernità Leopardi , però, rappresenta la tendenza critico-narrativa: non quella ottimistica e consolatoria. Il suo è un pensiero del sospetto e della denuncia. C'è in Leopardi una irresistibile forza distruttiva : i miti della civiltà moderna vengono travolti e smascherati nel loro carattere mistificato e illusorio , a partire da quell'idea di progresso su cui la modernità si fonda. Il pensiero leopardiano fa i conti con visione tragica della condizione umana che esclude risarcimenti di qualsiasi tipo. E tuttavia la ricerca di Leopardi non si arrende mai alla mancanza di significato della condizione naturale e della condizione storica. La sua originalità sta appunto nel prendere atto senza veli della miseria dell'uomo, senza però rinunciare alla riconquista di una dignità fondata sul vero.
Uno dei testi più celebri di Leopardi , il Canto notturno di un pastore errante in Asia , si apre con un'interessante rivolta alla luna (Che fai tu, luna, in ciel?dimmi ,che fai ,silenziosa luna ?) . La forza e l'urgente dell'interrogazione sono sottolineate in vari modi:per mezzo dell'esortativo "dimmi" , attraverso la ripetizione del sintagma "che fai" e del sostantivo luna con funzione vocativa , rafforzato dal pronome "tu". La domanda , cioè , non è una domanda oziosa, da poeta dell'Arcadia; non è una domanda retorica , o una domanda letteraria, che serva solo a dire che la luna sta in cielo e a dialogare con lei romanticamente. La domanda del pastore leopardiano vorrebbe in ogni modo una risposta. Essa rappresenta dunque una richiesta radicale di senso, rivolta al paesaggio naturale impersonato nel suo simbolo più classico e suggestivo, la luna. La modernità di Leopardi sta già in questo bisogno di significato, in questa necessità di ritrovare un significato;il che presuppone che i significati tradizionali siano venuti meno. Si interroga la luna , anziché dialogare con lei , perché ci si sente abbandonati ad una nuova condizione di solitudine , senza più il conforto della voce proveniente dalla natura, senza più la certezza che tra io e mondo vi sia una corrispondenza affettuosa di significato e di valore.
Più moderno ancora è però il atto che la luna leopardiana non risponda. In tutto il canto non c'è neppure un indizio del fatto che ella ascolti le domande incalzanti del pastore, le intenda , fornisca una qualche risposta. La luna è muta. Questo dato inquietante non è però il risultato di una scoperta avvenuta attraverso lo svolgimento della canzone; essa parte anzi già con la consapevolezza del fatto che la luna non parla:fin dall'inizio , al sostantivo luna si associa l'aggettivo "silenziosa" , caratterizzando subito la ritrosia e l'indifferenza della interlocutrice. La luna muta rappresenta la natura muta, ed esprime la difficoltà dell'uomo moderno ad accedere alla sfera dei significati, ad avere risposte convincenti e complete della propria fame di senso.
Da questa condizione che ho definito moderna Leopardi non propone facili scappatoie:nella sua ricerca le soluzioni possibili fanno sempre i conti fino in fondo con una prospettiva radicale di crisi. Egli evita qualsiasi scatto volontaristico che risarcisca e consoli , attribuendo magari alla poesia stessa la virtù di rimediare alla crisi di valori in atto. Tuttavia egli si rifiuta sempre di arrendersi davanti alla minaccia dell'insensatezza e davanti alla crisi dei valori o alla loro mancanza. Leopardi cioè non abbraccia mai una posizione nichilista o relativistica o scettica. Resta al contrario sempre fermo e centrale in lui il bisogno di trovare un significato, di dare un senso all'insensatezza: se la vita è un deserto, tuttavia in questo deserto deve essere tentata in ogni modo la ricostruzione di un sistema di valori. .
E' per questo che il pastore interroga la luna anche sapendo fin dal principio che ella non risponde: perché le domande devono assumere su di sé la responsabilità di ipotizzare quei significati e quei valori che non vengono più garantiti dall'esterno, che non si fondono più su risposte ontologiche o religiose. La crisi non cancella le responsabilità dell'uomo , ma le accresce , imponendogli il dovere di dare un senso a un mondo che non sembra più avere senso. Le domande del pastore alla luna divengono a poco a poco delle ipotesi, delle risposte provvisorie e relative, parziali come tutte le proposte avanzate dall'uomo alla terra; ma tuttavia indispensabili per orientarsi in una condizione che rischia altrimenti di consegnarci soltanto smarrimento e stupidità.
E' innanzitutto per queste ragioni che la lezione di Leopardi costituisce un punto di riferimento necessario , nella riflessione moderna sulla condizione umana, e una suggestiva proposta di civiltà. Di civiltà del vivere e di civiltà del pensare. Ascoltare la voce di Leopardi non ha soltanto un significato culturale:invita anche a prendere posizione , a uscire da certezze non abbastanza verificate e a farsi carico , ciascuno nella propria posizione , della responsabilità di essere moderni.
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