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INCONTRO NAPOLITANO BENEDETTO 16
A mio parere la posizione espressa da Benedetto XVI è stata molto forte. E, per certi versi, anche 'nuova'. La frase che più mi ha colpito è stata questa: «La libertà religiosa non è solo dei singoli, ma anche delle famiglie e della Chiesa».
Il tentativo del Papa appare quello di rendere 'ragione', non solo della possibilità per il singolo cristiano di esprimere con atteggiamenti, riti, ed impegno personale la propria religiosità, ma di legittimare pienamente la scelta cristiana come vera e propria 'scelta pubblica' e 'politica'. La libertà non è solo caratteristica del singolo. Questa libertà non è messa infatti in discussione da nessuno, poichè - se vogliamo - è la stessa libertà della quale 'conquista' si fregia la società moderna e liberale.
Quelle che, nei fatti ed a parole, vengono messe in discussione, tacciandole come 'interventismo' o intromissione indebita, sono le scelte delle famiglie e della Chiesa, intesa come comunità dei credenti, strutturataquindi anche come realtà gerarchica ed istituzionale.
La libertà a cui il papa si riferisce, perciò, è qualcosa 'di più' rispetto a quella libertà che nessuno si sogna di mettere in discussione. E' la libertà di proporre, come Chiesa, la propria visione del mondo, le proprie priorità e specificità. E' la libertà che si può, in casi estremi, anche manifestare attraverso le pressioni politiche, e la creazioni di 'schieramenti' trasversali, di lobby.
E' la libertà di pressione, da non confondere con la libertà di intromissione violenta ed autoritaria, ma pur sempre una libertà concreta, 'politica'.
Quella proposta da Ratzinger non è solo la libertà di professare in Chiesa la propria fede o di dichiararsi cristiano, ma la libertà di vivere politicamente e socialmente la propria fede, che si esprime nella vita concreta e terrena della Chiesa.
Ovviamente non dimenticandosi mai, che il cristiano vive la 'difficoltà/potenzialità' della complessità. Che nessun cristiano può dirsi del mondo, e che la prospettiva a cui il cristiano tende è comunque e sempre una prospettiva religiosa, profetica, concretamente realizzata ma mai totalmente e perfettamente 'espressa' nella storia.
Concludendo, mi sento di poter dire, che quella di oggi è stata davvero una visita 'storica', e che il cammino del confronto tra laicità e cattolicesimo, d'ora in poi, sarà sempre più complesso e, proprio per questo, interessante e proficuo.
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