Lo strano caso del
dottor Jekill e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson
IL LIBRO
In una Londra borghese e vittoriana, Stevenson narra la
storia del dottor Henry Jekill, facoltoso medico londinese che vive in una
lussuosa abitazione assieme ai suoi domestici. Jekill godeva di ampio rispetto
all'interno della cittadinanza, ma si autodefiniva, a ragione, un ipocrita.
Infatti, così docile e ponderato in pubblico, nasconde anche una
smodatezza e un' esagerazione nel
piacere nel privato. Tanto che un giorno, sia per soddisfare il suo desiderio
di primeggiare come esempio di virtù sia di soddisfare le passioni del suo
alter ego, decide di sintetizzare una pozione che, una volta ingerita, dia
corpo a quest'ultimo in un vero e proprio concentrato di male e libidine.
Proprio lui è a sperimentarla, e quando la beve si accorse di essere molto più
piccolo, con la faccia e gli arti deformi: era diventato Edward Hyde. L'alter
ego di Jekill, privo di alcuna briciola di buonsenso, è tuttavia cosciente di
qualsiasi cosa faccia, ma la trasformazione non è permanente e Jekill ritorna
alla normalità bevendo un antidoto, che lo riporta alla stessa padronanza di sé
di sempre. Il problema che gli si presenta è così combattere il desiderio di
trasformarsi in Hyde, così per soddisfare la sua tentazione decide di prendere
le sembianze del suo alter ego durante la notte. Sotto le sembianze di Hyde
Jekill commette una lunga serie di delitti arrivando a uccidere il dottor
Lanyon ,amico di Jekill. In più, egli avendo previsto il possibile domino
completo di Hyde sul suo essere, scrive già il suo testamento, nel quale dichiara
suo erede universale il signor Edward Hyde e ordina ai suoi servi di lasciargli
libero accesso alla sua casa e al suo laboratorio di anatomia, dove potrebbe
tornare sé stesso. Un certo Utterson, avvocato a cui Jekill sta a cuore, lo
ammonisce di non dare così tanta confidenza a quell'individuo, ma quest'ultimo
non gli dà retta, affermando di non vedere nulla di male in lui. Vedendo la
situazione aggravarsi, Utterson si dedica al caso Hyde, ormai famoso in tutta
Londra per la sua delinquenza, partendo dalla testimonianza di Poole, domestico
del dottor Jekill. Questi infatti afferma che il suo padrone se ne sta sempre
più nel suo laboratorio da solo, non vuole avere contatti con l'altra gente e
perfino il pranzo gli veniva servito nella stanza: evidentemente non vuole
mostrare la sua seconda identità che prende il sopravvento su quella vera.
Una sera si sente un gran fracasso nel laboratorio di
anatomia e gli stessi Poole e Utterson volendo una volta per tutte scoprire
l'eventuale legame tra Jekill e Hyde irrompono nella stanza da cui proviene il
rumore dove trovano il cadavere di Hyde con una lettera scritta da Jekill,
nella quale aveva descritto tutta la sua vita e la relazione con quel mostro,
che lo avrebbe rimpiazzato in poco tempo, malgrado l'astinenza a bere la
pozione..
OSSERVAZIONI
STRUTTURALI
Lo schema dei personaggi è singolare, in quanto
l'antagonista corrisponde con il protagonista, anche se fra i due non si
verifica una vera e propria lotta Infatti è proprio il protagonista ad essere
creatore e aiutante dell'antagonista: sono i personaggi secondari,
interpretando anche il volere del lettore comune, che desidera il trionfo del
bene sul male, a decidere che il suo alter ego sia il nemico da eliminare e si
adoperano a suo sfavore. L'ordine temporale è lineare, fatta eccezione per
l'ultimo paragrafo dove un flashback fa luce sui rapporti fra Henry Jekill ed
Edward Hyde, e per alcune anticipazioni. Il narratore è esterno, onniscente con
focalizzazione esterna; negli spazi aperti vengono consumati i delitti di Hyde,
mentre in quelli chiusi la narrazione si fa più tesa e ricca di suspence.