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Il Signore degli Anelli riassunto della vicenda narrata da Tolkien
LA PREMESSA - Il libro si svolge in un mondo fantastico, la Terra di Mezzo popolata da diverse razze di cui quattro sono quelle principali: gli uomini, gli elfi (che sono gli unici immortali anche se possono essere uccisi) i nani e gli hobbit. Questi ultimi fisicamente sono simili a degli uomini in piccolo, ma con grandi piedi pelosi. Al centro della vicenda c'è l'anello del potere che casualmente si trova nelle mani di un hobbit: Bilbo Baggins. L'anello ha una caratteristica: se viene messo al dito rende invisibili rendendo il portatore in grado di percepire il mondo degli spiriti. Se utilizzato dal suo creatore (Sauron) o da un esperto di magia però, gli conferisce un potere senza limiti.
LA STORIA DELL'ANELLO -
Racconta il libro che anticamente l'emissario del Male, Sauron (è lui il Signore degli anelli che dà il nome al libro) abbia
insegnato agli elfi a creare degli anelli magici. Sauron crea tre anelli per
gli elfi, 7 per i nani, 9 per gli uomini. Infine crea un unico anello per se, il più
potente di tutti, che serve a controllare tutti gli altri anelli. Legando il potere magico di queste diverse razze al potere degli
anelli da lui creati egli potrà così sconfiggerle e sottometterle. Gli elfi si
rendono conto però dell'inganno di Sauron e nascondono i propri anelli. I 7
anelli dei nani vengono successivamente distrutti o ripresi da Sauron, mentre i 9 anelli
destinati alla razza umana finiscono per rendere schiavi i re-negromanti a cui
sono stati dati. Questi ultimi finiranno poi per diventare dei Nazgul, creature
simili a spettri, ma in grado di interagire con il mondo reale, al servizio di
Sauron.
Dopo alterne vicende una grande coalizione guidata da Gil Galad uno dei signori degli elfi e da Elendil, il re di Gondor , il regno degli uomini da sempre avversari di Sauron, si scontra
contro il Signore degli Anelli e lo sconfigge. Gil Galad ed Elendil muoiono uccisi
da Sauron ma Isildur, il figlio di Elendil, taglia il dito della mano di Sauron
in cui porta l'anello e si impossessa del prezioso
oggetto. Sauron privo di gran parte della sua forza è costretto a lasciare il
campo. L'anello però porta non porta fortuna a Isildur che dopo qualche giorno
cade vittima di un agguato degli Orchi. Morendo Isildur perde l'anello che
finisce nel fiume Anduin . Lì vi rimane per centinaia di anni
fino a quando non viene trovato per caso da due fratelli di una tribù affine
agli hobbit. La natura malvagia dell'anello si manifesta anche in questo caso:
i due fratelli litigano per il possesso dell'anello e uno uccide l'altro. Gollum , questo il nome dell'assassino, si rifugia all'interno di una caverna
dove nasconde l'anello. Decine di anni dopo l'hobbit Bilbo Baggins entra casualmente nella caverna dove vive Gollum e gli prende l'anello.
Scoperto da Gollum stupidamente gli rivela il suo vero nome. Gollum tenta di
ucciderlo ma Bilbo scappa.
La storia dell'anello è la premessa
cronologica indispensabile per comprendere la successiva vicenda. Sono passati
circa 50 anni da quando Bilbo si è impossessato dell'anello , ma l'anziano hobbit, che è ritornato a vivere ne «La Contea», il
paese degli hobbit, non è a conoscenza della vera
natura dell'oggetto di cui è venuto in possesso. Bilbo riceve frequentemente le
visite di Gandalf , uno stregone che lo ha
accompagnato nella precedente avventura (narrata nel libro «Lo Hobbit») qella
che ha permesso all'hobbit di venire in possesso dell'anello. Gandalf convince
Bilbo a lasciare l'anello a suo nipote Frodo . Bilbo lo
fa e abbandona la Contea. L'anello passa così a Frodo. Dopo qualche anno
Gandalf ritorna e gettando l'anello nel fuoco del camino ha la prova di quanto
sospettava da tempo. L'anello preso da Bilbo e ora in possesso di Frodo è
l'anello di Sauron. Gandalf rivela a Frodo che l'anello può essere distrutto in
un solo modo: lanciandolo nella voragine di Monte Fato, un vulcano dove si trovavano le fucine in cui l'anello fu creato. Ma
Monte Fato è vicinissimo alla Torre Oscura, la fortezza in cui vive Sauron. Il
«Signore degli anelli» inoltre ha riacquistato la sua antica forza e si prepara
a lanciare una guerra per asservire i popoli liberi. Gandalf consiglia a Frodo
di partire portando con se amici fidati e di recarsi a Gran Burrone (Rivendell) la casa di, Elrond, uno dei
signori degli Elfi che li potrà consigliare sul da farsi. Gandalf suggerisce di
viaggiare con amici fidati. E così fa Frodo che verrà accompagnato da Sam, il suo giardiniere e dai compagni di lunga data Merry e Pipino. Frodo si allontana da casa appena
in tempo. I Nazgul, che hanno assunto le sembianze di cavalieri vestiti di nero
su cavalli neri sono già sulle loro tracce. Sauron infatti è riuscito a
catturare Gollum da cui ha saputo che l'anello era entrato in possesso del
signor Baggins. Comincia un avventuroso inseguimento: gli hobbit sfuggono per
un pelo alla cattura. Per sviare il nemico che è sulle loro tracce si avviano
per una strada pericolosa e si trovano ad affrontare due momenti di grande
difficoltà. Una prima volta vengono imprigionati dagli alberi della Vecchia Foresta e una seconda volta vengono catturati da uno spettro dei
tumuli. In entrambe le occasioni vengono salvati da
Tom
Bombadil , un misterioso personaggio, su cui
l'anello non ha alcun potere (parte omessa nel film). Faticosamente gli hobbit
giungono a Brea dove, alla locanda del Puledro
Impennato, incontrano Aragorn.
Questi non è altro che il discendente di Isildur, l'erede al trono di Gondor,
regno ora governato dai Sovrintendenti, pronto a riprendersi il regno una volta
sconfitto Sauron. Aragorn attendeva gli hobbit su richiesta di Gandalf suo
amico di sempre e riesce a convincerli a viaggiare insieme. Il ritardo di
Gandalf è dovuto ad un evento imprevisto. Lo stregone è stato chiamato a Isengard da Saruman il più potente degli appartenenti
al suo ordine. Saruman vuole infatti convincere Gandalf ad aiutalo ad
impossessarsi dell'anello. Ma Gandalf rifiuta e Saruman lo imprigiona in una
torre della sua fortezza. Riuscirà a scappare solo grazie all'aiuto di Gwahir, un'aquila gigantesca che lo preleverà dalla torre. Intanto gli hobbit
accompagnati da Aragorn sono sempre inseguiti dai Nazgul, che liraggiungono a Colle Vento . Nello scontro Frodo viene ferito da una pugnalata. I cavalieri neri
vengono messi in fuga da Aragorn che incita gli hobbit a riprendere la corsa.
Frodo peggiora: una scheggia della lama con cui è stato colpito si fa strada
verso il cuore. Dopo 15 giorni arrivano al guado del Bruinen qui sono soccorsi da un signore degli elfi Glorfindel (nel film sono aiutati invece da Arwen
figlia di Elrond e promessa sposa di Aragorn). Frodo riesce ad attraversare il
guado: i Nazgul vengono investiti da un'inondazione scatenata da Gandalf, ma la
marea d'acqua ucciderà solo i loro cavalli. A casa di Elrond a Gran Burrone si
tiene un consiglio tra le diverse persone giunte da ogni parte dalla terra di
mezzo. Frodo rincontra Bilbo che si è recato da Elrond per scrivere la storia
della sua vita e delle vicende legate agli hobbit. Alla fine si decide di
creare una compagnia di nove persone guidata da Gandalf: oltre ai 4 hobbit ed ad Aragorn ne fanno parte anche Legolas, un elfo, Gimli, un nano, e Boromir il figlio
di Denethor il Sovrintendente di Gondor giunto da
Elrond per chiedere aiuto dato che gli eserciti di Sauron sono pronti a
scagliarsi contro la sua città. Il compito della compagnia è accompagnare il
portatore dell'anello Frodo fino al Monte Fato dove l'anello deve essere
gettato per essere distrutto. Le tempeste lanciate da Saruman costringono però
i nove a dover abbandonare la strada prescelta ed avventurarsi nelle pericolose
miniere di Moria. Qui in agguato li attendono
centinaia di Orchi e un pericolo ancora più grande: un Barlog un demone utilizzato anticamente dallo spirito del Male, Melkor (di cui Sauron è un semplice emissario) per torturare i prigionieri.
Lo scontro è feroce la compagnia riesce a fuggire ma Gandalf cade avvinto al
Barlog in un abisso. Gli otto superstiti proseguono il cammino fino ad arrivare
a Lotlhorien , un magico reame creato dagli elfi nella foresta. A seguirli però c'è
una nuova minaccia: si tratta di Gollum , la
creatura che ha scoperto decenni prima l'anello nel fiume Anduin. La compagnia
si ferma per qualche giorno a Lothlorien dove la regina degli elfi Galadriel fa loro alcuni doni e mostra a Frodo alcune potenziali scene del
futuro che lo attende. La compagnia riprende il viaggio via fiume grazie a
delle barche avute da Galadriel.
Dopo qualche tempo vengono attaccati dagli orchi e decidono di fermarsi per
vedere il da farsi. Frodo sale su un colle, lì viene raggiunto da Boromir che
tenta di impadronirsi dell'anello. Frodo scappa e raggiunto da Sam si allontana
verso Mordor, la terra di Sauron.
Subito dopo la fuga di Frodo
un gruppo di orchi attacca Merry e Pipino: Boromir ripresosi dal suo gesto di
follia tenta di difenderli e viene ucciso. I due hobbit vegono rapiti. Aragorn, Legolas e Gimli decidono di mettersi all'inseguimento
dei rapitori lasciando che Frodo vada incontro al suo destino.
L'inseguimento comincia ma i tre non riusciranno mai a raggiungere gli orchi.
Si imbattono invece in Eomer capo militare dei regno di Rohan. Eomer li aiuta a cercare gli hobbit
spiegando ai tre che sono stati i suoi uomini ad uccidere gli Orchi che avevano
imprigionato gli hobbit. Ma di quest'ultimi non c'è traccia. Gli hobbit infatti
approfittando dell'attacco dei cavalieri di Rohan sono riusciti a fuggire. Pipino e Merry finiscono nella foresta di Fangorn, bosco abitato
dagli Ent creature simili agli alberi ma dotati di intelligenza e capacità di
movimento. E proprio a Fangorn che incontrano
Barbalbero il capo degli ent. E successivamente finiscono per imbattersi
anche in Gandalf che loro credevano morto. Gandalf racconta loro di essere
riuscito a uccidere il Barlog sopo un lungo combattimento e di essere arrivato
lì per chiudere definitivamente il suo confronto con Saruman. Quest'ultimo
infatti ha radunato nella suo fortezza un grande esercito di Orchi, uomini e Trolls per impossessarsi del regno di Rohan e impadronirsi
poi dell'anello: grazie al quale lo stregone potrebbe riuscire a prendere il
posto di Sauron.
Intanto Aragorn, Legolas e Gimli dopo aver incontrato anche loro Gandalf,
giungono a Edoras capitale del regno di Rohan.
Gandalf li aiuta a sottrarre re Theoden dalle
grinfie di Vermilinguo, ufficialmente consigliere
del re, ma in realtà spia al servizio di Saruman. Theoden si desta dall'inerzia
in cui lo aveva condotto Vermilinguo e decide di mobilitare l'esercito per
combattere Saruman. Le forze dei cavalieri di Rohan sono però di molto
inferiori a quelle di Saruman.
Una parte delle forze di Rohan si trasferisce al fosso di
Helm una fortezza che sta per essere attaccata dall'esercito di Saruman.
I soldati di Rohan a cui si sono uniti Aragorn, Legolas e Gimli arrivano appena
in tempo: una volta entrati nella fortezza si scatena la battaglia che dura per
tutta la notte e termina con la sconfitta delle forze di Saruman. Gandalf
infatti è riuscito a mobilitare migliaia di ent che con la loro forza
prodigiosa distruggono le armate dello stregone malvagio. Non solo. Gli ent
hanno attaccato anche la fortezza di Isengard, dove
abita Saruman, ridotta ora ad uno sfacelo. Gandalf, Aragorn, Theoden, Legolas e
Gimli si recano lì dove rincontreranno con loro grande gioia anche Merry e
Pipino. Gandalf colloquia con Saruman e alla fine distrugge il bastone del
comando dello stregone malvagio e lo manda in esilio in compagnia di
Vermilinguo.
Non c'è però tempo da perdere: Minas Thirit, la
capitale del regno di Gondor, il principale avversario di Sauron, sta per
essere attaccata proprio dalle forze del malvagio Signore degli anelli. Gandalf
corre in avanti portando con se Pipino sul suo cavallo Ombromanto il più veloce
destriero esistente. E proprio mentre si mettono in marcia scorgono un Nazgul che vola nel cielo: Sauron ha infatti fornito ai neri
cavalieri dei destrieri alati sui quali muoversi. La guerra vera e
propria è iniziata. Mentre si svolgono queste vicende Frodo e Sam si stanno
dirigendo verso Mordor, la terra di Sauron dove si trova anche il Monte Fato,
il vulcano in cui l'anello deve essere getato per essere distrutto. I due sono
seguiti da Gollum. Per evitare di essere catturati o uccisi dall'infida
creatura i due hobbit decidono di catturarlo. Vi riescono e lo obbligano ad
accompagnarli verso la loro meta, terra che Gollum conosce bene per essere
stato imprigionato lì da Sauron. Gollum promette di essere
fedele a Frodo ma nel suo cuore cova il tradimento. Gli hobbit e Gollum
arrivano al cancello principale del regno di Mordor: ma è impossibile entrare.
Gollum suggerisce allora un'altra strada che passa per le scale di Cirith Ungol e la torre di guardia di Minas
Morgul. Prima di arrivarvi però si imbattono in Faramir,
fratello di Boromir, inviato dal padre con 300 arcieri per un azione di
«commando» contro i sudroni, uomini alleati di Sauron. Lasciato Faramir i tre
giungono al valico: ma li attende la trappola tesa da Gollum. Il vecchio
portatore dell'anello si è infatti messo d'accordo con Shelob
, un mostro a forma di ragno gigantesco. I tre entrano in una galleria dove
Shelob colpisce Frodo ma Sam riesce a prendere la spada del portatore
dell'anello e a ferire gravemente il mostro che scappa. Ma Gollum attacca Sam e
tenta di strangolarlo: l'hobbit si difende come può e anche Gollum è costretto
alla fuga. Sam si china su corpo di Frodo e, credendolo morto, gli prende
l'anello e la spada. Poi si allontana per tentare di compiere la missione. In
quel mentre però un battaglione di orchi giunge dalla torre di Minas Morgul
richiamato dall'attività di Shelob. Gli orchi trovano il corpo di Frodo e lo portano
via. Un dialogo tra due orchi chiarisce a Sam la verità: Frodo
non è morto ma solo incosciente . Il veleno di Shelob non uccide, ma
addormenta: il mostro infatti ama divorare vive le sue prede. Sam si mette
l'anello e corre alla ricerca di Frodo. Troppo tardi: gli orchi sono giunti
nella torre di Minas Morgul e si chiudono il cancello alle spalle. Frodo è vivo ma prigioniero del nemico.
Anche nel
terzo volume del Signore degli anelli, come nel secondo, la vicenda si svolge
su diversi piani.
Il terzo libro comincia con l'arrivo di Gandalf e Pipino a Gondor. Il regno
guidato dal Sovrintendente Denethor è in guerra. Ma Denethor vuole sapere tutto
sulla sorte di suo figlio Boromir. Pipino offre a Denethor i suoi servizi, ma
ormai il nemico è alle porte. L'immenso esercito di Sauron
assedia la città. Uno degli ultimi a mettersi in salvo è Faramir che
però è colpito da una freccia avvelenta è rischia di morire. L'assalto alle
mura di Mordor comincia. Lo guida il capo dei Nazgul: il terrore sprigionato
dal capitano dei cavalieri neri influenza i difensori che riescono a combattere
solo grazie all'opera di Gandalf. La vista del secondo
figlio morente fa impazzire Denethor che si da fuoco insieme a Faramir. Quest'ultimo
viene salvato da Pipino, ma il vecchio Sovrintendente muore tra le fiamme.
L'attacco alle mura sembra aver successo. Il cancello di Gondor viene distrutto
e solo Gandalf resiste davanti alla porta a fronteggiare il capitano dei
Nazgul. Ma uno squillo di tromba lacera l'aria. Sta
arrivando l'esercito di Rohan. A guidarlo è re Theoden con lui sua figlia
Eowyn, in incognito e vestita da uomo e Merry che viaggia con Eowyn
sullo stesso cavallo. Lo scontro tra i due eserciti è terribile Theoden viene
ucciso, Eowyn si scontra con il capitano dei Nazgul che
viene prima colpito da Merry e poi ucciso da Eowyn che resta gravemente
ferita nel combattimento. Ma a dare la vittoria a Gondor è solo l'arrivo di Aragorn che è riuscito a radunare un grande
esercito dopo essere passato per una via misteriosa: il
sentiero dei morti. Lì ha ricevuto aiuto da parte degli spiriti di
combattenti defunti che lo hanno aiutato a sconfiggere un grande esercito di
Sauron che stava per attaccare la città di Gondor. La battaglia è vinta ma le
forze che Sauron può mettere in campo sono immense. Viene
deciso di creare un esercito di 7.000 uomini per andare all'ingresso principale
di Mordor e distogliere l'attenzione di Sauron dal proprio territorio in modo
da rendere più agevole la missione di Frodo. L'esercito guidato da
Aragorn e Gandalf si reca al Morannon , il cancello
che costituisce l'ingresso principale della terra di Mordor e lì scatta la
trappola di Sauron: decine di migliaia di uomini Orchi e Trolls si scagliano
contro gli uomini di Aragorn. I Nazgul alati si scagliano contro gli uomini di
Gondor. L'azione si sposta nuovamente nella torre di
Minas Morgul. Sam vede fuggire uno degli orchi dalla torre. All'interno si è
verificato infatti un combattimento furioso tra gli orchi: oggetto del
contendere la cotta di maglia di mithril , un
materiale più resistente dell'acciaio e più prezioso dell'oro, indossata da
Frodo e regaltagli da Bilbo. Sam entra nella torre: gli orchi sono tutti morti
tranne uno. Sam lo ferisce e recupera Frodo che si è ripreso. I due scappano e
riescono a sfuggire all'inseguimento degli uomini di Sauron. Inizia l'ultima
marcia verso Monte Fato. Ma l'anello man mano che si avvicina al luogo in cui
fu forgiato diventa sempre più difficile da portare: l'anello vuole «infatti»
tornare dal suo padrone Sauron.
Dopo diverse avventure i due riescono ad arrivare a Monte Fato. Ma lì giunti
Frodo si accorge di essere diventato schiavo dell'anello
: di non essere cioè in grado di gettarlo nella bocca del vulcano. Gollum tuttavia, che non ha mai smesso di seguirli, attacca Frodo
che per scappare si infila l'anello. A quel punto Sauron si rende conto della
presenza di Frodo e lancia i Nazgul alla caccia dell'hobbit: Gollum stacca con un morso il dito della mano in cui Frodo porta
l'anello, ma così facendo scivola e precipita nel vulcano. L'anello
viene distrutto e con lui Sauron e i Nazgul. Frodo e Sam verranno salvati dalle
aquile condotte da Gandalf. Il vulcano infatti erutta e distrugge ogni cosa nel
raggio di miglia. Le avventure degli hobbit non sono finite. Prima assistono al matrimonio di Aragorn con Arwen. Il
loro amico Aragorn diventa re di Gondor . I quattro
hobbit ritornano a casa. Ma lì scopriranno che le cose sono cambiate. Saruman e Vermilinguo si sono impadroniti della contea. Gli
hobbit organizzano però un piccolo esercito di connazionali, affrontano Saruman
e i suoi uomini e lo uccidono. La pace torna sulla
Contea: ma Frodo soffre ancora per le ferite subite durante
la guerra dell'anello. Per questo motivo decide di partire per sempre
andando con una nave elfica al di là del mare.
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