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L'idea di contemporaneita'




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L'IDEA DI CONTEMPORANEITA'


Che cos'è contemporaneo?


( sia dal punto di vista storico che filosofico)


 











"ciò che appartiene al tempo presente, alla vita attuale"


 


CHE COSA E' REALMENTE ATTUALE?


ARCO TEMPORALE = NODO TEORICO


DEFINIZIONE DI CONTEMPORANEITA' NON  SOLO IN BASE A PARAMETRO CRONOLOGICO

  PERIODIZZAZIONE = OPERAZIONE COMPLESSA 


considerare insieme OTTOCENTO e NOVECENTO


secoli di progresso e di conquiste

ma anche di drammi e di catastrofi

di certezze e di messa in crisi di quelle certezze

 








Quando comincia la contemporaneità in filosofia?

Quando comincia il pensiero contemporaneo?





HEGEL chiude epoca della filosofia occidentale


DOPO HEGEL periodo nel quale hanno origine e si elaborano le domande e le soluzioni con cui ci siamo misurati o ci misuriamo ancora



primi pensatori con cui inizia la filosofia contemporanea sono tutti vissuti nell'Ottocento ma considerati
"contemporanei"

influenza


KIERKEGAARD sull'Esistenzialismo

MARX sulla pluralità di correnti che si richiamano al suo pensiero

POSITIVISMO sulla recente riflessione sulla scienza e sulla tecnica

NIETZSCHE sul dibattito filosofico attuale



questione complessa per rimando anche al pensiero greco antico,

come radice dei problemi contemporanei

EMANUELE SEVERINO necessità di ritornare a Parmenide

MARTIN HEIDEGGER richiamo ad Anassimandro

HANNAH ARENDT rivalutazione del concetto aristotelico di "vita attiva", agire con gli altri nella vita della polis

ALTRI, richiamo al platonismo o al socratismo, come ricerca incessante dell'essere e del bene










 












valgono ancora le idee-forza della modernità?


Nel dibattito culturale e filosofico più recente si è affermato che il tempo in cui viviamo non è più da considerare "moderno", perchè l'entità delle trasformazioni in corso - società "dell'informazione" e della "globalizzazione" - fanno pensare ad una irreversibile crisi della "modernità" e all'avvento di una società e di una cultura "postmoderne"


inizia intorno al XVI secolo


dura fino ai giorni nostri, età dei computer e della società globale (ipotesi della "lunga durata")


 












Sono ancor avalide le grandi idee-forza?

SOGGETTO l'uomo come forza attiva e trasformatrice del mondo)

RAZIONALITA' SCIENTIFICA

PRGRESSO

idee entratre in crisi, ma riaffermate nella loro validità!

 

A  emblematica è la questione del SOGGETTO

Novecento attraversato  da correnti fortissime a favore o contro la soggettività:

soggetto come fondamento del sapere, dell'esperienza, della moralità

crisi del soggetto, sotto spinta di forze che condizionano e dominano ( da Schopenhauer in poi).


A  stesso atteggiamento per RAZIONALITA' SCIENTIFICA

E TECNICA

Cultura e pensiero Novecento come compimento dell'età moderna per "rivoluzioni" scientifiche e tecnologiche di straordinario rilievo e per idea "prometeica" dell'uomo che le ha realizzate.

Forma della razionalità moderna imposta a livello planetario.

Modello di razionalità sottoposto a critica proprio per domino totalizzante, a partire dal suo carattere di ragione strumentale, cioè di razionalità fondata sull'efficienza, sull'uso dei mezzi rispetto ai fini.

L'interrogarsi critico sul senso della vita dell'uomo e sul suo destino.


A  stessa problematicità per l'idea di PROGRESSO

Nata dalle "rivoluzioni" scientifiche e filosofiche del Seicento ed esaltata dall'Illuminismo settecentesco e dal Positivismo ottocentesco, oggi viene messa in discussione .

Oscillazione tra uso produttivo e uso distruttivo della ragione, fra avanzamenti e tragedie della storia, fra sviluppo progressivo dell'umanità e minaccia per la stessa specie umana.

si è chiusa l'età della ragione?


della modernità la ragione  ha rappresentato un fulcro, un fondamento.


Sarebbe sbrigativo concludere che si è chiusa un'età della ragione, perché, anzi, la razionalità tecnica e scientifica continua ancora ad avere un ruolo culturalmente e storicamente predominante.



Oggi , quando parliamo di ragione, intendiamo qualcosa di diverso non solo rispetto a CARTESIO, SPINOZA, LOCKE, PASCAL, ma anche rispetto al PENSIERO DEL NOVECENTO


quindi


è CONCETTO DI RAGIONE ad aver MUTATO SIGNIFICATO

CRISI DELLA RAGIONE ha caratterizzato filosofia sin dalla morte di HEGEL

intento critico ha mosso

c  MARX e NIETZSCHE, nell'Ottocento

c  EINSTEIN e FREUD agli inizi del Novecento

c  i pensatori dell'ESISTENZIALISMO, della FILOSOFIA della SCIENZA, del MARXISMO OCCIDENTALE, del PENSIERO CRISTIANO nel cuore del XX secolo.



NUOVA SVOLTA ULTIMI DECENNI DEL NOVECENTO

entrano in crisi  i sistemi di idee che hanno influito profondamente sulla storia e sulla cultura del secolo e si comincia nuovamente a parlare di "crisi della razionalità"

CONNESSIONE FRA CRISI E GLOBALITA' DEI SISTEMI E DELLE CULTURE.

SI E' APERTA L'ETA' DELLA GLOBALIZZAZIONE, DELLA INTERCONNESSIONE MONDIALE DEI SISTEMI E DELLA INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA, MA ANCHE DEL MUTAMENTO DEI NOSTRI STILI DI VITA, DELLA VITA DI RELAZIONE E DELLO STESSO MODO CON CUI RAPPRESENTIAMO LA REALTA'.
IL PENSIERO FILOSOFICO E' CHIAMATO A MISURARSI CON PROBLEMI NUOVI, A ELABORARE NUOVI QUADRI DI PENSIERO.

COSTRUIRE :

ALTRI PARADIGMI,

ALTRE PROSPETTIVE

ALTRI "ORDINI DI VERITA"



"PROBLEMI IN MOVIMENTO" SENZA POTER CONTARE SU CERTEZZE E PUNTI FERMI


INUTILITA' DELLA FILOSOFIA RISPETTO ALL'ENTITA' DEI PROBLEMI O PIUTTOSTO NUOVE E PIU' SOFISTICATE CAPACITA' DI INTERPRETAZIONE E DI COMPRENSIONE  DEI PROCESSI E DELLE TENDENZE CHE STANNO MODIFICANDO LO STESSO SCENARIO STORICO IN CUI VIVIAMO


IMPEGNO RIFLESSIVO SULLE GRANDI QUESTIONI CHE RIGUARDANO NOI STESSI E IL MONDO IN CUI VIVIAMO. PENSIAMO:

ALLA GUERRA

AL DEGRADO AMBIENTALE,

ALLA POSSIBILITA' DI ESTINZIONE DELLE SPECIE VIVENTI SUL PIANETA,

ALLE MANIPOLAZIONI GENETICHE,

ALLA FAME NEL MONDO,

AL PERMANERE E ALL'ACCRESCERSI DI RAPPORTI DI DOMINIO E DI DISUGUAGLIANZE FRA LE CLASSI, FRA IL SUD E IL NORD DEL PIANETA.


ALTRI MODI DI INTENDERE E PRATICARE LA RAZIONALITA' IN UN CONFRONTO APERTO CON ALTRI ORIENTAMENTI E PUNTI DI VISTA, CON ALTRE CULTURE.


IL CONTESTO STORICO-CULTURALE

L'Europa fra sviluppo industriale e arretratezza



  in particolare, effetti della RIVOLUZIONE INDUSTRIALE che si diffonde dalla Gran Bretagna ai Paesi del continente


 







SVILUPPO RETE FERROVIARIA:

costituisce fattore decisivo per diffusione industrializzazione;

riduce tempi di percorrenza;

intensifica i rapporti di comunicazione;

incoraggia spostamenti di uomini e mezzi.



 












I CAMBIAMENTI SONO RADICALI E RIGUARDANO ANCHE I COSTUMI E GLI STILI DI VITA



 





del '48, anche se falliti nei loro immediati obiettivi politici e sociali, mostrano che l'Europa della Restaurazione è in crisi e rendono protagonisti NUOVI ATTORI SOCIALI: la BORGHESIA e il PROLETARIATO, che chiedono spazio e lottano per ottenerlo


 







e AFFERMAZIONE della BORGHESIA CAPITALISTICA spingono verso la democratizzazione della società.

Tali processi, comunque, non si espandono a macchia d'olio.

Tra l'altro non va trascurata la permanenza dell'ARISTOCRAZIA - per tutto il secolo,fino alla prima guerra mondiale - in posizione di dominio politico ed economico nell'Europa continentale


 













La critica dell'idealismo hegeliano
























IL CONTESTO STORICO -CULTURALE


La questione sociale













conducono una critica di fondo della società industriale progettando nuovi modelli della società industriale e dell'economia capitalistica

vogliono affrontare le drammatiche conseguenze della rivoluzione industriale progettando nuovi modelli di società e di Stato

  Il socialismo prima di Marx








I SOCIALISTI UTOPISTI, malgrado i limiti di elaborazione politica e una difficoltà a cogliere alcuni aspetti essenziali dei processi e delle trasformazioni in atto, eserciteranno una profonda influenza su movimenti sindacali e politici del XIX secolo.









CHARLES FOURIER
( 1772 - 1837)












ROBERT OWEN         











P. J. PROUDON        










"DESTRA" E "SINISTRA"

HEGELIANA
scuole hegeliane





privilegia necessità storica cambiamento di cose, idee e istituzioni.

l'unità di realtà e razionalità non implica affatto la giustificazione dell'esistente, ma l'impegno a trasformare la realtà per renderla razionale.

si contrappone a posizioni destra hegeliana, ritenendo che Hegel abbia liberato l'uomo della religione.

metodo della dialettica consente alla storia non di fermarsi alla consacrazione Stato prussiano, ma di superare ordinamenti politici e sociali che essa ha prodotto.


 

DESTRA

identificazione reale con il razionale vuol dire accettare e giustificare ciò che storicamente esiste, in particolare lo stato e al religione com'espressione della razionalità, della "necessità storica".

traduzione del pensiero del maestro in chiave tradizionalistica e religiosa, conservatorismo e restaurazione prussiana


 
















LUDWIG FEUERBACH (1804 -1872) maggiore figura sinistra hegeliana, fondatore dell'ateismo filosofico ottocentesco.


Dopo la morte di Hegel insegna come libero docente a Erlangen

Attaccato per le sue idee in tema di religione, è costretto ad abbandonare la docenza e a ritirarsi a vita privata, in condizioni di indigenza.


Fra i suoi scritti:


Filosofia di FEUERBACH muove dall'esigenza di cogliere l'uomo e la realtà nella loro concretezza.



  Ha come presupposto teorico e metodologico una critica radicale della maniera idealistico-religiosa di rapportarsi al mondo.




L'equivoco di fondo dell'idealismo è quello di fare del concreto (dell'essere, della natura, dell'uomo, del finito ecc.) un predicato o un attributo dell'astratto (del pensiero, dello spirito, di Dio, dell'infinito, ecc.), anziché dell'astratto un predicato o un attributo del concreto.

ovvero

l'idealismo offre una visione rovesciata delle cose, in cui ciò che viene realmente prima (il concreto, la causa) figura come ciò che viene dopo, e ciò che viene realmente dopo figura come ciò che viene prima.

Da ciò il programma feuerbachiano di un'inversione radicale dei rapporti fra soggetto e predicato instaurati dalla religione e dall'idealismo.


Applicando la sua metodologia materialistica alla religione, FEUERBACH afferma che non è Dio (l'astratto) ad aver creato l'uomo (il concreto), ma l'uomo ad aver creato Dio.


Infatti, Dio per FEUERBACH non altro che la proiezione illusoria o l'oggettivazione fantastica di qualità umane.


Per  FEUERBACH la religione è espressione dell'uomo, della sua natura, dei suoi bisogni e sentimenti.


Il suo mistero si trova nell'uomo stesso, cioè nel fatto che egli abbia proiettato la sua essenza fuori di sé, in Dio:

Dio, pertanto, è un'alienazione dell'uomo da se stesso.


Questo mistero è insieme la grandezza e il dramma dell'uomo.

Per conoscere la sua essenza egli non poteva che proiettarla fuori dei sé, oggettivarla in altro essere, ma così facendo, se ne è privato, si è impoverito.

Il merito e il limite della religione stanno in questo suo essere coscienza indiretta della natura umana.


Perciò compito dell'età moderna è "umanizzare Dio", risolvere la teologia in antropologia.

Emancipazione umana sarà compiuta quando l'uomo si sarà riappropriato di tutta la ricchezza infinita che ha posto in Dio.

quindi l'ateismo, la negazione di Dio attraverso la sua "distruzione", è la condizione fondamentale della piena umanizzazione dell'uomo.

Perché l'uomo si affermi deve morire.

Questo è l'umanesimo ateo.


Un processo di alienazione analogo a quello della religione è espresso dall'Hegelismo, che ha risolto la realtà nel pensiero e l'uomo nello Spirito.


La filosofia di Hegel è una sorta di teologia trasformata in filosofia, una teologia razionale.


Come l'essere infinito della teologia non è altro che lo spirito finito, così anche lo Spirito di Hegel non è che "un fantasma di noi stessi esistente fuori di noi".

Nell'Hegelismo, infatti, l'essere dell'uomo viene proiettato e oggettivato nella trascendenza del pensiero.



Allora il compito della filosofia è proprio quello di riconoscere che l'uomo è il fondamento e la fonte del pensiero, non il pensiero e il fondamento dell'uomo: ma si tratta dell'uomo "in carne e ossa", cioè di un essere sensibile e concreto.


FEUERBACH intende capovolgere quella visione rovesciata dell'uomo e della realtà:

"Hegel pone l'uomo sulla testa, io lo pongo sui propri piedi".


L'uomo di FEUERBACH è recuperato nella sua natura sensibile, nella sua unità mente-corpo, nella concretezza irriducibile dei suoi bisogni e desideri.

Perciò la filosofia deve valorizzare la corporeità e ciò che vi è collegato.


"Se volete far migliorare il popolo, in luogo di declamazioni contro il peccato, dategli un'alimentazione migliore. L'uomo è ciò che mangia".


Più che identificarsi con il Materialismo, con una riduzione dello spirito alla materia, il pensiero di FEUERBACH afferma l'integralità dell'uomo, della sua natura, costituita da corpo, religione e cuore.


La nuova filosofia poggia sull'amore: con la ragione viene affermato quello che l'uomo reale sente nel proprio cuore.

Essa ha come suo fondamento, il rapporto costitutivo che esiste originariamente tra fra l'io e il tu, cioè un individuo concreto e gli altri individui concreti.


L'essenza dell'uomo non è l'uomo singolo, ma l'unità dell'uomo con l'uomo. Dal rapporto tra due esseri umani nasce un altro essere umano.

Da questa comunicazione nascono le idee: la verità è "dialettica dell'io e del tu". E' appunto il rapporto di comunicazione umana il fondamento essenziale del vivere, così come è la felicità dell'io e del tu il principio costitutivo della morale.



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