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Leonardo Sciascia "IL GIORNO DELLA CIVETTA"
GRIGLIA DI LETTURA
Presentazione dell'opera
Leonardo Sciascia, nato a Racalmuto (AG) nel 1921, si distingue tra i giovani scrittori meridionali, non solo per la moderna vivacità e ampiezza degli interessi, ma per essere rimasto affezionato al suo paese, alla sua condizione di uomo del sud.
Tra il 1956 e il 1981 Sciascia ha pubblicato: "Le parrocchie di Regalpietra", "Gli zii di Sicilia", "Pirandello e la Sicilia", "Il giorno della civetta", "Il consiglio d'Egitto", "A ciascuno il suo", "Il contesto", "Il mare colore del vino", "Todo modo", "La corda pazza", "La scomparsa di Majorana", "I pugnalatori", "Nero su nero", "Il teatro della memoria".
Scrive "Il giorno della civetta" nel 1961.
Analisi dell'opera
Il romanzo inizia con l'omicidio di salvatore Colasberna.
Indagando sulla sua morte i carabinieri si scontrano con un muro d'omertà: benché la scena del delitto fosse piena di gente, non viene trovato alcun testimone; nemmeno i fratelli della persona uccisa sono disposte ad aiutare le forze dell'ordine.
Grazie ad un informatore, Parrinieddu, si può finalmente dare il via alle indagini, incrociando l'omicidio di Colasberna con quello di Paolo Nicosi, che si scoprirà essere stato testimone dell'omicidio.
Ma proprio grazie alla moglie di Nicosi, che con la sua testimonianza fornirà utili indizi, i carabinieri incrimineranno l'omicida di Colasberna, Diego Marchica, un suo complice e a sua volta omicida di Parrinieddu, Pizzuco, e il mandante dei crimini, don Mariano.
Malgrado tutto i criminali verranno poi assolti, grazie a certi "interventi dall'alto" fatti da alcuni amici di don Mariano.
La storia è ambientata in luoghi che non sono direttamente definiti, infatti non sono presenti i nomi dei paesi in cui si svolgono le azioni. Inoltre, i luoghi vengono solo tratteggiati nel loro aspetto, ma sono verosimili.
possibile dedurre i tempi della vicenda dalla situazione sociale.
Dall'esecuzione di Colasberna all'incarcerazione dei sicari passano pochi giorni, mentre il capitolo finale è ambientato un paio di settimane più tardi.
La narrazione è spezzata da diversi flashback.
I personaggi che animano la vicenda sono: il Brigadiere D'Antona, Parrinieddu, la moglie di Nicosi, Marchica, Pizzuco, Don Mariano.
Il protagonista è il Capitano Bellodi, un ufficiale dei carabinieri di stanza in Sicilia, un uomo che crede nei valori di una società moderna e democratica.
Dei personaggi è presente la descrizione psicologica, mentre quella fisica è molto vaga.
La psicologia dei personaggi viene espressa attraverso il loro comportamento e i loro discorsi.
Ogni personaggio, in particolare i "siculi", ha come principio la fedeltà verso sé stesso; e questo aspetto influenza anche i rapporti tra i personaggi, che restano sempre gli stessi fino a quando i tre incriminati non vengano indotti a non fidarsi più l'uno dell'altro.
Il racconto è condotto secondo un punto di vista esterno, in quanto il narratore non prende parte alle azioni. Tale posizione si individua dalla strutturazione dei discorsi dei personaggi.
E' possibile individuare nel linguaggio del racconto la presenza di elementi lessicali particolari quali l'uso del dialetto Siculo, del Latino e di soprannomi. Nell'organizzazione sintattica del discorso viene preferita la struttura paratattica, secondo me, con lo scopo di avvicinare il linguaggio del libro a quello del parlato quotidiano e fornendo alla narrazione un ritmo più lento.
Il romanzo fornisce un ritratto della realtà sicula, oppressa dal problema della mafia, una questione che però viene troppo spesso sopportato in silenzio. è quasi un messaggio di indignazione nei confronti di una "piaga della società" del quale, fino a pochi anni prima della pubblicazione del romanzo, veniva addirittura negata l'esistenza.
Io credo che questo libro sia diretto a tutti e che l'autore l'abbia scritto con l'intenzione di sensibilizzare l'opinione pubblica.
un tentativo di esporre tutti i problemi della società sicula, ai quali nemmeno le forze dell'ordine sembrano poter porre rimedio, ma anzi, che ne vengono addirittura corrotte.
Conclusione
Questo libro non mi è piaciuto per niente, in quanto non mi ha interessata l'argomento trattato.
Comunque la lettura del romanzo mi ha fornito un'idea del problema della mafia e della rabbia che ne deriva per l'impotenza di ogni individuo di fronte al muro d'omertà che regola la vita quotidiana.
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