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Il pensiero e la poetica
Nella cultura siciliana della sua prima formazione Pirandello incontrò l'opera dei grandi veristi:Capuana,Verga e De Roberto,dai quali prese le mosse per approdare,però,al superamento della loro visione del mondo e dei loro modelli narrativi. Pirandello non si interessava ad analizzare la vicenda dell'uomo nella sua lotta per la vita secondo i canoni dell'impersonalità, egli spostava il punto d'osservazione all'interno della vita psichica e ne scopriva la fragilità e l'incoerenza. Ben presto nutrì interesse per gli studi di psicologia di Alfred Binet, che nella sua opera "Le alterazioni della personalità" esprimeva la concezione dell'Io debole,formato da tanti stati di coscienza, che si trovano in un insieme temporaneo,scindibile e modificabile. Fu interessato anche alle correnti filosofiche contemporanee,con predilezione per il pensiero di Henry Bergson e di George Simmel. George Simmel,uno dei padri del Relativismo contemporaneo,afferma che non esiste alcuna verità assoluta,perché l'uomo nella ricerca non si avvale di categorie di validità universale,ma piuttosto di categorie psicologiche ,perciò soggettive. Egli considera la vita come un principio assoluto , entro cui si collocano via via le varie realizzazioni storiche e culturali. La vita è un continuo fluire,senza ragione e senza scopo. Il complesso di tutte queste teorie, caratterizzate da irrazionalismo e relativismo, influenzò la visione del mondo di Pirandello. Il Relativismo corrisponde al dualismo tra vita e forma: la vita è un libero fluire degli istinti umani e la forma è una maschera che la società ci impone. Di maschere ce ne sono due: una attribuita da noi stessi e un'altra che ci viene imposta dalla società e che c'imprigiona nella trappola delle convenzioni sociali. Si diventa così forestieri della vita e spettatori della vita altrui. La realtà è multiforme poiché ognuno la guarda con occhi propri. L'Irrazionalismo più che un preciso e ben definito sistema, costituisce una corrente comune a varie forme di pensiero. In termini generali si considera irrazionalista chi nega qualunque significato, scopo o senso alla realtà o alla storia. Erede dei veristi,come abbiamo già visto,egli si staccò ben presto da questi modelli e approdò ad una narrativa che non indaga tanto la vicenda esterna dei protagonisti,quanto la vita psichica dei personaggi, che attraversano una grave crisi di identità. A Pirandello la vita si presenta come un magma caotico nel quale l'uomo è immerso. Egli però tende a staccarsi da quel flusso per affermare la propria identità:per questo indossa una maschera,cioè adotta una serie si atteggiamenti coerenti ,che costituiscono la sua personalità. Oltre alla maschera che usiamo per noi stessi ne indossiamo un'altra per stare bene con gli altri. Chi ci vive attorno ci classifica,ci imprigiona nella trappola delle convenzioni sociali. La prima crudele trappola è la famiglia. Significativo per Pirandello l'avere scelto come titolo unitario: "Maschere Nude"per la sua produzione teatrale. Tale titolo contiene una contraddizione in termini:la maschera nella convenzione teatrale,è uno schermo imposto sul volto dell'attore perché possa meglio rappresentare la sua parte. Ma per il drammaturgo la maschera è una metafora della condizione sociale ,non una convenzione teatrale. Se la vita è un perenne fluire,se la realtà è cosi multiforme,l'uomo non può illudersi di avere elementi per conoscerla e dominarla. Pirandello avverte la stessa incertezza nell'istituto del linguaggio,grazie a questa sfiducia lo scrittore si avvicina molto all'occultismo e allo spiritismo. La parola occulto si riferisce alla 'conoscenza di ciò che è nascosto', o anche 'conoscenza del sovrannaturale', in antitesi alla 'conoscenza del visibile', ovvero alla scienza. Lo spiritismo è una dottrina filosofica apparsa nel in Francia, codificata da Allan Kardec.
Immagine di una seduta dello spiritismo.
Pirandello rappresenta la crisi dell'uomo moderno, che ha visto crollare tutti i valori della civiltà borghese ottocentesca. Originale prodotto della sua riflessione intorno al rapporto tra l'uomo e il mondo che lo circonda è la cosiddetta "Lanterninosofia". Un tentativo di costruire il valore fu operato da Pirandello col "teatro dei miti". Fuori dalla storia gli uomini potrebbero intravedere delle soluzioni nella vita comunitaria,nella religione,nell'arte. I caratteri del personaggio pirandelliano sono praticamente l'opposto dell'eroe d'annunziano:esso è in genere di bassa estrazione sociale e si porta dentro un senso di frustrazione e di vuoto;ha scarsa considerazione di se stesso e non è ben sicuro del suo ruolo nella vita sociale, perché attraversa una crisi di identità. A volte i personaggi vengono caratterizzati dall'autore con difetti psichici che dimostrano sofferenza interiore. Per quanto riguarda lo stile si propose di giungere ad uno di cose e non di parole e lo realizzò con la rinuncia a tutti gli espedienti della retorica, ottenendo una lingua molto vicina al parlato,ancora una volta in contrasto con le teorie dannunziane.
Casa "Natale" di Pirandello.
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