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Leggi anche appunti:Edgar allan poe - il gatto neroEDGAR ALLAN POE - IL GATTO NERO AUTORE: Edgar Allan Poe TITOLO DEL RACCONTO: "X Agosto" di Giovanni Pascoli"X Agosto" di Giovanni Pascoli 1- Parafrasi Riassuntiva Il poeta dice Recensione de: 'Il Giardino dei Finzi-Contini'Recensione de: 'Il Giardino dei Finzi-Contini' Il Giardino dei Finzi-Contini |
Allegoria: figura retorica consistente nella costruzione di un discorso in cui i significati letterali dei singoli termini passano in secondo ordine rispetto al significato simbolico dell'insieme, che generalmente rinvia a un ordine di valori metafisici, filosofici e morali.
Allitterazione: ripetizione degli stessi fonemi in due o più parole vicine.
Anacoluto: indica una frase il cui andamento risulta irregolare, a causa di un cambiamento di soggetto nel corpo dell'enunciato. Un simile uso, tipico per lo più dei poeti, è invalso anche presso gli scrittori in prosa, che lo adottano nell'intento di riprodurre i modi della lingua parlata e per caratterizzare determinati personaggi.
Anadiplosi: figura retorica consistente nella ripresa, all'inizio di un verso, di una parola o di un gruppo di parole poste in conclusione del verso precedente.
Anafora: ripetizione della stessa parola all'inizio di versi o di frasi consecutive per conferire risalto al vocabolo ripetuto.
Anastrofe: consiste nell'invertire l'ordine normale di due parole per mettere in risalto uno dei due termini.
Antonomasia: figura retorica che consiste nel sostituire al nome proprio di una persona o cosa una perifrasi o un termine che indichi la qualità che caratterizza per eccellenza quella persona.
Apostrofe: figura retorica che consiste nel rivolgersi direttamente ad una persona o ad una cosa personificata, presente o assente, interrompendo lo sviluppo del discorso.
Asindeto: coordinazione tra vari elementi di una frase senza congiunzioni.
Assonanza: somiglianza di suono tra parole aventi le stesse vocali.
Catafora: si ha quando una parola, di norma il soggetto, è posta al fondo della frase. Es. "Baciò la sua petrosa Itaca Ulisse".
Chiasmo: figura retorica che consiste nella disposizione incrociata degli elementi costitutivi di una frase, in modo che l'ordine logico delle parole risulti invertito.
Climax: procedimento retorico che consiste nella disposizione di frasi, sostantivi e aggettivi secondo una gradazione ascendente, a suggerire un effetto progressivamente più intenso.
Diafora: consiste nel ripetere una parola usata in precedenza con un nuovo significato o una sfumatura di significato diversa.
Disfemismo: figura retorica opposta all'eufemismo, per cui si sostituisce (come uso abituale o come coniazione scherzosa momentanea) una parola normale, spesso gradevole o addirittura affettuosa, con un'altra sgradevole od offensiva, senza conferire tuttavia all'espressione un tono ostile.
Dittologia: consiste nell'utilizzare una coppia di vocaboli dal significato affine o dalla forma morfologica equivalente, collegati tra loro dalla congiunzione 'e', per conseguire un particolare effetto ritmico oltre che semantico.
Ellissi: consiste nell'eliminazione di alcuni elementi all'interno di un particolare enunciato.
Endiadi: consiste nell'adoperare, per esprimere un concetto, due termini complementari, coordinati fra loro (due sostantivi o due aggettivi), in sostituzione di un unico sostantivo accompagnato da un aggettivo o da un complemento. Es.: "vedo splendere la luce e il sole" = "vedo splendere la luce del sole".
Enfasi: consiste nel conferire particolare rilievo ad una parola o a un'espressione grazie ad una particolare sottolineatura.
Epanadiplosi: figura retorica consistente nell'iniziare e terminare un verso o una frase con la stessa parola.
Epifora: figura retorica consistente nella ripetizione della stessa parola o dello stesso gruppo di parole alla fine di più frasi o versi.
Eufemismo: figura retorica adoperata per attenuare un'espressione ritenuta troppo cruda.
Figura etimologica: consiste nell'adoperare, nell'ambito della stessa frase, due parole aventi in comune l'etimologia. Es.: "selva selvaggia" (Dante).
Hysteron Proteron: consiste nell'inversione dell'ordine temporale degli avvenimenti, per cui viene posto prima ciò che logicamente andrebbe posto dopo.
Interrogazione retorica: proposizione espressa in forma interrogativa, che non richiede però una risposta in quanto la contiene già in sé.
Inversione: fenomeno linguistico consistente nello spostamento degli elementi costitutivi di una frase in una disposizione che capovolge la normale struttura sintattica, per conferire all'elemento anteposto un particolare risalto espressivo. Es.: "Dolce e chiara è la notte e senza vento" (Leopardi) si ha una evidente inversione nell'ordine normale dei singoli termini della frase.
Ipallage: figura retorica che consiste nell'attribuire a un dato termine un elemento che logicamente spetterebbe a un termine vicino.
Iperbato: separazione di due termini che dovrebbero essere uniti sintatticamente mediante l'inserzione di altri termini.
Iperbole: espressione di un concetto in termini esagerati.
Ironia: allusione all'opposto del significato letterale di una data espressione linguistica.
Litote: attenuazione di un concetto mediante la negazione del contrario.
Metafora: sostituzione di un termine con un altro il cui significato ha con il primo un rapporto di somiglianza.
Metonimia: sostituzione di un termine con un altro il cui significato ha con il primo un rapporto di contiguità (causa/effetto, autore/opera, contenitore/contenuto). Es.: "bevo un bicchiere".
Omoteleuto: utilizzo di termini vicini o successivi che terminano con lo stesso fonema finale.
Ossìmoro: contrapposizione di termini che vengono accostati con effetti paradossali. Es.: "paradiso infernale", "ghiaccio bollente".
Paronomasia: accostamento di parole che hanno suono simile ma significato diverso.
Perifrasi: consiste nell'adoperare, anziché il termine proprio, una sequenza di parole per indicare una persona o una cosa.
Personificazione: figura retorica di gusto classico consistente nell'introdurre cose astratte e inanimate come se fossero persone.
Pleonasmo: ridondanza che consiste nell'utilizzo di un termine superfluo.
Polisindeto: consiste in una sequenza marcata di congiunzioni fra due o più parole o enunciati.
Poliptoto: figura retorica che consiste nel ripetere - in un giro di frasi relativamente breve - una parola, cambiandone le funzioni morfo-sintattiche.
Premunizione: figura retorica consistente nel controbattere preventivamente alle possibili obiezioni dell'interlocutore.
Preterizione: figura retorica che consiste nel fingere di voler tacere ciò che in realtà si dice.
Reiterazione: figura retorica consistente nel ripetere uno stesso concetto con altre parole.
Reticenza: consiste nell'interrompere e lasciare in sospeso una frase facendone intuire la conclusione.
Similitudine: figura retorica consistente in un paragone istituito tra immagini, cose, persone o situazioni, attraverso la mediazione di avverbi di paragone o locuzioni avverbiali.
Sineddoche: figura semantica consistente nell'indicare la parte per il tutto o viceversa.
Sinestesia: procedimento retorico che consiste nell'associare, all'interno di un'unica immagine, sostantivi e aggettivi appartenenti a sfere sensoriali diverse. Es.: "colore caldo", "voce chiara", "musica dolce".
Zeugma: collegamento di un verbo a due o più termini della frase che invece richiederebbero ognuno singolarmente un verbo specifico.
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