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Il Positivismo




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Il Positivismo


Il Positivismo è una corrente filosofico-culturale e prende questo nome perché rivolge il suo interesse a ciò che è positivo, cioè ai fatti concreti a quindi a ciò che è sperimentabile e accertabile; è un movimento progressivo di reazione contro l'Idealismo, trova la sua più completa espressione nella seconda metà del secolo XIX, con un movimento di critica di tutto il sistema culturale sentimentalmente legato ai motivi romantici.

Questa corrente, che si afferma in Francia, Inghilterra e Germania, si rivolge alla realtà concreta, rifiutando ragionamenti inutili(anti-idealista) e servendosi dell'esperimento offerto dall'osservazione e dalla percezione sensibile; dunque non muove più, come già il Criticismo e l'Idealismo, dal soggetto conoscente, ma dai reali fatti esistenti, che interpreta scientificamente, senza ricorrere ad un Ente divino o ad elementi metafisici(anti-metafisico). In questa ricerca della verità concreta e della scienza, il Positivismo non intende scoprire le cause prima di tutti i fatti che accadono, perché esse sono considerate sconoscibili, ma si limita all'indagine e alla spiegazione dei fenomeni e ai rapporti costanti che regolano la molteplicità e la varietà delle cose.

Dare una precisa spiegazione del Positivismo è difficile, le interpretazioni fornite sino ad ora, sono infatti diverse: per alcuni si tratta di un prolungamento ottocentesco dell'Illuminismo,per altri è parte integrante del Romanticismo, altri ancora sostengono che sia la reazione all'Idealismo astratto.

Per quanto riguarda la prima interpretazione, che ricollega il Positivismo all'Illuminismo, i temi che l'uno avrebbe mutato dall'altro sono:

La tendenza a considerare i fatti empirici come base ultima di ogni autentica conoscenza;

La fede nella razionalità scientifica;

La convinzione che il vero sapere deve risultare utile all'umanità;

La seconda interpretazione vede nel Positivismo un'espressione della più schietta mentalità romantica trasferita dal campo della poesia a quello della scienza; infatti, ci sarebbe nelle concezioni filosofiche positivistiche, una palese aspirazione verso l'assoluto, che si esprime in una mistica esaltazione del valore delle leggi di natura o in una dogmatica venerazione del fatto, del dato positivo,considerato intoccabile o divino.

Con il Positivismo la scienza si esalta, si pone come l'unica manifestazione legittima dell'infinito,perciò si carica di un significato religioso e pretende di soppiantare le religioni tradizionali.

Rifacendoci a queste tesi, possiamo perciò sicuramente affermare che, la caratteristica preponderante del Positivismo è il culto della scienza, cioè si crede ciecamente nelle possibilità di quest'ultima, e si pensa che essa possa risolvere tutti i problemi dell'uomo di qualunque natura siano. Così la scienza può assicurare all'uomo la felicità e il benessere, lasciando alla filosofia il solo compito di sistemare i risultati ottenuti dalle varie osservazioni.

Le cause che determinano il sorgere del Positivismo, hanno riscontro nei gravi problemi economici, sociali e politici, ambientati in un clima intellettuale, influenzato da una serie di condizioni storiche che mutavano il volto dell'Europa(scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche).

E' proprio in questo periodo che troviamo la rivoluzione del '48 e il suo conseguente fallimento, che possiamo considerare come motivo economico-sociale: la borghesia diventa classe dirigente, ma opponendosi al popolo si contraddice, dato che rimarrà paralizzata dalla rivoluzione socialista; ciò nonostante, questa ascesa della classe borghese, da vita allo sviluppo dei mezzi di comunicazione (telefono, telegrafo, radio, ecc.).

Viene incrementata la produzione in seguito all'introduzione della macchina nell'industria, e si fa sempre più pressante la richiesta di personale specializzato e la necessità d'importare carburante per alimentare le macchine stesse.

Nel campo delle scienze si ha la scoperta dell'elettricità, degli effetti calorifici e magnetici della corrente elettrica, che in breve tempo porteranno a tante altre scoperte: la scoperta dei generatori di corrente e in seguito quella dei motori, ma sarà la scoperta delle onde elettromagnetiche che costituirà un passo avanti nella fisica e nella matematica.

Questo progresso delle scienze causa il nuovo indirizzo filosofico che vuole adottare nel proprio campo i metodi e i principi affermati e diffusi dagli scienziati (legge di conservazione della materia, Lavoisier; legge di conservazione dell'energia, Meger; teoria dell'evoluzione degli esseri viventi, Lamark, Darwin).

L'applicazione dei principi della scienza nel campo della filosofia fa si che il Positivismo venga chiamato anche Scientismo.

La rapida ascesa nel campo delle scienze e gli sconvolgimenti sul piano tecnico-economico generati dall'applicazione di esse alle attività produttive, destano vivo interesse per gli studi scientifici che, limitandosi a rilevare leggi dai fatti positivi, ossia dai fatti sperimentabilmente accertati e valutati nell'ambito del concreto, non si perdono nelle astruserie inconcludenti della filosofia. Sorge così il movimento Positivista, che più che corrente di pensiero, esso designa un nuovo modo di pensare e giudicare la realtà.

Posta al bando la metafisica e con essa i problemi finora considerati, si assegna alla filosofia un preciso campo d'indagine, quello dei fatti, di ciò che può essere direttamente costatato ed analizzato: la ricerca si limita alle cause immediate, ossia ai rapporti ed alle relazioni intercorrenti tra loro, rinunciando totalmente ad ogni indagine intorno alle sostanze, ai fini e alle origini delle cause.

Compito fondamentale della filosofia sarà quello di coordinare, accordare, unificare con la metodologia propria delle scienze, i dati desunti e fissati dalle singole scienze particolari, per riunirli in un'interpretazione totale del mondo e della vita. La filosofia diventa la scienza più generale, fondamento di tutte le scienze particolari, il suo metodo sarà quello consacrato dai fisici e dai matematici: sperimentale e induttivo.

Tuttavia, poiché l'obiettivo finale di ogni indagine positivista è la ricerca di un migliore stato di benessere per l'uomo e per la società, grande importanza assumerà lo studio intorno all'organizzazione ed ai fattori di progresso della vita associata. Bandita ogni chimerica indagine intorno all'assoluto, il Positivismo, postosi come filosofia del relativo, cercherà di desumere dalle manifestazioni psichiche e dalla costituzione fisica dell'uomo, tutte le leggi che regolano il suo pensiero, il suo comportamento ed i principi della conoscenza con i propri simili.

Il Positivismo si riallaccia ai principi scientifici e pone l'esperienza a fondamento di ogni indagine: perciò esso esprime un'indagine particolare da seguire, un metodo che dia valore all'esperimento e all'osservazione e che, nello stesso tempo, distrugga l'arbitrio della fantasia e del sentimento nell'interpretazione dei fenomeni della natura e dei fatti della vita.

L'indagine filosofica tende dunque ad avvicinarsi alla scienza e a far propri i principi della ricerca scientifica, ma le scienze sono molteplici ed ognuna di esse si rivolge ad un campo particolare. La filosofia perciò le costituisce in unità ed offre a ciascuna il metodo fondamentale da seguire, il procedimento mediante il quale ogni scienza ordina la propria attività, in quanto connette il relativo dei fatti particolari in un sistema di leggi uniformi.

Il Positivismo, applicando anche alla vita psichica lo stesso meccanismo deterministico che regola i fatti naturali, afferma che l'uomo è portato alla ricerca del piacere, e che perciò il criterio dell'azione umana è utilità: da questo principio deriva che, nel campo dell'attività pratica, il Positivismo  segua l'utilitarismo, che diventa il principio supremo della morale.


Differenza e affinità tra Positivismo ed Empirismo.


L'essenziale punto di concordanza fra le due dottrine è il problema dell'esperienza, considerata l'inizio e il fondamento di tutte le attività dell'uomo, ma esistono anche delle divergenze, o almeno interessi particolari perseguiti da ciascuno dei due movimenti e ignorati dall'altro.

L'Empirismo si occupa anche del problema religioso(Locke, Berckely) che il Positivismo generalmente nega; dall'altra parte il Positivismo affronta il problema sociale sostenendo la teoria di evoluzione della specie, indagine totalmente estranea all'Empirismo.


Differenze e affinità tra Positivismo e Idealismo.


L'Idealismo considera la realtà non come autonoma ed indipendente,  ma come manifestazione dello spirito; il Positivismo parte invece dal reale e nega la realtà e valore a ciò che rimane estraneo all'esperienza. Ma le due concezioni hanno in comune alcuni elementi: il principio umanistico (Spirito e Natura), il principio del divenire(la dialettica del pensiero, evoluzioni della materia) e la fiducia ottimistica del progresso.

Si possono distinguere due forme storiche fondamentali del Positivismo: il Positivismo sociale, politico e morale, e quello evoluzionistico il quale ritiene che la scienza possa approdare ad una visione generale dell'universo,          come base dell'evoluzione.

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