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"Il Passero Solitario"
Il Tema di questa poesia è il parallelo che il poeta stabilisce tra il proprio comportamento e quello del passero.
Entrambi disdegnano compagnia e divertimenti, preferendo trascorrere il proprio tempo in solitudine, mentre la natura sembra ridestare il suo più bel periodo: la Primavera e Recanati è in Festa.
Ma anche se il loro modo di comportarsi è identico, diverso è il destino a cui andranno incontro: il Passero potrà morire senza rimpianti, perché in lui la scelta di vivere in solitudine è dettata da un istinto naturale, mentre il poeta, quando la giovinezza sarà irrimediabilmente finita, non potrà far altro che pentirsi di come è vissuto.
Il Poeta e il Passero sono entrambi dei Personaggi "Statici", e gli altri "Augelli" e i coetanei di Giacomo sono in contrapposizione tutti dei personaggi Dinamici.
Il Componimento presenta due sfere lessicali: la "Solitudine" e "L'Ambito giocondo", così lo possiamo suddividere in tre parti: la Prima racchiude la "Vita del Passero", la Seconda la "Vita del Poeta", e la Terza il "Confronto tra i loro diversi costumi di vita e gli esiti"..
Nella Prima Parte, al primo verso "Torre antica" si riferisce alla chiesa di Sant'Agostino; dall'8 al 10 c'è un riferimento agli altri "Augelli", ovvero ai coetanei del Passero.
Pertanto ecco la divisione:
dal 1 al 4 vv. = Descrizione del Costume di Vita del Passero;
dal 5 al 8 vv. = Descrizione del Paesaggio Primaverile;
dal 9 al 11 vv. = Descrizione della Vita dell'Uccello;
dal 12 al 16 vv. = Descrizione del Comportamento del Passero.
Nella Seconda Parte, al 1 e 2 vv. il poeta vuole mettere in evidenza la propria somiglianza con il Passero, al 27-28 vv. troviamo un riferimento ai "Coetanei" del poeta e la festa in questione è quella del Santo Patrono di Recanati: San Vito (15 Giugno).
Pertanto ecco la divisione:
dal 17 al 26 vv. = Descrizione del Costume di Vita del poeta;
dal 31 al 35 vv. = Descrizione della gioventù di Recanati;
dal 36 al 44 vv. = Descrizione del Comportamento del poeta.
Infine nella Terza Parte, notiamo la posizione enfatica del "Tu", e "Venuto alla Sera" ci induce a riflettere e ad un paragone con "Alla Sera" componimento del Foscolo, al 47 vv. Giacomo evidenzia che la Vita in solitudine del Passero è stata dettata da un istinto naturale, al 54 e 55 vv. ( Il dì . e Tetro) traspare un cupo pessimismo e per finire negli ultimi due vv. evidenzia che egli si pentirà un giorno di aver vissuto in tal modo, perché è stata una "sua scelta" dettata dalla propria volontà.
Così Possiamo fare un confronto tra il Leopardi: "Una Vita non vissuta" e il Foscolo: "Una Vita Vissuta".
(Chiasmo = vv. 6 e 8; Latinismi =vv. 19 e 21).
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