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Italo Calvino "IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO"
GRIGLIA DI LETTURA
Presentazione dell'opera
Italo Calvino nasce a Santiago de las Vegas, presso l'Avana, il 15 ottobre 1923.
Nel 1942 si iscrive alla Facoltà di Agraria dell'Università di Torino. Nel gennaio 1943 si trasferisce alla Facoltà di Agraria e Forestale della Regia Università di Firenze. Nel settembre 1945 si iscrive al terzo anno della Facoltà di Lettere di Torino. Conseguirà la laurea nel 1947, con una tesi su Joseph Conrad.
A metà degli anni '40, comincia a pubblicare racconti su alcuni periodici italiani, tra cui "La Voce della Democrazia", "Il Garibaldino", "Il Politecnico", "L'Unità", "Il Contemporaneo", ecc.
Dal 1946 lavora per la casa editrice "Einaudi", presso la quale acquisterà la qualifica di dirigente il 1°gennaio 1955, che manterrà fino al 30 giugno 1961; dopo quella data diventerà consulente editoriale.
Dal 1960 si dedica interamente alla letteratura, pubblicando opere di grande successo, come "Il visconte dimezzato", "La strada di San Giovanni", "Marcovaldo", "Speculazione edilizia", "Il Barone rampante", ecc.
Colto da un ictus il 6 settembre 1985 a Castiglione della Pescaia, viene ricoverato all'ospedale Santa Maria della Scala di Siena, dove morirà nella notte fra il 18 e il 19 settembre, a causa di un'emorragia cerebrale.
"Il sentiero dei nidi di ragno" è la prima opera letteraria di Calvino; scritta nel 1946. Già in questa prima apparizione, Calvino mette in luce una ricca predisposizione a mescolare fantasia e realtà in un insieme unitario e indivisibile.
Nelle opere successive questo suo stile viene ripreso con maggiore perizia; con il prevalere, di volta in volta, di uno dei due elementi sull'altro.
Analisi dell'opera
Il romanzo tratta la storia di Pin, un ragazzo orfano che vive in un quartiere povero di Genova, la cui sorella, per guadagnarsi da vivere, è costretta a prostituirsi con i tedeschi. Pin non ha amici tra i suoi coetanei e i grandi non lo considerano per le cose serie. Questa mancanza di attenzioni, spinge il ragazzo a rubare una pistola ad un tedesco mentre quest'ultimo stava con sua sorella. Accortosi però che i grandi non davano importanza al furto, Pin fugge con la pistola. Questa fuga sarà breve, infatti il ragazzo viene catturato e imprigionato. In prigione incontra lupo Rosso, un famoso membro dei gruppi partigiani; i due decidono di evadere dalla prigione, ma le strade dei due si dividono e Pin inizia a vagabondare. Sul suo cammino incontra Cugino, un partigiano solitario che lo conduce al suo campo, ma anche qui non riuscirà a stringere amicizia con nessuno.
Alla fine il ragazzo trova nella figura di Cugino il tanto desiderato amico.
La vicenda è ambientata in Liguria, però i fatti non si svolgono in un unico luogo; infatti si parte dal quartiere dove abitava il protagonista e da lì ci si sposta sulle montagne. I luoghi, però, sono difficilmente identificabili, poiché sono pochi i riferimenti geografici.
Tutta la vicenda coprirà all'incirca un arco di tempo di qualche mese e i fatti seguono un ordine cronologico.
Il personaggio principale è Pin, un ragazzo con capelli rossi, con una miriade di lentiggini sul viso. Pin è un bambino che è dovuto crescere più velocemente degli altri e che vive in un mondo dove non viene considerato e deve arrangiarsi da solo.
Il ragazzo presenta due facce; la prima è quella che tutti possono vedere: una corazza dura e un carattere difficile; Pin sa tutto di tutti e usa questa sua conoscenza per tirare continue frecciate a chi gli fa uno sgarbo. L'altra faccia del suo carattere mette in mostra tutta la sua fragilità e il suo bisogno di avere un amico che gli dia un po' di affetto.
Altri personaggi sono: lupo Rosso, partigiano coraggioso e temerario; il Dritto, capo del gruppo di partigiani a cui si è unito Pin, e infine il Cugino, l'unico che riuscirà a capire Pin e ad essergli in qualche modo amico.
Il narratore è esterno alle vicende raccontate e il linguaggio da lui adottato è caratterizzato dalla presenza di termini tipici dei gruppi di Resistenza partigiana.
Nell'organizzazione sintattica del discorso prevale la costruzione paratattica del periodo.
Inoltre la narrazione è frequentemente interrotta, per lasciar spazio alla descrizione dei personaggi incontrati da Pin nel suo viaggio.
Con questo romanzo, Calvino affronta il tema della Resistenza visto con gli occhi di un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Questo per dare un idea non tanto della guerra, quanto delle sofferenze e dei sacrifici che essa comporta.
Conclusione
Questo libro mi è piaciuto molto, non tanto per la tematica principale, quanto per l'evoluzione, dall'avvertito bisogno, alla ricerca, al ritrovamento, di un'amicizia.
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