IL PENSIERO CHE LIBERA, AIUTA,
AFFRANCA
Comunemente
si ritiene che i filosofi siano entità superiori lontano da tutto ciò che è
mondano perché dediti ad un lavoro di pensiero alto, estraneo, superiore. Ma a
cosa?a nulla Come il medico l'avvocato hanno dedicato la loro vita allo studio
di specifiche discipline ( medica, giuridica ) cos, il filosofo, orienta la
propria vita al pensiero. I filosofi sono coloro che senza paura di indagare se
stessi iniziano un processo di conoscenza interiore ( il conosci te stesso
socratico per intenderci) che lo porta a conclusioni che riguardano l'etica, la
morale, la vita politica. Uomini come tanti dunque che giungono a spiegazioni
alquanto ovvie come il mistero della morte nascosto nella stessa vita e il
corpo nell'anima come scrive Merleau-Ponty nell'Elogio della Filosofia del
1953. Lo sbaglio più grande commesso nei secoli riguarda la chiusura in
ambienti ristretti di una facoltà, il pensare che invece è così vasta ed ampia
che invece ha bisogno di libertà di agire che solo il confronto tra menti può
garantire. Esso ha la necessità di comunicare e mettere in piazza le proprie
idee senza alcun tipo di coercizione. Lo sbaglio di cui si parla parte dalla
Grecia, dove la filosofia e il pensiero in generale hanno trovato terreno
fertile. Lì ha esposto il suo pensiero Platone, il filosofo delle idee per
intenderci, quello che nella Repubblica ha proposto un modello di via pubblica
il cui punto di riferimento doveva essere il filosofo. Niente di più sbagliato.
Platone ponendo il pensator in tale posizione non ha fatto altro che collocarlo
su un piedistallo tramandandoci l'idea di un uomo superiore a tutti capace, da
solo, di gestire menti per altro non pensanti. E' pur vero che il filosofo è
colui che metaforicamente ha alzato la testa e si è distinto dalla massa ma ciò
che alla comune mentalità sfugge è che tutti gli uomini in quanto tali hanno la
vertebre giuste affinché questo movimento del corpo si verifiche. E allora
perché non utilizzare questa facoltà che ancora nessuno può sottrarci? Con il
passare dei secoli al mondo della metafisica si è affiancato il mondo della
religione cristiana e la scienza. Esse in modi diversi hanno spiegato fenomeni
di ogni tipo e genesi di sentimenti, paure, angosce. In un articolo uscito nel
2003 sulla Stampa Baudino definisce "disastri" i risultati che la filosofia
ottiene come per altro la scienza, nel momento in cui si combina con altre
forme di sapere. Come l'esoterismo, il misticismo, culti apocalittici o
tradizionalisti. Così il compito della filosofia con il tempo è sbiadito in un
alone di mistero che ancora oggi permane e che fanno di Lei una meta
irraggiungibile. Lo stato di decomposizione a cui l'uomo è destinato è acuito dalla
crisi profonda delle istituzioni religiose che, malate dall'interno, sono
diventate difficilmente credibili e dalla crisi dei partiti che Bodei, in
un'intervista rilasciata a Ocone per il
Mattino (2003), definisce chiese ideologiche che in realtà di ideologico hanno
ben poco. Paradossalmente però se da un lato si parla di crisi dei valori
dal'altro si sta verificando un processo secondo cui l' uomo ha estremamente
bisogno di trovare una via da seguire; il pensiero è stato rivalutato come
l'unica arma che l'uomo possiede per affrancarsi dalle masse ugualmente pensanti.
Ne 2003 il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo di Giorello nel quale
ha affermato che la filosofia non serve a nulla e a nessuno dal momento che non
ha uno scopo, in quanto essa essendo un libero esercizio di pensiero si sottrae
ad ogni regola e in tal senso non aiuta. Questa considerazione contrasta però
con l'idea secondo cui il pensiero pur essendo facoltà libera, pur
oltrepassando confini ed ostacoli aiuta l'uomo a rientrare in particolari
schemi ed aiutarlo a concepire una vita sana e ragionata. Ancora Bodei, questa
volta però in un articolo pubblicato sul Mesaggero (2003) riflette che per
comprendere a fondo il suo significato bisogna chiudere gli occhi ed immaginare
un mondo senza di essa. Cosa troveremo? Animali vaganti che limitano il loro
vivere al materialismo più sterile. Enti divisi in classi in cui, chi ha
realmente capito il senso della filosofia impone se stesso sulla massa ,
imbarbarendola. Il pensiero affranca l'uomo e tale facoltà ci appartiene più di
qualunque altra cosa; l'errore più grande sarebbe perderla.