Il romanzo psicologico e il viaggio ''virtuale'' nel tempo

Il romanzo Psicologico e il viaggio ''virtuale'' nel tempo

Fino ad ora si sono affrontate esclusivamente teorie scientifiche o fantascientifiche riguardanti il viaggio ''reale'' nel Tempo. Si è visto, quindi, come molti scienziati, e autori hanno affrontato in maniera diretta questo argomento.

Non si è parlato, però, del viaggio ''virtuale''. Noi tutti, infatti, ogni qual volta che pensiamo a vecchie avventure, viaggiamo continuamente tra passato, presente e futuro. Nella nostra mente, infatti, il concetto di tempo assume ben altri significati. Riprendendo le teorie di Bergson sarebbe giusto parlare di Tempo Interiore, ossia della nostra percezione soggettiva degli avvenimenti presenti e passati; e di Tempo Cronologico, ossia della successione oggettiva del Tempo nel Mondo Reale. Si è visto, però, come le teorie di Einstein attaccano notevolmente quest'ultimo concetto temporale. Infatti, pure il Tempo Cronologico assume caratteri soggettivi, non esistendo sistemi di riferimento superiori ad altri. Tempo Interiore e Tempo Cronologico, se spinti al limite tendono, quindi ,a coincidere. In virtù di questo ragionamento, ogni qual volta che noi pensiamo a fatti passati, compiamo a tutti gli effetti uno spostamento nel Tempo, in quanto quei determinati avvenimenti risultano essere accaduti nel passato.

In Letteratura questo tema viene pienamente affrontato dal Romanzo Psicologico. Esso si presenta, infatti, come la trascrizione di un'esperienza soggettiva e interiore. Strettamente collegate con questo punto sono, quindi, le teorie freudiane sulla suddivisione della psiche umana. Freud suddivide la psiche in tre istanze: il conscio, il pre-conscio e l'inconscio. Il conscio rappresenta quella parte della nostra mente di cui noi siamo perfettamente consapevoli. L'inconscio, invece, presenta quei determinati avvenimenti che noi abbiamo totalmente rimosso. Mentre il pre-conscio è una sorta di intermezzo tra le due istanze precedenti. Sono qui, ''conservati'' i ricordi parzialmente rimossi che possono riaffiorare a galla in determinate situazioni. E' quello che succede, ad esempio, quando noi vediamo un oggetto o una persona con la quale abbiamo passato gran parte della nostra infanzia, o adolescenza. Si crea nella nostra psiche una sorta di shock, di scontro tra parte non coscia e parte conscia, dal quale esito deriva una sensazione di gioia o di dolore. Rievochiamo, quindi, episodi passati della nostra vita.

Questo in letteratura comporta importanti novità tematiche e formali. Nel Romanzo Psicologico, infatti, ciò che conta non è più il resoconto accurato delle vicende e dei fatti esteriori, ma lo scavo dell'interiorità. Viene dato enorme peso alla descrizione del pensiero, con la conseguenza di spezzare notevolmente il fluire lineare del discorso, a frammentare l'unitarietà della struttura romanzesca.

Notevole importanza è rappresentata, quindi, dal monologo interiore e dal flusso di coscienza.

Nel monologo interiore le parole vengono riportate nella loro forma originaria, mantenendo anche le eventuali pause e deformazioni dovute alla mancanza di meditazione.

Con il flusso di coscienza, invece, vengono trascritti direttamente i pensieri e le impressioni dei personaggi, cosi come scorrono nella loro mente.

Queste due tecniche sono, quindi, molto importanti poiché permettono di scavalcare le barriere reali del tempo e di trasferirci virtualmente nel nostro passato.

E' tale, ad esempio, l'effetto che si viene a creare nei romanzi di Virginia Woolf, dove diversi anni vengono presentatati in sole 12 ore (Mrs. Dalloway), oppure interi secoli vengono presentati in pochissimi minuti (Orlando).

Prima di affrontare i romanzi di Virginia Woolf è importante, però, soffermarsi sul romanzo psicologico italiano, e in particolare sulla Coscienza di Zeno di Italo Svevo, la quale ci permette di capire, nel modo migliore, le grandi innovazioni che il romanzo psicologico offre nei confronti del concetto di Tempo.