|
Visite: 851 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Vita di Giacomo Leopardi - Le Operette Morali, Opere di Giacomo Leopardi, L'infinito, CantiVita di Giacomo Leopardi L'infanzia: Giacomo Leopardi nacque a Recanati (nelle Da leopardi a pascoli - introduzione al decadentismoDA LEOPARDI A PASCOLI INTRODUZIONE AL DECADENTISMO Apuleio- metamorfosi / asino d'oroAPULEIO- METAMORFOSI / ASINO D'ORO Romanzo tramato di avventure erotico-licenziose |
Le luci di Broodway
Le luci di Broodway, le storie d'amore di Manhattan, la cultura nera di Hrlem, i profumi delle spezie di chianatown ed altro ancora sono immagini che sembrano ormai appartengano al passato, ad un altra New York, ad una New York che è stata la terra promessa per molti immigrati, negli anni difficili del dopoguerra; che ha fatto della libertà e della democrazia i colori della proprio bandiera; che ha ospitato chiunque abbia passato alla sua porta; e dove anche colui, che viene da chissà quale luogo della terra, ritrova in essa un pezzo della proprio città.
Quella mattina New York non sapeva che tutto quello che avevo costruito, cambiato e migliorato non sarebbe stato più lo stesso.
Il potere economico, politico, militare: minacciato e colpito al cuore, mentre tonnellate di macerie venivano più e con esse migliaia di vite, di bambini e donne che forse solo poche ore prime avevano salutato davanti al cancello di scuola i cari con la promessa, magari, di un fine settimana a vedere insieme in tv, fino a tardi, la partita dei Leakers.
Ho provato rabbia, stupore, sgomento, paura, quasi incredulità per ciò che stava accadendo.
"Spilberg ne ha fatta una delle sue?" ho pensato; invece no era tutto reale, tutto così terribilmente reale.
Rivedevo quelle immagini cercando una spiegazione a tanto odio, a chi potesse essere così folle e allo stesso tempo così potente da riuscire a realizzare qualcosa di simile; a chi potesse odiare e disprezzare così tanto la vita umana da macchiarsi l'anima di tanto male.
Avrei voglia di spaccargli la faccia ad uno di quelli lì; eppure non lo faccio perché non ne sono capace ed è questo forse che mi fa più rabbia e che mi fa sentire un codardo. Loro infondo non ci hanno pensato due volte ed io invece, non sono capace neppure di odiarli ma di provare solo pena, pena e disprezzo.
Che Dio è quello che invita alla guerra? Che obbliga le donne a rinunciare alla propria dignità, alla propria femminilità? In nome di quale dio si affidano armi nelle mani di un bambino appena quindicenne e lo si obbliga ad uccidere anche il suo migliore amico perché diverso?
Se non ci si oppone; se non ci si difende; se non si combatte, vinceranno loro e distruggeranno quel poco di buono che nel bene e nel male è stato costruito da uomini e donne che hanno lottato per la libertà e la diffusione delle cultura rendendo questo mondo più vivibile.
La loro è una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra dignità e della nostra civiltà. All'annientamento del nostro modo di vivere e di morire, di pregare e non pregare, di mangiare bere e vestirci.
So per certo che abbiamo il dovere di proteggere la nostra libertà e di farci garanti di quella di altri popoli, cosicché il mio studio, il gioco per un bambino, un lavoro dignitoso per un uomo e una donna non siano l'eccezione o la fortuna di una nazione, ma la normalità per un' intero popolo che sia d'Oriente o d'Occidente.
Appunti su: |
|
Appunti Pittura disegno | |
Tesine Poesia | |
Lezioni Educazione pedagogia | |