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"Le cosmicomiche", di Italo Calvino
Biografia:
Italo Calvino, nato a Santiago de Las Vegas(cuba) 1923 E morto nel 1985, partecipo alla Resistenza e milito nel partito comunista fino al tempo della rivolta Ungherese, battendosi contro ogni conformismo culturale. Era un intellettuale "impegnato" rimasto sempre fedele all´idea di letteratura in cui si fondono impegno conoscitivo e volontà etico-politica di trasformazione del reale. Partito dal Neorealismo, ne supero i limiti intendendolo la storia come sviluppo problematico e incessante che pone di continuo in discussione le barriere ideologiche e razionali. Vasta fu la tematica di Calvino: dalla Resistenza alla crisi della guerra fredda, all´alienazione del neocapitalismo, alle prospettive sconvolgenti delle nuove dimensioni cosmiche scoperte dalla scienza. Calvino resta fedele alla ragione come esigenza ordinatrice che l´uomo impone alla realtà, nella volontà di trasformarla. Il suo razionalismo assume la vitalità come mistero continuamente presente e raffiorante aldilà dalle singole costruzioni intellettuali, come indefinita, varia e molteplice avventura cui l´intelligenza e la volontà umane sono chiamate a dare una risposta. I due aspetti appaiono complementari.
Secondo Calvino attraverso delle favole espone il senso concreto della complesssita della vita. Tre favole alludono all´uomo contemporaneo che ricerca l´autenticita e evade nella natura. L´uomo si deve affermare davanti alla storia e alla natura, deve sforzasi di conoscere lo spazio, il tempo, il nulla e i limiti della realtà biologica. Le lucide favole fantascientifiche di "le Cosmicomiche". Sviluppano il tema delle dimensioni cosmiche delle scoperte scientifiche
Le Cosmicomiche:
Il libro unisce l´interesse dello scrittore per le scoperte scientifiche relative alla struttura e alla storia del mondo con forme nuove di sperimentazione narrativa. La storia del mondo con forme nuove di sperimentazione narrativa. La storia é situata in uno spazio che ben poco ha in comune con quello misurato dall´esperienza comune.
. La storia e situata in uno spazio che ben poco ha in comune con quello misurato dall´esperienza comune. Le situazioni nascono dunque dal continuo rimeditare, apparentemente con l´intelletto, ma con un intima, profonda vena fantastica, la grande avventura del cosmo, anteriormente alla vicenda umana. Nella maggior parte delle novelle cé una voce narrante, un personaggio che dice io, che si chiama "qfwfq": un nome impronunciabile, che ben si addice ad un essere in cui il principio d´individuazione e ancora lontano dall'essersi pienamente affermato (Sa tutto e non si stupisce di niente). Il vero personaggio "comico" é lui; il resto allude piuttosto a una "comicita" dell'uomo: la sua ignoranza, la sua limitata consistenza; senza che, peraltro, il tono conduca a una svalutazione dell'umano e alla ricerca d'una trascendenza. Le Cosmicomiche restano nel regno dell'immanenza, anzi é questa la loro "ironia": la scienza che si confonde con la favola, l'essere con l'infinita die possibili.
Il vecchio Qfwfq si ricorda che una volta, molto tempo fa, la Luna aveva un'orbita ellittica e, quando passava vicino alla Terra, vi passava a pochi metri. Egli racconta che ci si poteva salire: si andava proprio sotto di essa, al largo degli scogli di Zinco, e con una scala si saliva. Il più abile a salire e scendere era suo cugino il sordo, che mostrava un vero e proprio affiatamento con la Luna.
Le persone salivano sulla Luna per prendere il latte lunare, una specie di ricotta molto densa che si trovava in alcune crepe delle rocce lunari.
Il vecchio Qfwfq era innamorato della moglie del comandante, che però non ricambiava questo amore perché era innamorata del sordo. Un giorno lei restò sulla Luna più a lungo perché sperava di restarci un mese (il tempo dell'intera orbita) con il sordo, che però era già sceso. Allora Qfwfq salì sulla Luna e vi restò per un mese con la moglie del comandante, che però non fece altro che suonare l'arpa. Quando la Luna ripassò accanto alla Terra, però, si notò una differenza: la Luna era già distante parecchi metri dal mare, e si capì che si stava allontanando per sempre. Qfwfq riuscì a tornare sulla Terra, ma la moglie del comandante non volle: era gelosa della Luna, che aveva catturato il pensiero del sordo, e voleva assimilarsi in tutto e per tutto nella Luna.
Quando il vecchio Qfwfq era bambino era tutto buio pesto. Si viveva sulle nebule, immersi in uno strato di materia fluida e granulosa. Ma un giorno qualcosa cambiò: suo padre si accorse che la materia si stava solidificando, mentre suo fratello affermò che stava giocando con una "cosa", quando non era mai esistito nulla se non materia gassosa. Insomma, tutti provavano sensazioni nuove. E in quel momento avvenne il vero cambiamento: arrivò una vibrazione mai sentita e si vide per la prima volta una cosa che non era buia: la luce, emanata da un punto lontano. Inoltre arrivò anche il primo calore.
Poi ritornò il buio: sembrava la fine, ma era solo l'inizio, uno dei primi giri dell'orbita terrestre.
Un giorno Qfwfq fece un segno nell'universo, per poterlo ritrovare 200 milioni di anni dopo, alla seguente rivoluzione solare. Non era un segno visivo, perché ancora non esistevano occhi. Era comunque il primo segno nell'universo. Col passare del tempo però, aspettando di ritrovarlo, Qfwfq lo dimenticò e quindi ora aspettava di ritrovarlo per vedere com'era. Dopo tre anni galattici finalmente tornò in quel punto, ma si accorse che il suo segno era stato cancellato e che c'erano altri segni in giro, simili al suo. Sospettò di un certo Kgwgk, che stava su un sistema planetario che compiva la sua rivoluzione galattica davanti al sistema solare, e che aveva fatto questo solo per invidia. Qfwfq fece un altro segno, ma dopo pochi milioni di anni si accorse che era diventato brutto, perché adesso i tempi cambiavano rapidamente. Quando ci ripassò, lo cancellò e fu felice perché Kgwgk non l'avheva visto. Ora l'universo era pieno di segni, ma era stato lui a fare il primo.
Incominciò allora a fare finti segni (buchi, macchie, tacche) che Kgwgk cancellava con impegno.
Qfwfq si accorse che, man mano che il tempo passava, le cancellature scomparivano lasciando il posto ai segni che le avevano precedute. Aspettò quindi con ansia il momento di ritrovare il primo segno, ma quando giunse al luogo dove l'aveva tracciato ebbe una brutta sorpresa: in quel luogo c'erano cinque segni, e lui non riuscì mai a capire quale fosse il suo.
All'inizio di tutto, Qfwfq stava concentrato in un punto insieme a tutte le altre persone esistenti. Anzi, non insieme ma sovrapposti, tutti nello stesso punto: ogni punto di una persona coincideva con gli altri punti di tutte le altre persone. La situazione non favoriva la socievolezza perché alla fine ci si riduceva solo al "buongiorno" e "buonasera", e si legavano amicizie solo con un ristretto numero di conoscenti.
Tra questi c'era anche la signora Ph(i)Nko, che Qfwfq ricorda particolarmente per la sua bellezza e la sua simpatia. Un giorno la signora Ph(i)Nko disse: "Ragazzi, avessi un po' di spazio, come mi piacerebbe farvi le tagliatelle!", e in quel momento tutti pensarono alle sue braccia che si muovevano, e allo spazio che occupavano. E proprio in quel momento il punto che conteneva tutti s'espanse, catapultò tutti ai quattro angoli dell'universo e dissolse la signora Ph(i)Nko in luce e calore, proprio lei che in un impeto d'amore generale aveva dato il via al tempo, allo spazio, all'universo e alla gravitazione universale.
Ci fu un tempo sulla Terra in cui non c'erano i colori, e a causa della luce ultravioletta la Terra era quasi spopolata: capitava di vagare per miglia e miglia in viaggi di molti mesi senza incontrare anima viva. Inoltre tutto era grigio, non esistevano suoni e la temperatura aveva un'altissima escursione.
Un giorno però Qfwfq incontrò Ayl, una bellissima ragazza. O almeno così sembrava, perché si distingueva veramente poco. Iniziarono le conversazioni, ma erano decisamente vuote di argomenti poiché erano le prime sulla Terra. Ma se Qfwfq amava le cose lucenti e diverse dal solito opaco, ad Ayl piacevano solo le cose opache e monotone tipiche della Terra. In quel periodo Qfwfq si accorse anche che sulla Terra stava salendo a vista d'occhio una nebbiolina, che in poco tempo ricoprì tutto il pianeta.
Un giorno avvenne il grande cambiamento: si aprì un enorme crepaccio nel terreno dal quale uscirono gas e acqua, e poi apparvero i colori. Ayl però, alla quale non piaceva più il mondo di adesso, si buttò nel crepaccio e si nascose sottoterra. Qfwfq andò a cercarla, e quando la trovò dovette faticare molto per convincerla a tornare in superficie, assicurandole che tutto era tornato come prima. Quando però Ayl si accorse dell'inganno si spaventò e si ributtò nel crepaccio, che in quel momento si richiuse. Qfwfq non rivide più Ayl, che restò per sempre nelle viscere della Terra.
Quando Qfwfq era bambino gli atomi di idrogeno li conosceva tutti, perché ci giocava a biglie con il suo amico Pfwfp. Il gioco consisteva nel far correre gli atomi attorno alla curvatura dell'universo.
Con il passare del tempo, però, il gioco diventò fiacco: spesso Pfwfp si assentava per ore ed era come distratto. Un giorno Qfwfq lo seguì, e si accorse che Pfwfp si prendeva tutti gli atomi nuovi e li truccava da atomi usati: ecco perché era sempre in vantaggio! Allora Qfwfq fabbricò finti atomi, che mise al posto degli atomi appena nati che prendeva Pfwfp. La gara cambiò radicalmente: ad ogni tiro di Pfwfp i finti atomi si sfaldavano, mentre Qfwfq accumulava vantaggio.
A questo punto Pfwfp si stancò, e Qfwfq propose di giocare a far volare le galassie. Qfwfq tirò fuori tutti gli atomi nuovi che aveva e li lanciò in aria, dando vita ad una giovane e veloce galassia alla quale si attaccò volando via. Pfwfp fece lo stesso ma, visto che i suoi atomi erano finti, non si creò nessuna galassia. Intanto Qfwfq era già lontano anni luce da Pfwfp. Ad un certo punto però sentì una voce dietro di se, e vide Pfwfp su di una galassia nuovissima. Si rese conto però che di fronte a lui c'era un Pfwfp, davanti al quale c'era un Qfwfq, e così via. Girandosi vide che dietro Pfwfp c'era un Qfwfq, dietro al quale c'era un Pfwfp, e così via. Nessuno avrebbe mai raggiunto l'altro.
Verso la fine dei tempi dell'acqua, la famiglia di Qfwfq era già piuttosto evoluta: infatti, se non fosse stato per il prozio N'ba N'ga, che era ancora un pesce, tutta la famiglia era già ben avviata verso l'abbandono delle acque e lo stanziamento all'asciutto. Il prozio, però, era diverso: egli rifiutava qualsiasi contatto con la superficie, e si ostinava a restare in profondità.
Un giorno Qfwfq lo andò a trovare portando con sé la sua ragazza, Lll: l'esatto contrario di suo zio, amante dell'asciutto e appartenente ad una famiglia uscita dall'acqua molte generazioni fa.
Al contrario di qualsiasi previsione, però, il prozio risultò simpatico a Lll, che andava spesso a fargli visita e si fermava con lui a parlare del mondo acquatico.
Questo però non piaceva molto a Qfwfq, che un giorno l'aspettò in una foresta e le chiese di andare in una pianura appena scoperta per popolarla con i loro primi. Lei, con molta sorpresa da parte di Qfwfq, rispose che voleva sposare il prozio N'ba N'ga per tornare pesce e mettere al mondo pesci con lui. Fu un duro colpo per Qfwfq, ma non sarebbe bastato per fargli cambiare essenza.
Quando non esisteva ancora nulla, Qfwfq si divertiva a fare scommesse con il Decano (k)yK: all'inizio era difficile scommettere, proprio perché non esisteva niente sui cui farlo.
Quando iniziò a formarsi l'universo nacquero però molte nuove scommesse che Qfwfq, con il suo intuito, vinceva quasi sempre. Quando però le scommesse divennero troppo rischiose (ad esempio: "Arsenal-Real Madrid, Chi vince?", quando ancora non si erano formati i pianeti) la fortuna si capovolse, e il Decano iniziò a rifarsi sulle sconfitte che aveva avuto fino a quel momento. Qfwfq però capì che il Decano non vinceva per bravura ma per fortuna: infatti non capitava mai che avesse una sua idea, ma negava sempre quelle di Qfwfq. Ora era probabile che sbagliasse, quindi aumentavano le possibilità di una vittoria del Decano.
Qfwfq, nella sua lunga vita, fu anche un dinosauro per circa cinquanta milioni di anni. All'inizio significava essere nel giusto, ma l'estinzione fu un periodo bruttissimo. Qfwfq la scampò fuggendo su un altipiano deserto. Quando ridiscese, però, si accorse che il mondo era cambiato: era abitato da gente mai vista, i cosiddetti "Nuovi". Nessuno, però, lo riconobbe come dinosauro, perché in quell'epoca di mutazioni quasi tutti erano diversi fra di loro. Fu così che Qfwfq si stabilì in un villaggio di Nuovi, e lavorando seppe farsi apprezzare. Fu in quel periodo che imparò la vera essenza dei dinosauri:i dinosauri, quanto più scompaiono tantopiù estendono il loro dominio, ma non sulla terra ma nelle menti di chi resta. Fu così che decise di abbandonare il villaggio che l'aveva tanto amato.
In quel periodo, Qfwfq cadeva. Ma non era una caduta così come la intendiamo noi adesso, innanzi tutto perché non c'era nessun punto di riferimento e quindi non si sapeva se si cadeva o si era fermi, oppure se si stava salendo. In ogni modo l'impressione era di cadere.
Nella sua caduta era "accompagnato" da due persone, Ursula H'x e il tenente Fenimore. Tutti viaggiavano alla stessa velocità lungo linee parallele, senza toccarsi mai.
Qfwfq amava osservare Ursula H'x, ed era geloso quando la osservava il tenente. Ursula H'x, però, non guardava nessuno ma solo se stessa. I due uomini cercavano sempre di attirare la sua attenzione, ma senza successo.
Il problema più grande, per Qfwfq, consisteva nel fatto che le linee da loro percorse non si avvicinavano mai. Concentrandosi, però, capì che queste erano sì linee rette, ma attorcigliate fra di loro come una scrittura in corsivo. Riuscì allora ad entrare in contatto con il tenente cercando di ucciderlo, ma soprattutto riuscì a sovrapporsi alla linea di Ursula H'x, appartandosi con lei in una nicchia dello spazio.
Una notte, osservando il cielo, Qfwfq notò un cartello in una galassia lontana. Questo cartello diceva TI HO VISTO. Facendo un rapido calcolo, si accorse che si riferiva ad un pessimo episodio che aveva compiuto duecento milioni di anni fa. Non sapendo cosa dire, espose un cartello difensivo con la scritta E CON CIO'?. Nei giorni seguenti continuarono ad apparire questi cartelli, e Qfwfq rimase sempre sulle difensive.
Si accorse, però, che ora molte persone nell'universo avevano una pessima idea di lui. Si ricordò allora di un episodio in cui era stato veramente se stesso, e voleva vedere le reazioni della galassia a questo proposito. Attese il giorno giusto, ma si accorse che quasi nessuno lo aveva notato o lo aveva collegato al rincrescioso episodio precedente.
Decise allora di costruire due cartelli, uno che attirava l'attenzione sui fatti positivi che compiva e un altro che la distoglieva nei momenti in cui non voleva essere visto. Spesso, però, li usava in modo errato, e l'universo lo vedeva sempre nei momenti sbagliati.
Fu sollevato sapendo che ad una certa distanza le galassie lontane non sarebbero più state in grado di vederlo.
Nella sua gioventù, Qfwfq fu anche un mollusco, attaccato ad uno scoglio per succhiare le particelle che gli venivano portate dall'acqua. Non aveva forma, perché non la vedeva; non pensava, perché non aveva un cervello; però, al contrario di ciò che può sembrare, era molto soddisfatto di ciò che era, perché avere una forma significa non avere tutte le altre.
Un giorno si accorse, filtrando l'acqua, che esistevano gli altri. Si accorse anche che esistevano le altre: e in particolare, una di loro sembrava essere in sintonia con lui. Allora decise di fare qualcosa: non era importante cosa, ma era importante il fare, perché da mollusco non aveva mai fatto nulla.
Iniziò allora a secernere delle sostanze, che man mano s'indurivano formavano uno strato duro sopra di lui: stava costruendo una conchiglia.
Una volta terminata, ebbe una sensazione nuova: con le parole di adesso si può dire che sentì degli occhi che si aprivano ed iniziavano a guardare, e capì che era stato lui a farli aprire perché aveva fornito loro qualcosa su cui posare lo sguardo.
Personnaggio
Il protagonista ha un nome impronunciabile, Qfwfq; di esso si sa che è un dinosauro, e tanto basta al lettore per attivare una qualche traccia di riferimento; gli antagonisti, da immaginare. Sono i così detti Nuovi, esemplari piccoli ma forti, che in tempi non remoti hanno ricacciato i dinosauri sulle montagne. Qfwfq migra dai suoi monti: sa di rischiare di essere riconosciuto, emarginato, magari ucciso, ma prova lo stesso. I Nuovi sorprendentemente non fanno troppo caso alle diversità, anzi lo accolgono, gli affidano un lavoro; nella sua vita entra Fior di Felce, una ragazza (ma sarà una ragazza?) molto bella, la sorella di uno che gode di un certo prestigio nella società d'accoglienza; con lei si intreccia anche una storia, che porterà allo scontro, vittorioso, del nostro protagonista con il fratello. Tutto sembra pro- cedere nel migliore dei modi: i Nuovi lo hanno accettato, e stato inserito nelle regole, finanche in quelle più delicate della rete dei rapporti sociali. La memoria delle vecchie diffidenze pare sopravvivere ormai solamente nelle storie che gli anziani raccontano, la sera attorno ai fuochi; da esse emergono immagini di dinosauro assolutamente inverosimili, si è persa dell'antica progenie di nemici qualsiasi connotazione: si sa solo che facevano paura. Giunge al villaggio una carovana di girovaghi; fra essi Qfwfq nota una Mulatta, la più bella, la quale si distingue per dichiarare attraverso i caratteri, perfino nel modo di parlare, la inequivocabile origine dinosaura. È corteggiatissima da tutti, ma il più fortunato (o il più intraprendente?) risulta il Nostro. In una notte di luna, guadano il fiume e scompaiono fra la fitta vegetazione
Passano gli anni, Qjwfq ha ormai lasciato il villaggio; in una sera di nostalgie ripercorre sentieri conosciuti, scenari della sua storia. Lungo il fiume l'attenzione si ferma su un carro di girovaghi, accanto alle ruote del quale gioca un bimbetto; poco più in la sua madre: la Mulatta, un po' ingrassata, ma sempre bellissima. Ignora la madre, si accosta al bimbo, un Dinosauro cosi perfetto, tanto pieno della propria essenza di dinosauro quanto ignaro di esserlo, suo figlio. Il bambino lo guarda curioso. - Chi sei? - chiede.
Nessuno, e tu chi sei? -
- 0 bella! Lo sanno tutti: sono un Nuovo! -
È ciò che il nostro protagonista attendeva di sentirsi dire. Saluta suo figlio e, percorse valli e pianure, se ne va.
"TERRA", di Stefano Benni
Biografia:
Stefano Benni e nato a Bologna il 12 agosto 1947. Dapprima giornalista, quindi scrittore e poeta, ha collaborato e collabora con numerose testate. Dal 1998 al 1999 ha diretto la collana editoriale ossigeno, per la quale è comparso anche come autore del racconto il più veloce del cosmo, all interno dell'albo avventura n°1 , nonché nell'inedito ruolo di fumettista, nell'albo avventura n°2. Intellettuale assolutamente poliedrico, ha curato la regia e la sceneggiatura del film musica per echi animali, ha scritto e scrive per il teatro, e ha allestito col musicista paolo Damiani uno spettacolo di poesia e jazz, sconcerto, del quale esiste anche una registrazione su cd.
Ideatore della pluriversitá dell'immaginazione, organizza e conduce periodicamente degli incontri all'insegna della fiducia un modo per ritagliarsi die piccoli spazzi in un paese dove il conformismo culturale sta moltiplicando i suoi iscritti.
Il libro inizia con l'inizio della terza guerra mondiale, che scoppia per colpa di un topo che salta sui tasti del computer di un bunker missilistico americano. I missili partono verso la Russia che nn aspetta a rispondere e cosi ha inizio la terza guerra mondiale. Poi si salta fino al 2156, sul pianeta terra ce solo ghiaccio e neve. Una nube post atomica copre il cielo e sulla terra ce l'inverno atomico. I nostri eroi stanno arrivando alla torre Sineuropea dove gli verra spiegate la loro missione. Prenderanno parte un pilota, un scienziato, una telepate e die robot. Arrivati in cima alla torre il dott. Einstein gli spiegherà la faccenda. Un avventuriero spaziale ha mandato un messaggio di aver trovato una seconda terra ma il problema e che non si sa dove sia visto che il computer non trova le informazioni nel vettore. Comunque si sa in che direzione sia partito Vancram, che pero poi e sparito nel nulla. Inizia qui a Parigi l'avventura dell'equipaggio, prima cercheranno di ottenere informazioni su di Vancram, e per fare questo saranno costretti a scendere nei settori più profondi della Parigi del futuro, die settori in cui la polizia ha rinunciato di controllare per via della criminalità eccessiva. Nel frattempo le nazioni rivali hanno ottenuto informazioni su questo progetto segretissimo e anche loro si stanno organizzando per la ricerca di terra due. Ottenute le informazioni cercate l'equipaggio vedrà l'astronave, la Proteo Tien vecchia astronave della Walt Disney e acquistata dopo dalla federazione Sineuropea. Quest'astronave non era stata usata da dieci anni e le sue forme assomigliavano alla testa di topolino. Intanto l'impero samurai attrezzava un'astronave di quattro metri con topi da combattimento, che avrebbe seguito la Proteo. L'Aramerorussia invece preparava la reggia volante per inseguire la Proteo. Il viaggio comincia dopo i primi dieci giorni di volo si arriva su un pianeta artificiale dove si deve contattare un uomo che avrebbe dovuto sapere qualcosa di Vancram. LeO e un ape andranno a cercare questo uomo fra i quasi morti ma saranno sempre pedinati dia loro antagonisti. Al ritorno LeO viene catturato dai aramerorussi che a costo di avere le informazioni lo torturano e poi infine decidono di smontarlo, ma LeO a costo di tenere segrete le informazioni avvia la sequenza di auto distruzione. L'ape pero ha occasione di tornare a bordo della proteo e racconta l'accaduto al resto dell'equipaggio. Intanto sulla terra Einstein e Fang cercano il segreto inca scavando nella montagna per trovare il cuore della terra ma nessun computer riesce a dire cosa ci sia li sotto e genius5 impazzisce se gli si chiede qualcosa a proposito. Durante il viaggio nelle astronavi nascono delle rivalità su tutte meno che sulla proteo. Nella reggia volante il re Akrab inizia a uccidere tutti quelli che di cui non si fida e cosi crescono anche le rivalità contro di lui, che ormai regnava solo attraverso il terrore esercitato sul equipaggio. Sull'astronave giapponese invece i topi vengono uccisi per ogni minima insubordinazione e anche loro decidono di ribellarssi contro i loro due generali umani.
Il viaggio della proteo intanto prosegue verso il prossimo pianeta artificiale che viene dato per inabitato ma che in verità viene usato come discarica per gli umani che non servono più sulla terra. Su questo pianeta viene cercato un certo uomo serpente da cui viene portato l'equipaggio della Proteo. L'uomo serpente e una specie di gigante che si nutre di storie e su cui ogni passante tatua un disegno e sul suo piede l'equipaggio trova la mappa del quadrante in cui si dovranno avventurare. Intanto i topi si sono sbarazzati die loro generali, e la reggia volante e stata fatta saltare in aria, il re Akrab e stato ucciso da un gruppo di musiciste e dal pilota che si sono alleati per organizzare una rivolta sulla reggia volante. L'equipaggio al servizio del re sì e messo subito dalla loro parte perché il re aveva esagerato con gli omicidi commessi fino adesso e tutti vivevano nel terrore. Il generale giapponese invece e stato lanciato nello spazio, e adesso riceve gli ultimi dati per la sua ultima missione. Esso deve far saltare in aria il pianeta su cui la Proteo sì e fermata, esso si arma di una bomba atomica tascabile e una bicicletta spaziale. Ma la proteo si salva partendo pochi secondi prima della detonazione. Allora il generale restato salvatosi dall'esplosione si aggancia all'astronave e decide di uccidere tutti con le sue mani. Il generale una volta attaccato alla Proteo si evolve in forma da combattimento e fa irruzione nell'astronave poco prima di uccidere l'equipaggio intero in un sol colpo muore per soffocamento per la puntura dell'ape sulla lingua. Intanto gli scavi nella montagna procedono e gli ultimi rimasti delle famiglie incas decidono di mostrare a Fang ed Einstein il sentiero verso il cuore della terra. Intanto la proteo continua il suo viaggio e finisce in un vortice spaziale e non si sa più niente di lei. L'equipaggio sparisce e non si hanno più contatti con l'astronave. Intanto Fang ed Einstein proseguono nella ricerca del cuore della terra, essi si aprono strada attraverso infiniti labirinti e trappole assortite. Mentre loro proseguono nella ricerca all'interno della montagna fuori le nazioni rivali sbarcano e pretendono di prendere parte agli scavi e di far saltare tutta la montagna. A Fang e ad Einstein rimangono solo due giorni per arrivare al cuore. Gli ultimi rebus gli attendono e sono di una difficoltà tale da fermare il loro serrato piano di marcia verso il cuore. Ma una ragazza inca aiuta Fang a risolvere il problema, essa ricorda Mei nei suoi gesti e cosi Fang capisce tutto e risolve il mistero delle 15 porte che chiude in se il cuore della terra. Il cuore della terra e un gigantesco ammassamento di pezzi d'oro irradiati dal sole essi contengono una tale energia che se venissero portati fuori dalla montagna l'umanità non avrebbe più problemi. Adesso Fang spiega la sua teoria degli inca e della Proteo. La proteo era finita in un vortice spaziale che li aveva portati indietro nel tempo precisamente nell'era inca. Kook come esperto d'energia e conoscendo il problema del mondo del futuro aveva ideato questo modo per contenere l'energia che poi sarebbe rimasta sottoterra fino a quando gli scavi nel 2156 l'avrebbero trovata. E per questo che gli inca erano talmente evoluti e tenevano tutto in segreto perché erano aiutati da Chulain, Mei, e Kook, ed e grazie a loro che la terra nel 2156 avrà energia per continuare a vivere su di lei. Il libro finisce con una festa fra tutte le persone più importanti della terra.
La terra dopo la sesta guerra mondiale rappresenta lo scenario in cui e ambientata parte della storia l'altra parte sta in un'astronave chiamata Proteo Tien che equipaggiata con un equipaggio occasionale si trova alla ricerca di Terra2 per conto della nazione Sineuropea. La terra attuale e solo ghiaccio e le città sono sotterranee con delle torri che spuntano fuori della neve e che in base all'altezza simboleggiano la potenza della nazione. La potenza delle singole nazioni è calcolata in base all'energia residua. La nazione più potente e l'Aramerorussa che sarebbe un'unione d'America Arabia e Russia questa nazione e comandata dal re Akrab detto anche scorpione. Esso e la persona più ricca al mondo e anche la più potente. Seconda nazione e l'impero militare samurai (impero giapponese) e come terza nazione quella Sineuropea. Le ricerche di Terra2 nell'astronave, scorrono parallelamente alle ricerche sull'impero inca che si sviluppano su terra1
Il viaggio dell'astronave attraversa pianeti artificiali e quadranti dello spazio sconosciuto che porteranno l'equipaggio fino a Terra2.
Einstein:
Bambino nato in provetta, dalle spiccate facoltà intellettuali e genio die computer. Esso dirige le ricerche sull'impero inca.
Fang:
Vecchio saggio cinese con doti di poter leggere nel pensiero delle persone e che e l'unico che si può tenere in contatto con l'astronave anche quando i sistemi di comunicazione nn funzionano. Esso rappresenta anche la chiave al cuore della terra. Il suo amore per Mei gli e di grande aiuto nella soluzione degli enigmi finali verso il cuore della terra.
Vancram:
La prima persona a scoprire terra due e anche la persona che riesce a mandare un vettore sulla terra per far conoscere la sua scoperta. Esso è dato per morto poiché nn ci sono tracce di lui.
Kook:
Scienziato che studia l'energia solare e che negli ultimi anni prima di andare in missione, viveva su un satellite vicino al sole e faceva sperimenti con delle piante. Lui e anche l'ingegnosa mente dietro al cuore della terra, che fornirà l'energia per terra una per cercare di tornare al suo splendore originale.
Chulain:
Pilota della Proteo Tien, a peso parte a svariate missioni con astronavi diverse e ha visto tantissime cose che persone normali nn hanno potuto vedere. Lui ha collaborato con i capitani più strani e andato a caccia di meteore ha fatto il pirata spaziale e molte altre cose. E' scelto per questa missione perché considerato uno dei migliori nel suo ruolo e uno che nn si spaventa di fronte a niente.
Pyk:
Proprietario di tutti i canali televisivi esso e una delle persone più importanti al mondo e spesso riesce ad ottenere quello che vuole. Si scontra spesso con Phildys perché rischia spesso di svelare cose sulla missione agli avversari. Per lui terra2 e solo una fonte di soldi e nel caso fallisse l'operazione avrebbe già organizzato un piano per accontentare la gente del mondo in cui essi stanno attualmente.
LeO:
Robot che accompagnerà l'equipaggio solo all inizio. Preso prigioniero da un equipaggio nemico decide di suicidarsi per nn svelare i segreti della missione.
Phildys:
Esso sta a capo della nazione sineuropea ed é a piena conoscenza die problemi della sua nazione se questa missione dovrebbe fallire la loro energia sarebbe finita e il loro impero sconfitto percui le sue ultime speranze restano nelle ricerche di terra2 e nel cuore della terra.
Mei:
Essa possiede le stesse capacita di Fang ma sta sull'astronave. Lei e Fang si tengono in contatto telepaticamente per essere sempre aggiornati su quello che succede. Mei da la chiave a Fang per raggiungere il cuore della terra, attraverso un gesto fatto da una delle sue discepole.
Comento:
Mentre Benni si prende gioco delle scoperte scientifiche e gli allega un idea di distruzione che è data al lettore sin dalla prima pagina in cui inizia la terza guerra mondiale. L'uomo nn controlla a pieno le sue scoperte e spesso esse agiscono in modo inaspettato. Per esempio il caso fa scoppiare la terza guerra mondiale, LeO si uccide perché ha raggiunto una tale autonomia decisionale e ha perfino die sentimenti umani, i topi giapponesi si ribellano all'equipaggio e anche loro riescono a liberarsi dall'uomo e altri episodi come questi rilevano l'incapacità di controllo dell'uomo. Calvino invece utilizza una concezione di scienza più positiva esso vede nella scienza e nelle scoperte un modo per evolversi che porta vantaggi con se.
La comicita in Benni sta nei personaggi e le loro avventure, essa e una comicita che si legge fra le linee sotto forma di storie strane come spesso sono i racconti di Chulain e dei pianeti da lui visitati, il caso anche fa parte della comicità, direi quasi che e una comicita più accessibile al lettore. Benni modifica anche storie che raccontate come cappucetto rosso, che raccontato nel 2156 da chulain fa molto ridere poiché e raccontata con la visione del futuro e al posto die alimenti capucetto rosso porta la cocaina a sua nonna. In Calvino la comicita non e cosi semplice da scorgere essa e presente nel personaggio e meno nel racconto.
Infine sinceramente io ho preferito Benni la cui storia era affascinante e che catturava l'attenzione del lettore.
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