Luigi Pulci
(Firenze 1432 - Padova 1484)
Luigi Pulci nacque in un'antica e
nobile famiglia che, malgrado le difficili condizioni economiche, aveva un
profondo culto per le lettere. Intorno ai diciassette anni andò a fare lo
scrivano per un signore, e poi combatté le angustie finanziarie attraverso
incarichi e commissioni da parte di Lorenzo de'Medici che lo proteggeva, e che
tra il 1467 e il 1472 lo mandò in missione a Camerino e a Roma. Passato al
servizio di Roberto Sanseverino, svolse per lui incarichi di fiducia a Bologna,
Milano, Venezia.
L'opera per la quale il suo nome
occupa un posto preminente nella letteratura comica del primo Rinascimento è il
Morgante, poema in ottave. Cominciò a comporlo intorno al 1460, avendo
in mente di nobilitare la materia di un rozzo cantare dell'inizio del
Quattrocento, l'Orlando; ma nel corso della lunga elaborazione scaturì
l'estro bizzarro, caricaturale e vivo dell'autore, trasformando la favola del
paladino e la folla dei personaggi e delle situazioni in un universo popolato
da esseri scaltri e vagabondi, pronti ai mille espedienti, e che egli
rappresentò con un misto d'ironia e simpatia, in un linguaggio che si rifà alla
tradizione comica e popolare toscana e che abbonda d'inventive espressioni
inusuali.
Morì improvvisamente e fu sepolto
senza funerale religioso, a causa dell'atteggiamento scettico e scanzonato che
aveva sempre avuto nei confronti della religione.