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CREPUSCOLARISMO, ERMETISMO E FUTURISMO
Dall'inizio del secolo al 1925 si diffondono le avanguardie, mentre dal 1925 al 1956 è considerato il periodo del ritorno all'ordine e di poetiche classiciste. Il contesto storico in cui si diffondo le nuove avanguardie non sembra essere cambiato a quello precedente appartenente a Gabriele D'Annunzio. All'inizio del 1900 egli è ancora il è poeta principale. Ancora è presente la corrente simbolista a cui si ispirano i decadenti italiani. Oltre a questa si diffonde l'allegoria l'idea della poesia come ricerca e conoscenza della verità che rimane umana e razionale. Oltre a essa però, si diffonde un'altra corrente: l'espressionismo. L'espressionismo indica un'arte in cui prevale la deformazione della realtà. Il poeta dà significato allegorico a un oggetto o a un evento in modo soggettivo e arbitrario. Fra lui e il suo pubblico c'è una rottura che viene identificata come perdita dell'aureola. Si focalizza sul particolare che da un senso alla realtà.- (v libro)- possiamo ricordare alcune scuole tedesche in cui sono presenti tutte le avanguardie d'Europa. Una di queste è Die Bruche (il ponte) che riunì un gruppo di artisti. Artisti che in questo periodo vengono definiti "bestie" xkè esprimono la volontà di cambiare le regole tradizionali, vediamo ad esempio Picasso con il cubismo. La letteratura che partecipa a questo movimento è quella teatrale, perché il teatro è l'unico mezzo essenziale per divulgare le nuove idee. Il rifiuto del simbolismo è esplicito nelle avanguardie. La neoavanguardie Italiana punterà apertamente a demistificare l'ideologia dominante. I poeti come montale partono da presupposti simbolisti, ma giungono a una forma originale di classicismo modernista, il loro problema centrale è quello di unire forme alte e la possibilità di parlare della realtà contemporanea. Nasce così una poesia profondamente allegorica che passa da un piano individuale a uno collettivo. L'elemento religioso vien spostato su un piano laico acquista un significato metaforico. In Italia nel 1903-1904, avremo due movimenti: il futurismo e il crepuscolarismo. Questi due movimenti sono contrapposti: al futurismo aderiscono Marinetti con il primo manifesto a Parigi in cui si rifiuta la tradizione letteraria italiana. Per Marinetti bisogna azzerare tutto quello che è stato costruito, scritto fino a quel momento e bruciare musei e biblioteche e tutto quello che rappresentava il futuro.
Al Crepuscolarismo, invece, aderirono Gozzano, Palazzeschi che, invece produssero quelle opere di notevole valore. Cos'è il Crepuscolarismo? È quel movimento letterario che vede la figura del poeta che ha perso l'aureola e la posizione sociale, d'Annunzio critica la società ma utilizza tutta la tecnologia moderna per farsi pubblicità, come i manifesti, i giornali etc. egli aveva teorizzato la sovrapposizione tra vita e arte intendendo per vita quella sublime e inimitabile. i Crepuscolari descrivono una nuova realtà in contrapposizione con la poesia decadente. Ad esempio in Gozzano la "Signora Felicita" descrive la donna in modo completamente diverso da come l'avrebbe descritta D'Annunzio. La figura del "fanciullino" rappresenta nel crepuscolarismo l'autenticità del poeta. Per quanto riguarda un altro crepuscolare, Corazzini, Il fanciullino rappresenta l'incapacità di rappresentare la realtà della vita, molto spesso l'autenticità della vita è negativa. "oggi io penso a morire" il poeta esprime le verità autentiche dell'esistenza. Gozzano è la rappresentazione assoluta del crepuscolarismo, Morirà di Tisi. Legge Schopenauer e Nietzsche, morirà nel 1916, e rifiuta la poesia di D'Annunzio. Possiamo considerarlo per quanto riguarda la letteratura "l'ultimo autore classico", Nella sua poesia troviamo una novità: un qualcosa che introduce la poesia aulica: la sua poesia è pervasa dall'Ironia e dall'autoironia che colpisce i poeti vati e se stesso. Usa Il tema dell'Ulisse e del viaggio e da un punto di vista lessicale usa rime nuove e rivisita le opere con temi narrativi. Le donne di Gozzano sono belle sopra la bellezza, pervase da ironia, e non erotiche come quelle di D'annunzio.
CORAZZINI SERGIO
Molti poeti guardano con disagio alla realtà del crepuscolarismo e dei suoi poeti, altri, saranno acritici, come ad esempio Ungaretti che si chiede cos'è l'intellettuale e qual è il ruolo della poesia nella società? Corazzini risponde:"La poesia non ha più un luogo dove esprimersi e io sono un povero fanciullo malato". Il fanciullo che "piange" riflette la condizione reale di un'adolescenza priva di futurocce cerca nella regressione un conforto alla sofferenza. Il fanciullo di "Corazzini" prende atto della crisi che investe la società moderna Corazzini con queste parole esprimerà il disagio per il nazionalismo. Rovescia la sovrapposizione che aveva fatto D'Annunzio, la vita è per lui quella vera di un giovane malato che la malattia accomuna a tanti altri La poesia aspira all'autenticità. Corazzini prende l'amore, la sofferenza, piccole cose di poco gusto, senza toni altisonanti e esprimerà così l'autenticità della vita in questi elementi si rispecchiano la fragilità del poeta e il suo sentirsi uomo tra gli uomini. In Corazzini, per quanto riguarda il progetto metrico stilistico, il verso libero crepuscolare tende a un tono medio basso intimo e raccolto, desublimante. C'è il rifiuto della mercificazione dell'arte quella che invece faceva D'Annunzio. La verità esistenziale del "fanciullo destinato alla morte" può assumere il valore di una verità riguardante la funzione del poeta e della poesia nella società di massa. I crepuscolari hanno un tono dimesso dal punto di vista politico e letterario, si avvicinano alla concezione del poeta francese che ora non può più essere la guida della società.
GUIDO GOZZANO
Nasce nel 1873 e muore di tisi nel 1916. Lui viaggerà per i paesi caldi del mondo. Autore colto, con cultura vastissima, prima sulla scia di D'Annunzio, poi rifiuto totale dello stesso, la sua poesia si distingue per lo svuotamento di tutte le immagini retoriche di cui la poesia dannunziana era satura. Gozzano davanti all'orgoglio della poesia vissuta da D'Annunzio risponde"io mi vergogno di essere un poeta" La poesia non è più in grado di affermare nessun significato positivo né di indicare prospettive presenti e future agli uomini Potrebbe dedicarsi all'espressione della nostalgia per quel mondo passato precedente alla società di massa. Elemento essenziale della sua poetica è l'ironia alla poetica dannunziana che comporta implicitamente a un'autoironia. I valori e la vita del poeta possono sì essere espressi, ma molto spesso accettare la compagnia dell'autoironia. Egli descrive le donne nella sua poetica, ma in modo totalmente diverso da quello di d'Annunzio, mettendo di mezzo anche molti aspetti ironici. La sua Opera che abbiamo letto è il Poemetto "la signorina felicita o felicità" a p. 66 del libro di testo.
Elemento fondamentale di questo poemetto è l'autoironia, il tema della memoria. È l'onomastico di felicita e prima di partire per l'oriente il poeta racconta una giornata passata in montagna in autunno. Tutto è dimesso niente è altisonante "laghi " racconta la realtà attraverso la fotografia. Queste descrizioni ci appaiono come dietro a una nebbia, facendo capire che è un ricordo, tema della memoria in Svevo e Pirandello, Con grande semplicità il poeta racconta quello che succede. La prima parte ha come tema fondamentale la descrizione del paesaggio e della quotidianità di felicita come dimostrazione quotidiana dell'esistenza. La seconda parte racconta la signorina felicita, elemento fondamentale del poetala descrizione del tempo che passa. Gozzano non sarà mai critico nei confronti del Nazismo. Segna la progressione della poesia.
ERMETISMO. GIUSEPPE UNGARETTI.
Nasce nel 1888 e muore nel 1970. Il padre originario di Lucca lavorava allo scavo del canale di Suez. Dopo 25 anni Ungaretti se ne va e si circonda di amicizie come quella di Mohamed su cui scriverà una lirica più tardi. Classico, Studia i grandi autori classici Europei e Italiani, legge Nietzsche e studia 2 anni alla Sorbona di Parigi. Nel 1915 parte volontario, ma la guerra lo porta a una visione del tutto nuova della realtà. Focalizza le sue poesie sul dolore e la sofferenza. Nel 1936 lavora a Parigi e poi otterrà la cattedra in lettere a San Paolo in Brasile. Muore nel 1970. Dal 1916 agli anni 40lavora sulla sua raccolta di poesie "L'allegria". Poetica dell'essenzialità. Se la confrontiamo con la poetica di Gozzano e D'Annunzio, possiamo accorgerci delle differenze presenti come i versicoli, la mancata punteggiatura, lo spazio bianco, il verso composto da una sola parola. Ungaretti al fronte scopre l'essenzialità della vita e nelle sue poesie esiste una corrispondenza tra la sua esperienza e la sua poetiche. Prendiamo in esame "porto sepolto", riprende il tema sulla scoperta della vita, allude a una leggenda egiziana, e rappresenta un porto, quello di Alessandria dunque un luogo di salvezza per chiunque stia in mare, ma sepolto, dunque un porto che non ha nessun beneficio da dare ad alcun marinaio perché sepolto e dunque il tema della memoria. Porto sepolto: Similitudine tra il poeta e l'uomo di mare l'allegria è il sentimento dato dalla poesia. Ungaretti coglie il sentimento essenziale della vita. Per quanto riguarda la metrica analogie e similitudini ci riportano alle poetiche omeriche, e la sorta di incipit ci fa venire in mente pascoli, i versicoli non corrispondono alla metrica tradizionale. Successivamente il titolo sarà Allegria Di Naufragi indicando il tema della guerra, nonostante la guerra rimane possibile il sentimento della poesia. Poi il titolo rimarrà solo Allegria, dopo aver riscoperto la vita, l'allegria corrisponde al valore assoluto nel contesto della morte. Il tema della guerra domina nel libro, la guerra diviene la manifestazione di una mancanza di radici (girovago) e da questo si può veramente capire il significato profondo dell'esistenza. Accanto al tema della guerra c'è la biografia del poeta che ricorda la sua infanzia in Egitto. Altro tema fondamentale di questa raccolta è quello della natura a cui l'io si può ancorare il proprio bisogno di capire l'essenzialità della vita. Così il poeta afferma la sua appartenenza al Simbolismo. Purezza della poesia e verso poetico già del 1919 lavora al progetto della purezza del verso. Nella nuova raccolta individuiamo: i riferimenti culturali a Leopardi e Petrarca, e il tema della memoria, rispetto ai versicoli della poesia Ungaretti si dedica al recupero del lessico e della metrica tradizionale del linguaggi e alla descrizione dello sfondo della poesia. Lo stile e la metrica sono oggetto di un lavoro fortemente innovativo. La disposizione dei versi e la sintassi sono travolte da una sperimentazione. La frantumazione del verso risponde sia a un'esigenza di forza con un significato espressionistico, ricerca della parola come veicolo di verità. Abolendo la rima viene accentuato il peso di ogni parola singola. Nelle sue poesie l'aridità della roccia carsica rappresenta l'aridità della vita e la morte sempre in agguato.
UMBERTO SABA
Saba non appartiene alle neoavanguardie ma le critica. Genere poetico che appartiene alla critica letteraria. Le varie parti del canzoniere sono legate come anelli in cui una porta all'altra. Questa struttura a catena esprime l'armonia della vita anche se la vita risulta negativa, soprattutto ha un ordine cronologico. Ha una semplicità apparente che in realtà porta alla luce quello che è la verità attraverso la poesia che è onesta. La poesia di Saba rappresenta in modo preciso l'immagine carsica. Mette in luce il problema psicanalista che porterà alla nevrosi per tutta la vita. Il canzoniere rappresenta Saba in diversi momenti della sua vita. Questo percorso ha una semplicità che diventerà autenticità, si sofferma sulla complessità della vita. Ad esempio il fango che rappresenta la parte negativa della civiltà.
Saba scrive il canzoniere in cui raccoglie tutte le liriche di una vita, lo intitola canzoniere perché le sue liriche riportano allo stile del Petrarca. I temi del canzoniere sono l'infanzia: un'io scisso perché trascorre i primi tre anni della sua vita con la balia a cui dedicherà il poemetto intitolato "tre poesie alla mia balia", poi troviamo il tema erotico, diversamente descritto da come avrebbe fatto d'Annunzio, e poi il tema delle donne-fanciulle e le donne-madri a cui dedicherà un'intera parte del canzoniere, donne fanciulle perché vede le donne in età d'infanzia e donne madre riferito alla moglie Lina che vede alcune volte come una madre tenera e altre come una dolce figlia e fanciulla. Saba percorre il cammino più denso di sofferenza. Utilizza un linguaggio psicanalitico. Nella lirica A MIA MOOGLIE le figure retoriche che il poeta adopera: Anafora, Similitudine crea la descrizione della figura della moglie, Saba rompe totalmente con la poetica tradizionale, nel medioevo i poeti si soffermavano molto più sui capelli, sugli occhi, l'Anafora ci fa venire in mente " cantico delle creature e tutte le laudi" utilizza come similitudine gli animali, che sono la testimonianza della natura. Focalizzazione del poeta sulla natura e nel cogliere gli aspetti della natura. Abbassamento della similitudine, e l'innalzamento dei sentimenti di Saba, della sua profondità. Provocazione che consiste nell'utilizzare le similitudine fatta attraverso l'abbandono del linguaggio e del lessico. Nel 1921 esce la prima edizione del "Canzoniere" che comprende tutta la poetica di Saba Le persecuzioni razziali lo costringono a peregrinare e a fuggire in continuazione. Il 25 agosto 1957 Saba muore a Gorizia.
EUGENIO MONTALE
Nella poesia del 900
Montale è tra i più grandi poeti del secolo il maggiore in Italia. Comincia a pubblicare le sue opere nel 1920 e finisce nel 1980. Esordisce con "Ossi di Seppia" nel 1925 dove confluiscono il crepuscolarismo, vociani e classicismo. Poi nel 1939 con "Le Occasioni" si cimenta in una poesia alta, aristocratica e complessa che sembra avvicinarlo all'Ermetismo. Ma questo è smentito dalla sua adesione a un allegorismo influenzato da Dante e da T.S. Eliot. Nella "bufera e altro" esiste ancora il linguaggio aristocratico, ma si unisce a esigenze più realistiche. La crisi economica dal 1955-1963 mette in discussione tutti i valori a cui Montale crede portandolo a credere a una poesia morta, la massificazione il consumismo l'informe portano a un'impossibilità dell'arte. Nel 1971 riprende a scrivere e con "Satura" adotta un linguaggio diaristico, dove prevale l'aspetto satirico.
L'originalità di Montale sta nel suo modo di conciliare classicismo e modernismo, stile elevatoe confronto con la realtà gioco e protesta, ma anche nella coerenza con cui egli considera il destino dell'uomo moderno nella società di massa.: prima cercando una via di salvezza, poi negli ultimi libri denunciando la vanità di questa ricerca che continua a essere il punto centrale della sua riflessione. Montale ha fondato un canone poetico centrale, facendo conciliare diverse correnti di pensiero senza mai aderire a una di esse, si pone in modo intermedio tra Ungaretti e Saba e condiziona profondamente tutte le più importanti esperienza letterarie successive.
OSSI DI SEPPIA
Questa raccolta poetica vide la prima edizione nel 1925 e la sua edizione definitiva nel 1928. racchiude diversi tipi di correnti di pensiero, infatti sta morendo l'età dell'avanguardie e si sta affermando il ritorno all'ordine. È ambientato nel paesaggio ligure delle 5terre dove il poeta trascorre le sue vacanze.
Era dunque un paesaggio estivo, marino, solare, ma nello stesso aspro e disseccato, scarno ed essenziale, nudo, quasi ridotto a scheletro, ad 'osso di seppia', come suggerisce il titolo, colto, per es., nell'immobilità tipica del primo pomeriggio estivo, ma un paesaggio che cmq restava reale. fatto di oggetti reali, perché appartenuti realmente all'esperienza autobiografica del poeta.
Il titolo rinvia all'immagine marina degli ossi di seppia già presente nell'alcione di D'annunzio. Essi possono galleggiare felicemente nel mare o essere sbattuti sulla spiaggia come inutili relitti la seconda situazione è quella che vive il poeta esiliato dal mare escluso dalla natura e dalla felicità. In questo raccolta Montale cerca un veicolo di comunicazione con la realtà, che possa purificarlo o almeno consolarlo, mo poi scopre che un simile mezzo di comunicazione io - realtà, ammesso che esista, deve sempre partire dal negativo di ciò che 'non siamo', ciò che 'non vogliamo'; per questo il poeta, in 'Non chiederci la parola" rifiuta di porsi come un poeta vate e dichiara tutta la propria impossibilità di proporre un valido messaggio ideologico di interpretazione del mondo. Tra gli interlocutori della raccolta, cominciano ad affiorare misteriose ed evanescenti figure femminili con le quali il poeta cerca una comunicazione ma restandone alla fine irrimediabilmente distante. II linguaggio è composto do termini concreti, sia letterari che tecnici che quotidiani o dialettali e, come il paesaggio ligure delle Cinqueterre qui rappresentato, è aspro e disseccato, scarno ed essenziale, nudo, quasi ridotto a scheletro, ad 'osso di seppia', come suggerisce il titolo, fatto di parole ruvide e irte come 'rami secchi', quasi testimonianza di una certa impotenza a dire, a comunicare. In questo raccolta il linguaggio di Montale abbandona l'Ermetismo di Ungaretti fatto di versi spezzati e adotta un tono più discorsivo e riflessivo, che evoca cioè sensazioni ed emozioni attraverso una preciso descrizione di oggetti o paesaggi. Questo soffermarsi del linguaggio sulle cose (paesaggi, oggetti), nominandole. vuole mettere in nudo il loro valore essenziale, al di la della loro semplice apparenza. Queste, cioè, non significano più semplicemente se stesse, ma diventano il simbolo di una sensazione, di un sentimento, di un'emozione del poeta, ovvero della sua condizione esistenziale. Decifrare il significato simbolico, comprendere veramente cosa esse vogliano rappresentare nelle intenzioni del poeta, diventerà sempre più difficile e tale difficoltà contribuirà sempre più alla qualifica di 'ermetica" della poesia montaliana. Questo linguaggio scarno ed essenziale, fatto di pause e silenzi, e le immagini desolate e squallide che spesso presenta, esprime pienamente quello condizione di smarrimento e straniamento proprio di molti intellettuali dell'epoca
Il libroni raccolte è suddiviso in 4 sezioni:
MOVIMENTI: è tutta giocata sull'opposizione mare - terra, natura- città, infanzia - maturità.
OSSI DI SEPPIA: domina invece il motivo dello scarto, della frantumazione, del distacco del poeta con la natura e dunque con la felicità.
MEDITERRANEO: Poemetto unitario diviso in 9 sezioni, le prime tre cantano la patria sognata e il paese incorrotto, gli ultimi segnano il distacco e il "disaccordo" da esso. Evidente è il superamento di D'Annunzio.
MERIGGI E OMBRE: Il poeta accetta il proprio destino, la sconfitta e la discesa verso il nulla chiedendo di poter affrontare questo con dignità e senza viltà.
Appunti su: https:wwwappuntimaniacomumanisticheletteratura-italianocrepuscolarismo-ermetismo-e-fu15php, riassunto ermetismo e futurismo, ermetismo crepuscolarismo futurismo, futurismo ermetismo, collegamento tra ungaretti e futurismo, |
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