|
Visite: 585 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:'Il cavaliere inesistente' di Italo Calvino'Il cavaliere inesistente' di Italo Calvino Notizie sull'autore Italo Calvino Vittorio alfieriVITTORIO ALFIERI Vittorio Alfieri (Asti, 1749 - Firenze, 1803) Come CandidoCANDIDO § Candido: si può definire protagonista, |
Il Realismo
- Gustave Courbet utilizzò per primo il termine nella sua esposizione "Pavillon du réalisme" del 1855,
Caratteristiche:
-la pittura deve essere vera, rappresentare la realtà senza finzioni.
-è un'arte concreta e deve rappresentare le cose reali, esistenti.
-abbandono dei soggetti mitologici per affrontare il tema della gente comune.
-personaggi e ambienti vengono cercati per strada, all'aria aperta.
-tecnica e stile: i colori devono essere verosimili, le figure non devono nascondere i difetti,
l'ambientazione non deve sembrare studiata ma reale.
Camille Corot
"Il ponte di Narni" - 1826 - Parigi, Louvre.
-più istintiva e realistica della versione successiva (fatta in atelier).
-l'immagine è semplice, si apre subito al nostro sguardo.
-La luce del mattino proviene da destra, inonda la scena con calore, l'artista la coglie con pennellate veloci, accostando il nero, al colore, nelle zone d'ombra e schiarendo con il bianco
nelle parti illuminate.
"Veduta da Narni" - 1826-1827 - Ottawa, National Gallery of Canada.
-Fatta in atelier.
-La scena è chiusa a sinistra da alberi e a destra da rocce.
-L'immagine diventa "conclusa", finita (nel bozzetto invece si vede che si è di fronte a una piccola
parte della realtà).
-La parte inferiore ha una struttura più "chiara" grazie alle 3 diagonali date dal fiume, dal prato e dal sentiero (quelle del bozzetto sono meno differenziate). Le linee portano lo sguardo dal primo piano verso le montagne sullo sfondo).
-L'immagine è più elaborata, richiede un'osservazione più lenta.
-Compaiono personaggi in costume disseminati in modo da creare macchie di colore contrastanti con il verde.
-I toni sono più cupi, i colori più elaborati e le pennellate più piccole, più fitte.
La scuola di Barbizon
-i giovani pittori rifiutano l'industrializzazione, cercano il contatto diretto con la natura.
-Nel 1841 un americano brevetta un'invenzione fondamentale: i colori già pronti, con i pigmenti,
mescolati all'olio, contenuti in tubetti di metallo (più facili da trasportare e da utilizzare).
-Théodore Rousseau, Charles-François Daubigny e Jean-François Millet decidono di vivere in
campagna, a Barbizon.
Jean-François Millet
"Le spigolatrici" - 1857 - Parigi, Musèe d'Orsay.
-Raffigura 3 donne intente a raccogliere le spighe di grano rimaste sul campo dopo la mietitura.
-Sullo sfondo ci sono grandi covoni, sulla destra il fattore che, a cavallo, controlla.
-E' l'immagine dell'abbondanza e della ricchezza dei grandi proprietari terrieri, le donne invece
rappresentano il proletariato.
-Il soggetto è realistico (anche se studiato in atelier), le donne sono in mezzo al campo, isolate, che ripetono lo stesso gesto due volte. Sono solenni, piene di dignità.
-La luce ne accentua i particolari, esalta i colori.
-Sull'orizzonte la luce, invece, arriva radente, sfumando contorni e figure.
Realismo francese:
Gustave Courbet
"Funerale ad Ornans" - 1849 - Parigi, Musèe d'Orsay.
-Prima sua opera scandalosa (per via delle dimensioni, +di3metri per +di6metri), episodio privo di rilevanza (funerale di uno sconosciuto in un paese che nessuno conosce).
-Posarono molti suoi concittadini e familiari (nonno, sorelle, madre) (altro motivo di scandalo).
-Ha un grande impatto ed è presentata in primo piano.
-Netta divisione orizzontale con il cielo cupo in alto (accentua i personaggi che hanno un
movimento a onda).
-Colori terrosi, pennellate pastose.
-Rappresenta una scena fastidiosa, perché ambigua.
-A parte alcune donne, nessuno, neanche il cane, sembra provare dolore per il defunto.
-Anche i religiosi sono distratti.
-I due personaggi in rosso hanno il naso avvinazzato (gli interessi sono ben altri).
-Il crocifisso è in alto, in cielo, separato dalla scena, quasi ad indicare l'assenza dell'evento
religioso.
-Courbet voleva rendere l'idea dei mutamenti sociali che avevano cambiato il volto alle campagne
e ai loro abitanti.
-I personaggi sono divisi in 3 gruppi: a sinistra c'è il clero, in centro gli uomini e a destra le donne.
"Gli spaccapietre" - 1849 - Dresda, Gemaldegalerie. (opera distrutta dopo la 2° GM).
-Esposto nel 1855 al salone del realismo (proprio di Courbet).
-Padre e figlio intenti ad un lavoro massacrante, non lasciano spazio alla partecipazione
dell'osservatore.
-I volti sono coperti e ci voltano le spalle, sono mostrati nella loro cruda realtà (non chiedono
compassione).
-La pennellata è pastosa, visibile, rende viva l'immagine.
-Il dipinto risultò imbarazzante per molti spettatori.
Realismo italiano: I macchiaioli (1855-1867)
-Nome "macchiaioli" dato con disprezzo da un giornalista.
-Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Federico Zandomeneghi, Telemaco Signorini.
-Idea della "macchia", si tratta di una pittura in grado di rappresentare le immagini esattamente
come si presentano all'occhio, prive di contorni definiti e precisi.
-Le immagini sono fatte di macchie di colore in contrasto, stese in larghe e veloci pennellate.
-Le immagini sono essenziali, sintetiche.
-Diego Martelli è il critico dei macchiaioli e presterà anche ad essi la sua tenuta a Castiglioncello
(sud di Livorno). Fonda anche il periodico dei macchiaioli, il "Gazzettino delle Arti del Disegno"
(dove diffonde i principi della pittura naturalista).
Appunti su: |
|
Appunti Pittura disegno | |
Tesine Poesia | |
Lezioni Inglese | |