LA ROSA BIANCA
Durante il movimento Nazista, nella Germania di Hitler, si formò
un giorno un gruppo di studenti universitari che crearono un movimento di
resistenza contro il regime dittatoriale; i ragazzi, tutti giovanissimi, di età
poco superiore alla ventina, divulgavano le loro idee tramite alcuni volantini,
ideati e realizzati da loro stessi, che spedivano a delle famiglie trovate a
caso sull'elenco telefonico. Il gruppo, attivo dal 1942 al 1943, era composto da cinque studenti: Hans Scholl e sua sorella Sophie, Christoph Probst, Alexander Schmorell e Willi Graf
e tutti frequentavano l'università di Monaco di Baviera; gli uomini avevano
anche partecipato alla guerra, che confermò le loro idee antinaziste per via
dei disumani trattamenti riservati ali ebrei. I ragazzi della Rosa Bianca
stamparono e diffusero sei volantini prima di essere
intercettai dalla polizia e un settimo opuscolo venne preparato ma mai
distribuito, perché venne trovato dalla polizia tedesca. Il sesto volantino venne distribuito proprio nell'università frequentata dai
ragazzi e Sophie Scholl,
salendo in cima alle scale dell'atrio, gettò gli ultimi volantini rimasti sulla
folla sottostante; con questa azione che può sembrare folle, ma molto
coraggiosa, finisce il periodo di attività della Rosa Bianca, in quanto Christoph Probst, Sophie e Hans Scholl vengono catturati,
processati e condannati alla pena capitale in pochissimo tempo e anche agli
altri membri dell'organizzazione sarà riservata la stessa sorte. Questi ragazzi
sono per me delle persone molto coraggiose, che lottano per i loro ideali anche
a costo della stessa vita; il gesto di Sophie Scholl mi ha colpito molto, ammiro il suo coraggio, perché
per diffondere il suo messaggio ha vinto la paura, è
salita in cima alle scale dell'atrio e pur sapendo che sarebbe stata quasi
sicuramente scoperta ha cominciato a gettare i volantini, sperando che le
persone sotto di lei aderissero alla sua causa. Io ammiro queste persone perché
credevano così tanto nei loro ideali da rischiare la
vita, perché secondo me sapevano che prima o poi sarebbero stati scoperti;
penso che i ragazzi della Rosa Bianca, quando andavano a letto la sera, non
erano sicuri di svegliarsi la mattina, però continuavano a stampare e
diffondere i loro opuscoli, i loro ideali, perché credevano in un mondo
migliore, un mondo libero e senza la guerra e le violenze del regime Nazista.