Matteo Maria Boiardo
(Scandiano, Reggio Emilia 1441-1494)
Matteo Maria Boiardo trascorse la
fanciullezza a Ferrara e, dopo aver perso sia il padre sia il nonno con cui
aveva vissuto, assunse il titolo feudale legato alla contea familiare di
Scandiano, di cui iniziò a disporre assieme al cugino Giovanni. Entrò così in
rapporti con il principe Ercole, governatore di Modena, e iniziò a frequentare
la corte estense che aveva il suo centro a Ferrara. Per conto del principe si
occupò di testi classici, ed elaborò poesie latine ad imitazione di Virgilio,
ma ben presto si dedicò alla poesia volgare con il canzoniere Amorum libri
tres, composto e rielaborato dal 1469 al 1476, scritto in onore della
nobildonna Antonia Caprara. Intanto svolse attività diplomatica a Roma e a
Napoli, ed ebbe incarichi amministrativi (come capitano di Modena) tra il 1480
e il 1483.
Boiardo maturò in questo periodo
l'intenzione di scrivere un poema di genere cavalleresco che risultasse anche
un omaggio encomiastico alla stirpe estense. L'idea, favorita dall'interesse
che il nobile pubblico di Ferrara tributava alla tradizione cavalleresca, in
particolare arturiana, si concretizzò nel 1483 con l'Orlando innamorato.
Si tratta di un poema cavalleresco che mescola elementi del ciclo carolingio e
bretone, al quale l'autore aggiunse in seguito solo una parte di un terzo libro
rimasto incompiuto.
Per il suo contenuto avvincente e
insieme concentrato in alcuni motivi (la perenne fuga d'Angelica) e temi
ricorrenti (l'amore, l'attrazione per il fiabesco, la nostalgia per l'universo
della cavalleria), l'Innamorato ebbe gran successo, testimoniato dalle
numerose continuazioni dell'opera (l'Orlando furioso) e dai suoi
rifacimenti.